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Tre giorni completamente dedicati ai modelli sportivi Aprilia equipaggiati con il magnifico motore quattro cilindri a V stretta, durante i quali sia la stampa internazionale sia il pubblico hanno potuto provare la gamma RSV4 ABS, la moto pluricampione del mondo Superbike, oltre alla nuovissima Tuono V4 R ABS.
Il successo è stato davvero totale

Aprilia V4 Day
la grande occasione

L’idea di un evento completamente dedicato ai modelli di Aprilia motorizzati dal sublime V4 di 65° è nata proprio all’arrivo sul mercato di Tuono V4 R ABS. La nuova versione della supernaked di Noale si affianca alla già apprezzata gamma RSV4 ABS, a completare così un’offerta di motociclette sportive dalle caratteristiche quantomeno eccezionali. Ad accomunarle è proprio il quattro cilindri a V stretta ad alte prestazioni, unico del suo genere nel panorama motociclistico mondiale, perfettamente incastonato in una ciclistica racing, in grado di fruttare alla RSV4 ben quattro titoli iridati nel combattuto campionato mondiale Superbike.



Tuono e RSV4 costituiscono, ognuna nel proprio segmento di appartenenza, il massimo cui un appassionato possa ambire, il punto di arrivo di una carriera motociclistica; due veicoli esclusivi, raffinati, efficaci e dalla tecnologia ancora ineguagliata dalla concorrenza. Un privilegio guidarle, come hanno sussurrato alcuni giornalisti intervenuti all’evento; un privilegio che Aprilia ha voluto estendere anche al pubblico, offrendo la possibilità di un test esclusivo, assolutamente gratuito e nella totale sicurezza del circuito, in sella a una delle due “top bike”.
L’evento, organizzato con la collaborazione della “energy company” ENI, si è svolto dal 9 all’11 ottobre sul circuito di San Martino del Lago (Cremona): un tracciato di recente costruzione di circa 3.500 metri di lunghezza, dallo sviluppo piuttosto vario e con un bel rettifilo di 900 metri, quindi in grado di mettere alla prova le motociclette nelle loro diverse caratteristiche tecniche.
In questo stesso tracciato Aprilia RSV4 Factory ABS aveva vinto nettamente la comparativa tra le supersportive del segmento organizzata ad aprile 2013 dall’autorevole rivista italiana Motociclismo (successo replicato anche sul tracciato di Misano Adriatico il giorno successivo), confermandosi ancora una volta come la superbike da battere. Affermazione che si va ad aggiungere al ricco palmares di vittorie di RSV4 in confronti simili a livello globale, indipendentemente dal tracciato selezionato o dai piloti alla guida.
Per la stampa internazionale intervenuta nei primi due giorni dell’Aprilia V4 Day, è stata l’occasione di testare per la prima volta la nuova Tuono V4 R ABS, considerata quindi come la vera regina dell’evento.
I giornalisti si sono succeduti al manubrio delle Tuono V4 R ABS, per l’occasione disponibili sia in configurazione strettamente originale, sia senza specchietti, indicatori di direzione e portatarga. Due diversi allestimenti che sottolineano la doppia anima della nuova supernaked italiana, perfetta interprete dei percorsi più amati dai motociclisti, ma anche in grado di cimentarsi tra i cordoli, con un’efficacia eccezionale, perfino superiore a molte blasonate supersportive della concorrenza.
In questo contesto, la gamma RSV4 ABS, ben conosciuta e apprezzata dai rappresentanti della stampa specializzata, ha presenziato come “special guest”: successivamente al test della Tuono V4 R ABS, ai giornalisti è stato offerto proprio di poter salire in sella nuovamente al modello dal quale deriva la moto quattro volte campione del mondo SBK. RSV4 R ABS e RSV4 Factory ABS erano presenti nella gamma colori 2014, tra cui spicca la nuova e bellissima variante cromatica nero opaco che avvolge completamente la versione R ABS e gran parte della Factory ABS.
Il coro di consensi sia per Tuono V4 R ABS, sia per la gamma RSV4 ABS è stato unanime. “Standing ovation” per l’intuitività e il rigore della compatta ciclistica, per il carattere del motore, per l’eccezionale efficacia dei sistemi elettronici, per il divertimento offerto dal manubrio alto della Tuono e per l’estrema sportività della RSV4. Dal pilota in attività al giornalista/tester, tutti i partecipanti indipendentemente dalle proprie capacità, amano quel feeling immediato che si instaura dal primo giro in sella alle Tuono e RSV4. Al di là dei grandi complimenti profusi ad entrambe le motociclette, il vero apprezzamento lo si evince da alcuni comportamenti che non danno adito a dubbi: la richiesta di poter fare un turno in più; il trattenersi a osservare attentamente la moto una volta terminata la sessione di prova; l’attendere il proprio turno di prova col casco in testa allacciato diversi minuti prima che inizi. Le condizioni meteorologiche non sono state state sempre favorevoli: infatti, i temporali notturni hanno lasciato la pista bagnata per parte della mattinata consigliando il montaggio di pneumatici Pirelli specifici per la pioggia. Ma sono anche le condizioni di precaria aderenza ad esaltare la bontà e l’efficacia del nuovo pacchetto di sistemi elettronici APRC, il quale, assieme al racing ABS, permettono una guida sicura in ogni condizione, ma pur sempre estremamente efficace quando è possibile spingere al massimo. Data la stretta derivazione di RSV4 e di Tuono dalla moto campione del mondo Superbike, all’evento sono stati graditi e acclamati ospiti entrambi i piloti del team Aprilia Racing WSBK Sylvain Guintoli ed Eugene Laverty. All’Aprilia V4 Day non potevano mancare le RSV4 Factory campioni del mondo Superbike nel 2010 e nel 2012 e il modello con il quale i due portacolori Aprilia sono ancora in corsa per il titolo iridato 2013.
Il pubblico ha invece partecipato all’ultima delle tre giornate previste, caratterizzata da cielo sereno e circa 16° di temperatura, condizioni che hanno messo a proprio agio i fortunati partecipanti all’Aprilia V4 Day. Alcuni di essi hanno percorso diverse centinaia di chilometri in auto o in sella alla propria moto per non perdere questa eccezionale occasione. Dopo il brief tecnico, gli iscritti all’evento hanno potuto saggiare le qualità dinamiche delle V4 Aprilia, rigorosamente preceduti dagli istruttori presenti in campo. I 128 turni di prove si sono susseguiti dal mattino presto fino all’imbrunire, dimostrando il grande interesse del pubblico per le due motociclette. Anche in questo caso la soddisfazione espressa per Tuono e per RSV4 è stata totale: lo dimostrano i sorrisi e i ringraziamenti dei partecipanti, ma anche le ottime valutazioni ricevute da entrambi i modelli Aprilia sulle schede a disposizione del pubblico dopo il test. E’ stata anche un’occasione per i motociclisti di incontrarsi, di condividere l’amore per le due ruote, in special modo quelle molto sportive, e di essere presenti a un evento esclusivo. Il successo della manifestazione dimostra, infatti, come la passione per le due ruote sia sempre effettivamente alta e come Aprilia Tuono e RSV4 rimangano nell’immaginario comune vere motociclette da sogno.
Un sogno che questa volta Aprilia ha trasformato in una piacevole realtà a disposizione di tutti.

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event
Successo oltre le aspettative per i due week end di festa dedicati al marchio dell'aquila

OPEN HOUSE MOTO GUZZI 2013:
SETTEMILA MOTOCICLISTI A MANDELLO DEL LARIO

Tradizione mandellese vuole che il secondo fine settimana di settembre sia dedicato al raduno Moto Guzzi. Così è dal 1989, quando l’amatissimo ex pilota e concessionario Duilio Agostini, con le figlie Alis e Lindy ebbero l’idea di organizzare il primo incontro per clienti e amici con annessa visita allo storico stabilimento di via Parodi 57. Da allora in questo periodo si riversano migliaia di appassionati provenienti da ogni angolo del mondo per scoprire l’anima folk della casa di Mandello. Quest’anno, oltre al raduno, perfettamente organizzato dai Motoclub Mandello e Carlo Guzzi, si è svolto in concomitanza il primo Moto Guzzi Open House replicato anche nel successivo week end. Museo tirato a lucido, linee di montaggio aperte al pubblico, negozio rifornito con le anteprime 2014 della collezione abbigliamento e accessori, la mostra Guzzi Pop dell’artista Jacopo Ghislanzoni e soprattutto, una flotta di ventitré Moto Guzzi California 1400 e V7 disponibili in prova hanno catalizzato l’attenzione degli appassionati giunti in pellegrinaggio nello storico stabilimento. L’iniziativa ha ottenuto un successo superiore alle attese, portando oltre settemila motociclisti contro una previsione di cinquemila visitatori.

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Impressionante anche il numero di test ride compiuti: oltre cinquecento motociclisti si sono alternati alla guida della nuova California 1400 e V7, perlopiù possessori di moto della concorrenza attratte dalla nuova gamma. L’iniziativa ha destato anche l’interesse del mensile Motociclismo che ha partecipato al secondo week end dell’Open Days realizzando un collegamento in diretta sulla sua streaming TV proprio per catturare “a caldo” le impressioni di guida dei partecipanti, totalizzando oltre 53.000 visualizzazioni.

Oltre ai numeri, impressionanti in assoluto, colpiscono le numerose manifestazioni d’affetto e fedeltà degli appassionati del mondo Moto Guzzi: vi è chi vuole donare al museo la moto del marito scomparso (Airone Sport), come Kristel di Brussel o chi ha scritto e incorniciato un poema sul Falcone come il casertano Mimmo De Caprio. Grande successo, a giudicare dall’euforia di chi l’ha degustato, anche per l’Airone Rosso, ottenuto da un vigneto autoctono valtellinese di proprietà di un appassionato quanto intraprendente Guzzista.

Awards
LA GRANDE AMMIRAGLIA DI MANDELLO DEL LARIO SI AFFERMA NEL “TEN BEST BIKES 2013” DELLA RIVISTA AMERICANA CYCLE WORLD, AGGIUDICANDOSI IL PRIMO PREMIO NELLA CATEGORIA CRUISER

MOTO GUZZI CALIFORNIA 1400 CUSTOM
REGINA MONDIALE DELLE CRUISER

Arriva ancora dall’America un nuovo premio che elegge Moto Guzzi California 1400 Custom regina mondiale delle moto Cruiser. Dopo aver ottenuto consensi unanimi in tutto il mondo, Moto Guzzi California 1400 colleziona un altro importante riconoscimento negli Stati Uniti, conquistando il primo premio della categoria Cruiser nel concorso indetto da Cycle World. Il riconoscimento è tanto più significativo perché arriva dalla più autorevole rivista d’oltreoceano, vero punto di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo, e perché proprio il mercato statunitense è la culla della grandi moto Cruiser, vere ammiraglie della strada, segmento in cui è fortissima la presenza di marchi americani.
Nel tradizionale concorso di Cycle World, giunto alla 38ª edizione, le migliori moto di tutta la produzione mondiale sono state divise in dieci categorie e successivamente provate a fondo dai tester e giornalisti del magazine. Le moto sono state valutate in base alle prestazioni, al divertimento nella guida che ognuna è stata capace di restituire al pilota, alla qualità complessiva della moto. Ambiti nei quali Moto Guzzi California ha dimostrato, a meno di un anno dal suo lancio, di non temere confronti.
Nella motivazione del premio si legge: “La nuova California ti entra nella pelle, il suo bicilindrico ci ha conquistati con la sua coppia e con il ruolo da protagonista che gioca nell’estetica della moto. La California ha un aspetto classico ma è una moto moderna, con tre livelli di erogazione della potenza, traction control, ABS e cruise control. Controlli elettronici che non sminuiscono la appagante anima meccanica della moto”.
Il premio di Cycle World è il secondo riconoscimento che California 1400 Custom vince negli USA nel giro di pochi mesi: a maggio, Robb Report, magazine americano che da quasi quarant’anni è il più autorevole punto di riferimento nel settore del lusso a livello globale, aveva incluso la grande Custom prodotta in Italia a Mandello del Lario nel proprio Best of the Best Luxury Portfolio per l’anno 2013.
Moto Guzzi California 1400, presentata in Europa alla fine del 2012 nella versione Touring e agli inizi del 2013 nella versione Custom, è spinta da un nuovissimo, poderoso bicilindrico a V da 1400cc, il più grande motore di questa tipologia mai prodotto in Europa. Di spettacolare impatto visivo, lo stile delle nuove California 1400 comunica l'inconfondibile classe e la tradizione Moto Guzzi coniugate con linee, dimensioni e tecnologie del tutto inedite, ma apprezzatissime dagli appassionati Guzzisti di tutto il mondo.
Non a caso l'attore scozzese Ewan McGregor, collezionista di Moto Guzzi d’epoca, ha scelto di essere il testimonial delle nuove California 1400 in una fantastica campagna pubblicitaria.
Costruite a mano nello storico stabilimento di Mandello del Lario dove Moto Guzzi è stata fondata nel 1921, queste nuove ammiraglie dell'industria italiana sono le prime Cruiser al mondo dotate di controllo di trazione, di tecnologia “ride by wire” multimappa e di illuminazione diurna a led DRL.
Awards
TUONO V4R SI RICONFERMA LA MIGLIOR NAKED DEL MONDO. E CALIFORNIA 1400 VINCE IL PRIMO MCN AWARD DI MOTO GUZZI

UK, MCN Awards 2013:
trionfo di Aprilia e Moto Guzzi

MCN, il più autorevole e diffuso settimanale motociclistico del mondo, ha pubblicato il risultato degli MCN Awards 2013, ambitissimo riconoscimento che annualmente premia le migliori motociclette della produzione mondiale.
In questa edizione, resa particolarmente combattuta dalla considerevole quantità di nuovi modelli lanciati nel corso della stagione dalle case motociclistiche, i marchi del Gruppo Piaggio hanno conquistato la leadership in due segmenti chiave del mercato: Naked e Cruiser.

APRILIA: INSUPERABILE TUONO V4R

Aprilia, con l'insuperabile Tuono V4R, è ormai una delle beniamine della redazione inglese di Peterborough, riconfermandosi la regina della categoria in virtù dell’unicità tecnica del suo motore quattro cilindri a V di 65° da 170 CV e di una ciclistica strettamente imparentata con la supersportiva RSV4 che ha conquistato due titoli mondiali SBK.
Fin dai tempi della bicilindrica 1000 R, la Tuono ha conquistato nel Regno Unito il favore e la stima degli appassionati, conquistandosi la fama di naked più emozionante e adrenalinica del mercato. Tra i suoi sostenitori si annovera anche il Senior Road Tester di MCN Michael Neeves, che ha così motivato il successo della Tuono V4R: "Quando Aprilia ha creato la Tuono 1000R ha rivoluzionato il mercato della naked estreme. Dieci anni dopo, l’ultima V4R continua a dominare il segmento con la forza delle prestazioni, di un eccezionale pacchetto elettronico e di uno stile killer”.


MOTO GUZZI: LA MIGLIORE CRUISER DEL MONDO


Se per l’Aprilia la conquista di un MCN Award è una conferma, per Moto Guzzi si tratta di una novità assoluta che si aggiunge ai numerosi riconoscimenti conquistati dalla Cruiser italiana nel corso del 2013. Eletta “Best Cruiser” da Cycle Word negli USA, “Best of the Best” dalla bibbia del lusso a stelle e strisce Robb Report, la Moto Guzzi California 1400 ottiene ora il più ambito riconoscimento europeo effettuato dalla critica di settore, oltre alla vittoria in tutte le prove comparative organizzate dalla più autorevole stampa specializzata europea.
Phil West, Executive Editor di MCN, elenca le ragioni del successo dell’ammiraglia di Mandello del Lario: “Oggi il patrimonio storico di un marchio è un formidabile strumento di marketing, e la Moto Guzzi con la nuova California ha saputo giocare la carta vincente. Ha vinto grazie a una superba miscela ottenuta attraverso lo stile, l’immagine di un marchio iconico e un motore, telaio e pacchetto elettronico assolutamente moderni. E’ una moto completa!”.

La premiazione degli Awards 2013, condotta dal direttore di MCN Andy Calton si è tenuta martedì 17 settembre nella spettacolare tenuta di Dembies, nei pressi di Dorking.
Andy Calton, direttore di MCN, consegna a Phil Read di Piaggio UK uno dei due MCN Awards conquistati dal Gruppo Piaggio

Awards
2013 World Championship of Custom Bike Building

una moto guzzi rondine motorizzata falcone è campione mondiale di freestyle

Gli irlandesi Don Cronin e Michael O’Shea, titolari della Mendaza Cycles, con la loro moto-creazione “Rondine”, hanno vinto la decima edizione del premio istituito dal mensile specializzato AMD (America Motorcycle Dealer), nella categoria freestyle, svoltasi a Essen in Germania. Si tratta del più famoso e conteso campionato dedicato ai preparatori di moto special e custom, nato negli States dove la testata è distribuita presso la rete vendita HD e nei più famosi negozi di ricambi e accessori custom. Al contest 2013 hanno partecipato 23 Paesi, presentando 122 “creazioni”, suddivise in cinque categorie.
I due irlandesi hanno interpretato al meglio il tema freestyle per la loro Moto Guzzi Rondine del 1971, andando a rispolverare il monocilindrico orizzontale da 500cc Nuovo Falcone MG, e imbellettandolo con ogni sorta di fronzoli e lucidature tali da renderlo quasi irriconoscibile rispetto al tetragono motore che per decenni ha motorizzato i corpi dell’esercito e della polizia italiana. Sorprendenti anche le ruote lenticolari, ispirate alle moto da record degli anni ’30; sospensione anteriore a bracci scatolate e posteriore con forcellone azionato da un mono-ammortizzatore, sella monoposto e serbatoio in alluminio. Anche la scelta del nome è sorprendente, poiché la Rondine è stata una straordinaria Gilera a compressore volumetrico che conquistò il record di velocità nel 1934 con oltre 274 km/h. Ma siamo nel campo del freestyle: quindi nessuno si stupirà se un Falcone si trasforma in una Rondine!
L’edizione 2014 del World Championship of Custom Bike Building si svolgerà al Big Bike Europe, Expo di Essen, in Germania, dall’11 al 13 aprile. Con una novità: la cafe racer World Champion class.

(Fonte immagini: © AMDChampionship.com, Photography courtesy of Onno Wieringa).

Medaza Cycles

(click per ingrandire)
2013 World Championship winner: Moto Guzzi Rondine – Technical Data
Builder
Don Cronin, Michael O'Shea
Owner
Don Cronin
Location
Bandon, Co. Cork
Country
Ireland
Website
www.medaza.com
Bike Name
Rondine
Year/Model
1971 Moto Guzzi
Engine Make/Size
Nuovo Falcone 500
Drivetrain
Standard
Frame Make/Type
One-off by owner
Front End
One-off girder
Rake
56'
Stretch
45mm
Swingarm
By owner
Wheels Front
Modified V-Rod
Wheels Rear
Modified V-Rod
Tires Front
19"
Tires Rear
19"
Brakes Front
Harrison Billet calipers, one-off disks
Brakes Rear
Harrison Billet caliper, one-off disk
Painter
Spectrum Paint
Chroming/Plating
Owner
Additional Info

One-off frame, swing arm and engine plates. Bodywork in hand-formed aluminium. One-off girder front end incorporating modified V-Rod swingarm. Exhaust, handlebars, electrics box and rear sets in stainless. One-off external flywheel and embossed aluminium hubcap. Engine mods include capacity increase to 580cc, lighter weight valves, pumper carb, lightened flywheel, modified lubrication system. One-off permanent magnet alternator. External oil lines in stainless. Rocker box de-finned. One-off brake disks and caliper mounts.
Interview
La moto diventa pop art nella mostra-omaggio dedicata al celebre marchio dell'Aquila dal giovane artista lecchese. Al Museo di Mandello è visitabile fino al 13 dicembre

Jacopo Ghislanzoni: un Guzzista in astratto

Jacopo inizia a dipingere le Moto Guzzi dopo aver conosciuto Riccardo Mariani, sindaco di Mandello del Lario, in occasione di una sua esposizione a Lecco. La conversazione cade inevitabilmente sul legame tra il territorio e la celebra casa dell’Aquila. Tanto basta a scatenare l’interesse e l’energia creativa del giovane artista lecchese verso quest’amatissima e storica azienda, nata a pochi chilometri da casa sua.
Jacopo non ha mai posseduto una motocicletta e forse non l’ha mai desiderata prima d’ora ma percepisce come, oltre alle motociclette, Moto Guzzi esprima qualcosa d’immateriale e calamitante. Inizia così la sua esplorazione, dai libri, alla gente di Mandello fino alle maestranze, contestualizzando fatti, simboli e sagome di motociclette che scopre nel corso della sua ricerca.

1921-2013 Mandello la città della Moto Guzzi
  • JACOPO GHISLANZONI
  • 1920 GP Normale
  • 1930 Tenni Black DEvil
  • 1940 Super Alce
  • 1950 the Golden Age 1
  • 1950 The Golden Age 2
  • 1960 Galletto
  • 1970 LE MANS I
  • California 1980-2013 (dittico)
  • 1990 Daytona
  • 2000 V11 Sport
  • 2010 Stelvio 1200 8V
  • Guaro Mgs 01 corsa
  • Copertina Catalogo
In pochi mesi crea quindici opere di grande formato che per tutta l’estate sono state esposte al pubblico al Lido di Mandello nella mostra intitolata “1921-2013 Mandello la città della Moto Guzzi”. Sono lavori su tavole di legno che colpiscono positivamente sia la critica sia il pubblico, tanto che si decide di portare la mostra all’interno dell’azienda in occasione del Moto Guzzi Open House.
Nel frattempo, il funambolico artista lecchese acquista un Galletto 192, la sua prima moto e durante l’estate prepara altre dieci opere dedicate all’evento di via Parodi 57 che intitola “Guzzi Pop”. Qui uomini e motociclette sono contaminati da nuove suggestioni, elaborate con la complicità delle osservazioni e delle impressioni raccolte dal pubblico.
Wide l’ha incontrato nel suo studio, gremito da dipinti di paesaggi urbani, archeologie del tessuto industriale lecchese, volti e motociclette.

Jacopo, quando hai iniziato a dipingere?
“Ho iniziato da bambino, imbrattando i muri di casa. Mio padre, temendo che la sua abitazione fosse equivocata come il primo centro sociale occupato di Lecco, iniziò a fabbricarmi dei piani di legno. Continuai a imbrattare tavole e tele fino a quando gli amici m’incoraggiarono a uscire allo scoperto partecipando a una collettiva nel 2008. Due anni dopo, nel 2010 la mia prima mostra personale”.

Quali sono i soggetti che ami di più raffigurare?
“Amo raffigurare storie di lago, di personaggi e d’azienda, con stile figurativo a tratti surreale. In una società in completa trasformazione economica e sociale, continuo a cercare persone e luoghi che, secondo me lasceranno un’impronta indelebile di quello che è, che è stato e che sarà il nostro territorio”.

Come immagineresti il Gruppo Piaggio in una sola opera?
“Piaggio è un motivo d’orgoglio nazionale. La vedo come una tela sicuramente molto grande, dove stenderei come base i nostri colori: verde, bianco e rosso. Poi tratteggerei la globalizzazione, attraverso i volti degli uomini del mondo che girano attorno a una Vespa, guidata da una bellissima donna che sta viaggiando oltre tela verso un futuro tutto da scoprire…”.

Qual è il modello Moto Guzzi che preferisci?
“Non sono un tecnico ma, per forme, volumi ed equilibri secondo me la Moto Guzzi Griso è un capolavoro totale. Mi piace, ma per ragioni diametralmente diverse, il mio Galletto. L’ho acquistato proprio perché non sono un motociclista, ma volevo essere un Guzzista e il Galletto ha questa forte valenza simbolica. Ti fa sentire parte della famiglia, anche se non t’intendi nulla di alberi a camme, cardano e pistoni”.

Quale sarà la tua prossima mostra?
“La mia prossima mostra sarà inaugurata il prossimo 6 gennaio 2014 a Bellano (LC) nell’ex chiesa di San Nicolao. Presenterò 15 nuove opere ispirate alla magia che il lago trasmette nell’animo di chi lo abita, con volti, scorci e simboli interpretati in chiave Pop.”

GUZZI POP

Curata da Maria Paola Oriani e dall’arch. Jacopo Bellucci, la mostra “Guzzi Pop” di Jacopo Ghislanzoni è visitabile al Museo Moto Guzzi, all’interno dello storico stabilimento, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 16, entrando dall’ingresso Moto Guzzi di via Parodi 57, Mandello del lario (Lecco). Da non perdere!
Tecnologia
L’IMPEGNO COSTANTE DEL GRUPPO PIAGGIO PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI E DELLE EMISSIONI. PRIMO – E UNICO – COSTRUTTORE AL MONDO A SVILUPPARE LA TECNOLOGIA IBRIDA APPLICATA ALLO SCOOTER. ECCO COME FUNZIONA

l’elettronica per l’ambiente

Sensibilità per l’ambiente: segno distintivo dell’innovazione del Gruppo Piaggio
La sensibilità verso i temi inerenti la tutela dell’ambiente è in costante aumento. In particolare, è sempre più sentita la necessità di ridurre l’impatto ambientale, inteso come emissioni gassose e acustiche, dei veicoli destinati alla mobilità personale. Questo fenomeno ha comportato un fermento legislativo, con l’inseverimento delle normative “Euro N”, ha portato alla diffusione delle restrizioni alla circolazione in ambiente urbano per veicoli termici e così via, ma ha portato anche a una maggiore consapevolezza degli utenti e dei costruttori.

PIAGGIO MP3 Hybrid 125ie

In verità, il contributo diretto all’emissione di CO2 dei veicoli a due ruote è piccolo (soprattutto se rapportato al resto degli altri veicoli): infatti, le due ruote rappresentano un modo per ridurre le emissioni in ambito urbano, sia perché hanno un livello di emissioni molto basso, sia perché contribuiscono sensibilmente a ridurre gli ingorghi e i tempi di percorrenza. Insomma, più che un problema, rappresentano un rimedio. Ciò nonostante, il Gruppo Piaggio è costantemente impegnato nella riduzione dei consumi e delle emissioni dei propri veicoli, per migliorare la qualità dell’ambiente. Da sempre il Gruppo basa il proprio successo sulla capacità di progettare e costruire autonomamente i propri motori; nel primo decennio degli anni Duemila si è imposto un cambio di passo tecnologico, una vera e propria svolta che ha portato Piaggio a padroneggiare la tecnologia elettrica ed elettronica come quella tradizionale. E’ in questo recentissimo passato che sono stati iniziati gli studi per realizzare un motore rivoluzionario, sia nella filosofia sia nella sostanza: l’Ibrido. Rivoluzionario nei risultati, al punto che è tuttora l’unico motore ibrido da scooter al mondo, ricco di peculiarità costruttive e funzionali. Rivoluzionario nella tecnologia, perché è il connubio tra discipline diverse e lontane: motori endotermici, motori elettrici, controllistica elettronica. Un ibrido, appunto. Già: che cos’è un ibrido?

Ibrido, questo conosciuto
L’Ibrido è spesso menzionato nella comunicazione e nella pubblicità, talvolta a proposito e altre a sproposito, non sempre in modo corretto. Per fare un po’ di chiarezza, cominciamo dall’ABC ovvero dal vocabolario della lingua Italiana. Questo ci informa che “Ibrido” è un sostantivo o un aggettivo in uso fin dal XV secolo; ovviamente, allora non si riferiva a moto, auto o motori, ma indicava (e indica tuttora) un “individuo animale o vegetale proveniente da un incrocio di genitori appartenenti a razze diverse o a specie diverse”. Proseguendo nella descrizione si arriva a: “Nell’industria automobilistica: auto ibrida, dotata di due motori, uno dei quali elettrico e l’altro alimentato a benzina o a gasolio”.
Giusto. Nel nostro caso abbiamo uno scooter dotato di due motori, uno a benzina e uno elettrico. I due motori sono talmente integrati che sembrano uno solo. Chiarissimo.
Resta però una domanda: perché mettere due motori al posto di uno? Si tratta di un colpo di genio o di…sole? Per trovare una risposta, basta pensare alle caratteristiche di questi due tipi di motore.
I motori a benzina, si sa, sono potenti, prestazionali, piccoli, leggeri e non hanno problemi di autonomia perché il loro carburante contiene tantissima energia in poco spazio e, per di più, è liquido. Per contro hanno la coppia che aumenta col numero di giri (e, quindi, necessitano di un cambio, a marce o CVT), emettono CO2 e altri gas “non popolari”.
I motori elettrici invece, pur essendo straordinariamente efficienti, hanno nell’autonomia il loro tallone d’Achille perché le batterie sono tuttora pesanti, ingombranti e molto costose. In compenso partono da fermo col massimo della coppia, non necessitano né di frizione né di cambio, non emettono localmente alcun tipo di gas.
Insomma i difetti dell’uno sembrano essere speculari ai pregi dell’altro. Allora, si è detto qualcuno, se facessimo una somma dei due, potremmo ottenere un motore che parte da fermo con la coppia di un motore elettrico, l’autonomia di un motore a benzina e prestazioni superiori a entrambi. Non solo: i due motori potrebbero allearsi per ottenere sinergicamente il miglior rendimento, per esempio facendo aiutare l’uno dall’altro quando funziona in condizioni non ottimali. Questo motore “somma” ha un nome e un cognome: Ibrido Parallelo.

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Cognome e nome: l’ibrido e i suoi fratelli
Infatti, la famiglia “Ibrido” ha molti componenti che, come avviene per i fratelli, non è il caso di confondere tra loro. C’è il Sig. Ibrido Seriale, che sembra il nome di un killer e, per certi versi, lo è: il killer del Rendimento. E’ quello dei locomotori, per capirci, delle littorine, anche dei vecchi sommergibili. In pratica si tratta di un sistema di propulsione prettamente elettrico in cui le batterie sono ricaricate da un motore termico; il motore termico, però, non muove direttamente né le ruote né l’elica, ma non ha alcun problema di autonomia. Può funzionare per un po’ come un vero elettrico, silenzioso e senza emissioni. Per contro, consuma molto più di quello che dovrebbe. C’è poi il Sig. Ibrido Leggero, che si fa chiamare Micro Hybrid, forse per darsi un po’ d’importanza. In realtà è un sofisticato volano alternatore che ha il compito di avviare il motore termico, lasciarlo spegnere ogni volta che è possibile, recuperare un po’ di energia in frenata.
E c’è, appunto, il Sig. Ibrido Parallelo, che è il caso della grande innovazione firmata Piaggio: due motori di pari dignità, che lavorano insieme per lo stesso scopo. Consumare meno!

Mp3 Hybrid: il primo e l’unico
Il cuore del sistema si compone di 4 elementi innovativi, perfettamente integrati tra loro. Il primo è naturalmente il motore termico; si tratta di un propulsore di ultima generazione, ad iniezione elettronica con sistema di controllo di tipo Ride by Wire, indispensabile in questa sofisticata architettura per bilanciare il lavoro dei due motori. Infatti, il comando del gas di Mp3 Hybrid è di tipo elettronico: attraverso la manopola il pilota richiede una certa prestazione (accelerazione, per esempio), ma è la centralina elettronica che decide istante per istante quale dei due motori deve fornire quello che serve e come.
Il secondo è la macchina elettrica reversibile. Reversibile significa che può funzionare da motore o da generatore secondo le esigenze; in partenza e negli spunti fornisce 2.6 kW e 15 Nm aggiuntivi che si trasformano in prestazioni brillanti; quando è necessario aiuta il motore termico a consumare meno; quando è possibile, se richiesto, ricarica la batteria al Litio di bordo sia utilizzando la coppia fornita dal motore termico, sia recuperando l’energia in frenata (KERS).

E’ proprio la batteria il terzo elemento innovativo, completa del suo BMS (Battery Management System) integrato, fiore all’occhiello del Gruppo perché progettata e realizzata da Piaggio.
Il quarto elemento è il VMS (Vehicle Management System), l’elettronica di controllo che sovraintende a tutto il sistema. Integra – in un solo componente – la gestione veicolo (funzionalità-sicurezza), il controllo della macchina elettrica (inverter), il DC/DC converter (alimentazione servizi di bordo a 12V) e il carica batteria da rete (plug-in). Già, perché l’Ibrido Piaggio può ricaricarsi da rete, con un costo minimo, e senza usare un caricabatteria esterno. Questa è una differenza sostanziale rispetto ai migliori Ibridi automobilistici. Nella terminologia tecnica è denominato PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle). La ricarica delle batterie può essere eseguita in due ore (85% in un’ora!), sia attraverso le colonnine pubbliche sia a casa, con una potenza massima assorbita da rete di 1200 W. L’altra peculiarità, ancora più eclatante, è che Mp3 Hybrid può essere usato come un veicolo puro elettrico (ZEV, Zero Emission Vehicle). Infatti, la sua architettura meccanica consente l’uso del solo motore elettrico e l’energia a bordo è sufficiente per percorrere oltre 20 km in questo modo. In più, se si esaurisse la carica della batteria al litio, basta accendere il motore termico per riacquistare immediatamente tutta l’autonomia che si desidera.

Le radici del futuro: l’innovazione continua firmata Piaggio
Lo sforzo realizzato da Piaggio per acquisire le conoscenze necessarie per padroneggiare la tecnologia dell'Ibrido costituisce l'humus su cui il futuro del Gruppo metterà radici. Negli anni a venire, lo sviluppo dei motori termici avrà sempre più bisogno di elettronica, di potenze e di controllo; progressivamente, i veicoli elettrici, leggeri ed ecologici, acquisteranno sempre maggiore importanza. La ricerca e lo sviluppo di nuove e più evolute soluzioni, insomma, non si ferma e continua ad essere una caratteristica fondamentale del Gruppo Piaggio, innovatore da sempre.

(3° puntata. Le puntate precedenti: “L’elettronica per la sicurezza”, pubblicata su Wide n. 3-2013; “L’Elettronica e le due ruote”, pubblicata su Wide n. 2-2013. Online su: widepiaggiogroup.com).
Racing
E’ IL QUINTO TITOLO APRILIA IN SUPERBIKE NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI, ED E' IL TITOLO MONDIALE NUMERO 52 PER LA CASA ITALIANA

Aprilia è Campione del Mondo Costruttori Superbike 2013

APRILIA DOMINA IL MONDIALE MARCHE CON 550 PUNTI CONTRO I 501 DI KAWASAKI, 443 DI BMW, 243 DI SUZUKI, 236 DI HONDA, 185 DI DUCATI E 8 DI YAMAHA

Jerez, 20 ottobre 2013 – Dopo aver dominato la classifica per tutto il campionato, a partire dalla straordinaria gara di esordio a Phillip Island dove conquistò cinque posti dei sei disponibili sul podio, Aprilia si è laureata Campione Mondiale Costruttori nella World Superbike 2013.
Con il titolo conquistato a Jerez, Aprilia tiene alti i colori italiani nel motorsport mondiale nella stagione 2013. La Casa di Noale giunge a quota 5 campionati mondiali vinti nella Superbike negli ultimi quattro anni, e porta il proprio straordinario palmares a quota 52 titoli mondiali conquistati in poco più di vent’anni.
Aprilia ha accumulato 10 vittorie (9 per Laverty, una per Guintoli) e altri 26 podi, Aprilia ha così totalizzato 550 punti contro i 501 di Kawasaki, 443 di BMW, 243 di Suzuki, 236 di Honda, 185 di Ducati e 8 di Yamaha. E’ una perentoria affermazione di superiorità della 4 cilindri italiana Aprilia RSV4. La competitività della RSV4 è confermata dai risultati dei team “satellite”, autori di 3 podi (2 per Giugliano, uno per Fabrizio) e di una pole position.
Lo straordinario risultato di Aprilia è stato costruito in cinque anni di continuo impegno, fin dal debutto nel 2009, passando attraverso la conquista della doppietta Piloti-Costruttori nel 2010 e 2012. La maturità raggiunta dalla Superbike italiana ha permesso a tutti i piloti di ottenere risultati importanti con costanza, su piste con caratteristiche differenti e in condizioni estremamente variabili.

Romano Albesiano, da pochi giorni Responsabile di Aprilia Racing, esprime tutta la soddisfazione per un risultato che premia un gruppo di lavoro straordinario: “Il titolo Mondiale Costruttori è un alloro di grandissimo valore e ricco di significati. E' testimonianza della eccellenza di un progetto, quello della nostra RSV4 che da anni domina sulle piste e, nelle versioni stradali accessibili a tutti i clienti, si aggiudica tutte le più prestigiose prove comparative. Un prodotto e un orgoglio tutti italiani. Per me, che con tutti i nostri tecnici ho guidato lo sviluppo della RSV4 stradale, è ogni volta una grandissima emozione vederla conquistare un titolo iridato in circuito.
Quest’anno abbiamo assistito alla definitiva consacrazione della RSV4 come migliore moto supersportiva dell’ultima generazione. La costanza di prestazioni messa in mostra da tutti i piloti, sia gli ufficiali Laverty e Guintoli che i satellite dei Team Althea e Red Devils, ha portato Aprilia a dominare la Classifica Costruttori dalla prima all’ultima gara e ha permesso a entrambi i nostri piloti ufficiali di competere per il Titolo Piloti fino all’ultima corsa. Come Responsabile Centro Tecnico Moto del Gruppo Piaggio sono doppiamente soddisfatto, essendo la RSV4 un prodotto nato e creato a quattro mani dalla produzione e dal reparto corse di Noale. Si tratta quindi di un gioiello tutto italiano che vince in pista e che offre sensazioni uniche agli appassionati sulle strade di tutti i giorni.
Questa di Jerez è la mia prima gara nel ruolo di responsabile di Aprilia Racing e quindi il plauso e il mio ringraziamento non possono che andare a chi, a tutti i livelli, ha lavorato a questo straordinario progetto, rendendolo vincente per così tante stagioni”
.

La nuova avventura di Aprilia Racing nel Mondiale Superbike è iniziata nel 2009, con lo sviluppo dell’innovativa RSV4. Con il suo esclusivo motore a V di 65 gradi ed una ciclistica derivata da anni di esperienza nelle corse, la Superbike Aprilia ha segnato una svolta epocale nel mondo delle moto sportive. Capace di vincere già al debutto, la RSV4 ha raggiunto la doppietta Mondiale nel 2010, prima affermazione di un pilota italiano su moto italiana, risultato bissato poi nel 2012.
Il palmares Aprilia nella World Superbike parla di cinque Titoli Mondiali (2 Piloti, 3 Costruttori) con 38 vittorie e l’impressionante cifra di 93 podi, cui si aggiungono 16 pole position.
In totale Aprilia vanta 52 Titoli Mondiali (38 nel Motomondiale, 5 in Superbike e 9 nelle discipline off-road), che ne fanno uno dei marchi più vincenti di sempre nelle competizioni motociclistiche.

APRILIA. UN PALMARES UNICO, UNA STORIA SPORTIVA GIOVANISSIMA

Oggi Aprilia è tra i marchi più vincenti nella storia del motociclismo sportivo avendo conquistato nella sua giovane carriera ben 52 titoli mondiali:

38 nel Motomondiale
(20 nella 125 e 18 nella 250)

5 in Superbike
(Piloti e Costruttori nel 2010, Piloti e Costruttori nel 2012, Costruttori nel 2013)

9 nelle discipline Off Road
(7 nelle Supermoto e 2 nel Trial)

Nel Motomondiale Aprilia ha vinto ben 294 Gran Premi e ne ha conquistati 38 (con altri 93 podi) nella Superbike. E tutto questo in una storia decisamente breve, essendo Aprilia un marchio giovane che ha esordito nel Motomondiale solo nel 1985 in 250 e nel 1987 in 125. Ma soprattutto Aprilia Racing ha rappresentato, sin dalla sua nascita, una irripetibile fucina di talenti. Con le moto di Noale hanno esordito, vinto e corso quasi tutti i piloti che hanno fatto la storia del motociclismo in questi ultimi decenni. Tra questi si ricordano, oltre a Max Biaggi vincitore di tre mondiali 250 con Aprilia dal 1994 al 1996, Loris Capirossi (Campione mondiale 250 con Aprilia nel 1998), Valentino Rossi (Mondiale 125 nel 1997 e 250 nel 1999), Jorge Lorenzo (mondiale 250 nel 2006 e nel 2007), Casey Stoner (vice campione 250 nel 2005) e ancora Manuel Poggiali, Marco Simoncelli, Alvaro Bautista, Kazuto Sakata.

IL PATRIMONIO DI VITTORIE SPORTIVE
DEL GRUPPO PIAGGIO

E’ ancora più stupefacente il palmares del Gruppo Piaggio che assomma in sé altri magnifici marchi sportivi quali Moto Guzzi, Gilera e Derbi. Questi, insieme ad Aprilia arrivano alla cifra di 102 titoli mondiali, così divisi: Aprilia 52, Gilera 14, Moto Guzzi 15, Derbi 21.

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Racing

LE ULTIME EMOZIONATI GARE DEL CAMPIONATO DEL MONDO 2013 DI SUPERBIKE

DOPPIETTA DI EUGENE LAVERTY CHE DOMINA A JEREZ
NELL’ULTIMA TAPPA DEL WSBK 2013

APRILIA VINCE NETTAMENTE IL MONDIALE MARCHE
LAVERTY E’ SECONDO E GUINTOLI E’ TERZO NELLA CLASSIFICA PILOTI

Eugene Laverty

Eugene Laverty e Aprilia RSV4 hanno dominato l’ultimo appuntamento del Mondiale SBK 2013. In gara 1 Laverty ha avuto ragione di Marco Melandri con uno straordinario sorpasso esterno all’ultima curva, dopo aver condotto per tutta la gara ed essere stato passato dall’italiano a due giri dalla fine. Sembrava tutto finito ma Laverty ha trovato la mossa vincente – e seguendo la via più difficile – proprio alla curva che immette sul rettilineo. La vittoria in volata è stata esaltante.
Nella seconda gara Laverty ha seguito Sykes in fuga controllando da vicino il battistrada e mostrando sempre grande sicurezza nei suoi mezzi e nella forza della sua RSV4. A otto giri dalla fine ha sferrato l’attacco decisivo per poi allungare e vincere con margine la sua nona corsa in questa stagione.

Eugene Laverty: “Due vittorie molto diverse oggi, la seconda è stata sicuramente più facile perché sono stato in grado di creare gap con Tom dopo averlo sorpassato, mentre in Gara1 la battaglia si è risolta negli ultimi metri. Sono soddisfatto di questa doppietta, un risultato che conferma il nostro potenziale assieme alla striscia di podi nel finale di stagione. Peccato per aver perso qualche punto importante ad inizio anno, ma non mi piace recriminare o cercare scuse. Finire secondi tra i piloti con più vittorie di tutti è comunque un risultato ottimo, così come il Titolo Costruttori per Aprilia”.
Sylvain Guintoli, ancora frenato dai postumi dell’incidente alla spalla che ne ha condizionato la seconda parte della stagione, ha dovuto rinunciare ad attaccare il podio essendo poco più lento dei primi e ha chiuso con un buon quarto posto. Si è rifatto in gara 2, quando ha controllato con sicurezza la sua terza posizione chiudendo così sul podio.

Sylvain Guintoli: “Questa stagione è stata fantastica, ho lottato per il Mondiale al debutto su una nuova moto. Purtroppo dopo l’infortunio alla spalla mi è sempre mancato qualcosa, nella seconda parte di stagione non ero sicuramente al 100%. In ogni caso l’esperienza accumulata sarà fondamentale nel 2014, come sempre quando non si vince pensi sempre a migliorare l’anno successivo. Oggi, specialmente in Gara2, ho provato a stare con Eugene e Tom ma davvero non avevo il ritmo e la forza per riuscirci. Si conclude una bella stagione, con un grande team e un grande compagno di squadra che mi ha dato filo da torcere, ora penso a recuperare fisicamente e preparare bene il prossimo campionato”.

Le vittorie di Jerez hanno regalato ad Aprilia il Titolo Mondiale Costruttori Superbike 2013. E' il quinto Mondiale per il marchio italiano negli ultimi quattro anni nel WSBK e il secondo consecutivo tra i Costruttori. E’ il Mondiale numero 52 nella storia di Aprilia.

Romano Albesiano, Responsabile Aprilia Racing: “Il titolo Costruttori è una affermazione importante, merito di una squadra perfetta e dei due piloti che hanno condotto una stagione straordinaria. Capita raramente di avere, nella stessa stagione, due talenti così importanti nel box, Laverty e Guintoli sono stati in lotta per titolo mondiale dalla prima all'ultima gara. Le 9 vittorie di Laverty sono la prova che alla sua naturale velocità Eugene ha affiancato la maturità agonistica e regolarità di risultati. Guintoli è stato leader del mondiale per la maggior parte della stagione grazie a una costanza di rendimento eccezionale, a loro va il nostro ringraziamento per il titolo Costruttori che oggi abbiamo conquistato”.

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MAGNY-COURS: DOPPIO PODIO PER SYLVAIN GUINTOLI E EUGENE LAVERTY IN FRANCIA.
APRILIA IPOTECA IL TITOLO COSTRUTTORI

DOMINIO APRILIA CON TRE RSV4 NEI PRIMI QUATTRO POSTI IN ENTRAMBE LE GARE: AD UN SOLO ROUND DAL TERMINE DEL WSBK 2013 HA 35 PUNTI DI VANTAGGIO

Solo una grande prestazione di Sykes ha arginato il dominio Aprilia sulle gare Superbike di Magny-Cours. Sylvain Guintoli e Eugene Laverty si sono scambiati il secondo e terzo gradino del podio nelle due gare, rimanendo matematicamente in corsa per il Mondiale Piloti. Doppio quarto posto per Davide Giugliano sulla RSV4 del Team Althea.
Aprilia mantiene una solida leadership nel Mondiale Marche e, con solo una gara da disputare e 35 punti di vantaggio su Kawasaki, ipoteca il Titolo Costruttori 2013.
Nella prima gara, con asfalto asciutto, Sylvain Guintoli ha mantenuto il contatto con Tom Sykes dopo essere scattato dalla seconda posizione in griglia, senza però riuscire a sferrare l’attacco decisivo anche a causa della bandiera rossa (per incidente) sventolata dalla Direzione Gara a 2 giri dal termine. Eugene Laverty, quinto nelle prime battute, ha recuperato su Melandri prima e su Giugliano poi, chiudendo la corsa alle spalle del compagno di squadra. Nonostante la giornata plumbea, anche Gara2 è partita senza pioggia e con asfalto asciutto, riservando nei primi giri un copione simile a Gara1 con Sykes battistrada seguito da Eugene Laverty e Sylvain Guintoli. I due piloti del Team Aprilia Racing si sono scambiati più volte le posizioni, senza riuscire a contenere il ritmo forsennato del leader. Negli ultimi giri i tifosi francesi hanno assistito ad una appassionante e corretta battaglia fra compagni di squadra, conclusa dalla bandiera rossa imposta dalla sopraggiunta pioggia nel corso dell’ultimo giro. Eugene e Sylvain hanno concluso in quest’ordine alle spalle di Sykes, protagonisti anche di una innocua scivolata pochi minuti prima dell’interruzione.
Con i risultati di Magny-Cours, Laverty rimane secondo tra i piloti a 37 punti dalla vetta, seguito a un punto da Sylvain Guintoli.
Aprilia si conferma in testa tra i costruttori con 35 punti su Kawasaki, 88 su BMW, 266 su Honda, 275 su Suzuki e 331 su Ducati.

Tom Sykes oggi era di un altro pianeta – ha dichiarato Eugene Laverty al termine del Round di Magny-Cours – ho tentato di seguirlo nei primi giri ma in uscita dalle curve lente guadagnava troppo terreno. Verso la fine io e Sylvain ci siamo dati battaglia; solitamente non amo molto queste situazioni, perché lo rispetto e perché siamo ancora entrambi in corsa per il titolo, ma ogni punto è importante in questa fase della stagione. Sono contento dei due risultati, ovviamente, anche se il nostro obiettivo era ridurre il distacco con la vetta. Tra Gara1 e Gara2 abbiamo migliorato la moto, ero sicuramente più veloce ma a quanto pare non è stato sufficiente. Rimane Jerez per tentare l’ultimo assalto al Mondiale Piloti”.

Sylvain Guintoli è pronto a dare il massimo a Jerez: “Gara2 è stata emozionante, una bella battaglia con Eugene. Peccato non essere riusciti a stare incollati a Tom, era veramente troppo veloce. Spero di non aver fatto troppi danni alla spalla con la caduta, purtroppo avevo la visiera piena di moscerini e non ho visto le chiazze scivolose. In Gara1 ero riuscito a non perdere troppo terreno, negli ultimi giri avrei provato a riprendere Tom ma la bandiera rossa ci ha fermato. A Jerez sarà dura recuperare, questo è vero, ma abbiamo ancora la possibilità matematica di vincere: quindi ci proverò fino alla fine per concludere degnamente questo Campionato”.

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BRILLANTE PERFORMANCE DI EUGENE LAVERTY SUL CIRCUITO CALIFORNIANO DI LAGUNA SECA.
E CONTINUA IL DOMINIO ASSOLUTO DI APRILIA TRA I COSTRUTTORI

DOPO IL PODIO DI GARA1 EUGENE LAVERTY CONQUISTA LA VITTORIA IN GARA2 ED IL SECONDO POSTO TRA I PILOTI. SYLVAIN GUINTOLI FATICA A TROVARE IL RITMO NELLA SECONDA GARA E CONCLUDE AL QUINTO POSTO, BISSANDO IL RISULTATO DI GARA1



Il sabato “anomalo” di Laguna Seca, con Superpole e Gara1 nella stessa giornata, si è chiuso in maniera decisamente rocambolesca. La Superpole aveva visto Sylvain Guintoli piazzarsi davanti a tutti, per la prima volta quest’anno, seguito in terza posizione dal compagno di squadra Eugene Laverty, autore anche di un’innocua scivolata. Considerato il ritmo messo in mostra dai due piloti Aprilia, le premesse facevano ben sperare in vista di Gara1.
Allo start, Sylvain ha subito preso il comando, facendo in pochi giri il vuoto sugli avversari, mentre nel gruppetto degli inseguitori Eugene sembrava in grado di recuperare terreno e inserirsi nella lotta per il podio. Al settimo giro viene però esposta la bandiera rossa, per una barriera gonfiabile a bordo pista (air fence) danneggiata da una caduta. Nuova partenza quindi, con gara ridotta a 20 giri, e copione che sembrava potersi ripetere: Sylvain davanti a tutti, veloce e concentrato, con Eugene in zona podio. La sfortuna ha però stroncato ogni tentativo di fuga, con la seconda bandiera rossa di giornata per lo stesso motivo.
Al terzo spegnimento del semaforo, con gara ulteriormente accorciata, Sylvain Guintoli veniva coinvolto nell’imbuto della prima curva, perdendo posizioni e dovendo poi lottare per risalire. Nei concitati ultimi giri, Sylvain ha dovuto cedere posizioni ritrovandosi a concludere in quinta piazza, un risultato che sicuramente non rispecchia il potenziale suo e della RSV4 sul tracciato californiano. Ottima gara per Eugene Laverty, che con grinta ha strappato agli avversari il terzo gradino del podio con uno spettacolare sorpasso al “cavatappi” nel corso dell’ultimo giro.

Eugene Laverty

La determinazione mostrata nel finale di Gara1 sembrava quasi annunciare la prestazione in Gara2 di Eugene Laverty. Scattato davanti a tutti allo spegnimento del semaforo, il pilota nordirlandese si è ritrovato nelle prime fasi al terzo posto dietro ai battistrada Sykes e Giugliano. Eugene ha amministrato la parte centrale della gara, mantenendo il contatto senza correre rischi inutili, visto anche il non eccellente grip disponibile. La strategia ha dato ragione a Laverty, che a quattro giri dal termine ha sferrato l’attacco a Giugliano per il secondo posto, portandosi poi davanti a Sykes due giri dopo. Il finale lo ha visto controllare gli avversari per tagliare in volata il traguardo. La sua settima vittoria stagionale ed il terzo posto di Gara1 lo portano in seconda posizione tra i piloti, 23 punti alle spalle di Sykes con ancora due tappe (quattro gare) da disputare.

Non è stata per niente una gara facile - ha ammesso Eugene Laverty dopo Gara2 - Ieri ho faticato molto a stare con i primi e sono riuscito ad agguantare il podio con due sorpassi nell’ultimo giro. Devo ringraziare il mio team perché siamo intervenuti molto sulla moto, abbiamo fatto un grosso passo avanti che mi ha permesso di guidare meglio nonostante lo scarso grip. Ho spinto dal primo all’ultimo giro, Davide (Giugliano) e Tom (Sykes) non mi hanno reso facile la vittoria! E’ un risultato che non mi aspettavo e che mi porta al secondo posto tra i piloti, ora ci attendono due gare molto diverse. A Magny Cours lo scorso anno ho faticato, ma la mia RSV4 è cresciuta molto quindi le cose potrebbero cambiare, mentre Jerez è la nostra pista test dove potremmo essere avvantaggiati. Dovrò dare il 100% in ogni sessione dei prossimi due weekend. Dedico la vittoria al mio ingegnere di pista Marco Bertolatti, diventato padre proprio in queste ore”.

Gara2 difficile per Sylvain Guintoli, dominatore in Gara1 prima della seconda bandiera rossa. Il francese, che scattava dalla prima casella in virtù della Superpole conquistata, dopo una partenza non perfetta ha dovuto cedere il passo a Melandri e Giugliano. Ritrovatosi in quinta posizione, Sylvain ha faticato nella prima parte di gara a tenere il passo dei primi, ritrovando poi un ritmo convincente. Il distacco dal quartetto di testa non gli ha però permesso di migliorare la sua posizione, che bissa il risultato di Gara1 ma non rende certo merito a quanto dimostrato nelle sessioni di prova. Ora Sylvain è terzo in campionato, un solo punto dietro al compagno di squadra Laverty, posizione che lo mantiene in piena lotta per la vittoria finale.
Sylvain Guintoli: “Una deludente Gara2, sinceramente. Mi aspettavo molto di più, la partenza è stata tutto sommato buona. Mi sentivo in grado di sorpassare Tom ed Eugene, invece ho subito gli attacchi di Melandri e Giugliano e perso il contatto. Il ritmo è davvero alto, quando perdi pochi metri è difficile ricucire lo strappo. Come successo in Gara1, quando mi ritrovo nella mischia mi manca qualcosa, non riesco a tenere lo stesso passo che posso fare da solo come nelle due prime partenze di ieri. E’ qualcosa su cui devo lavorare, perché la moto non è cambiata. Devo ritrovare la concentrazione, la velocità non mi manca visto che ieri, quando ero davanti a tutti riuscivo ad essere molto più veloce. Tra pochi giorni c’è Magny Cours, la mia gara di casa nella quale spero di recuperare punti importanti”.

Grazie anche al podio di Davide Giugliano, ottimo secondo in Gara2 con la RSV4 del Team Althea Racing, si rafforza il dominio di Aprilia tra i costruttori. Dopo il round di Laguna Seca, sono 45 i punti di vantaggio su Kawasaki, 70 su BMW, 235 su Honda, 248 su Suzuki e 308 su Ducati.

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Racing
La moto V4 veneta, guidata da Michael Moeller Pedersen, figlio di Thomas, importatore del Gruppo Piaggio in Danimarca, vince il titolo con due gare di anticipo

APRILIA RSV4 SI AGGIUDICA IL CAMPIONATO DANESE DI SUPERBIKE

  • Michael Møller Pedersen
  • Michael Møller Pedersen
  • Michael Møller Pedersen

Continua la sequenza di vittorie sui circuiti di tutto il mondo per l’Aprilia RSV4. La più recente in Danimarca, dove Michael Moeller Pedersen è stato proclamato Campione Nazionale di Superbike 2013 con due gare di anticipo sulla fine della stagione. Con un piazzamento sul podio nelle ultime otto gare, sei delle quali sul gradino più alto, Michael ha un vantaggio di 51 punti sul suo inseguitore più diretto. Questo margine gli permette di festeggiare in anticipo la vittoria del titolo nazionale di Superbike.
Figlio di Thomas, importatore del Gruppo Piaggio in Danimarca, la passione di Michael per le piste va di pari passo con il suo lavoro di Web e Marketing Manager nell’azienda di famiglia.
Per la RSV4 questo è un altro tra gli innumerevoli riconoscimenti, dopo i quattro titoli mondiali di Superbike con Max Biaggi nel 2010 e nel 2012, e due titoli Costruttori.


Oltre a numerosi piloti anche molti clienti hanno scelto di dare fiducia alle performances della veneta V4, sapendo di poter contare su una moto che le riviste specializzate definiscono come la migliore nel settore. Lo stesso vale per la moto da strada, sempre più simile ad una moto da corsa e frutto diretto dell’esperienza del pluripremiato reparto Aprilia Racing.
Michael Moeller Pedersen descrive così il weekend di gare che lo ha incoronato Campione Danese di Superbike 2013:
Nell’ultima gara di domenica dovevo finire davanti a Martin Iver Pedersen della BMW per ottenere i punti di cui avevo bisogno. Sono partito davanti a lui, ma al secondo giro mi ha superato e la gara è entrata nel vivo: sono rimasto attaccato alla sua ruota posteriore per tutta la gara per spingerlo e vedere se avevo la possibilità di superarlo. In alcune parti del circuito ero molto più veloce, in altre parti lui era talmente sulla difensiva che facevo fatica a superarlo. Avevo la possibilità di superarlo in tre punti, due dei quali però erano troppo rischiosi perché so che lui non lascia facilmente spazio. Verso la fine della gara ho migliorato leggermente la mia uscita in curva e ho visto la possibilità di superarlo alla fine del rettilineo. A due giri dalla fine ho fatto la mia mossa e sono finito davanti a lui, assicurandomi la vittoria del campionato”.
Racing
FIM SUPERMOTO WORLD CHAMPIONSHIP 2013

vittoria di Adrien Chareyre e del team Fast Wheels Aprilia nel GP italiano

Per il secondo anno consecutivo Fast Wheels Aprilia e il francese Adrien Chareyre si impongono nel GP di Triscina, Palermo (Gran Premio di Sicilia, si è corso a metà settembre), tappa italiana del Mondiale Supermoto 2013, e penultima di campionato. Per il quattro volte Campione del Mondo di specialità si tratta della prima vittoria 2013, frutto di un percorso di crescita costante e di affiatamento con la potente bicilindrica veneta.

Fast Wheels Aprilia
Adrien Chareyre

Scattato dalla seconda casella in griglia dopo le qualifiche, in Gara 1 Adrien si ritrova terzo dopo poche curve. In un paio di giri Adrien supera il fratello Thomas e il battistrada Hermunen, provando immediatamente a scappare. Nel tentativo di fuga chiede troppo alla gomma posteriore: infatti, a 7 giri dalla fine, Hermunen si riprenderà la prima posizione andando poi a vincere davanti ad Adrien Chareyre e al fratello Thomas.
In Gara 2 Adrien mantiene la seconda posizione alla partenza, ma già nel corso del primo giro rompe gli indugi e si porta al vertice, imprimendo poi un ritmo insostenibile per i diretti inseguitori. In pochi giri guadagna un vantaggio di circa 4 secondi, andando così a vincere il sesto GP della stagione, primo successo 2013 per lui e la sua Aprilia.
Dietro di lui si sono classificati in ordine il fratello Thomas, Campione del Mondo in carica, e il finlandese Mauno Hermunen, attuale leader di classifica.
Adrien Chareyre: “Questa vittoria è molto importante per me, è la prima della stagione, la prima per Michelin e la prima volta che TM perde una manche nel 2013! Adesso manca un solo GP da correre, sembra che il terzo gradino del podio della classifica generale sia mio. Ma la cosa più importante per me è dimostrare che siamo in grado di vincere delle gare come in questo week end. Voglio ringraziare il team Fast Wheels, Aprilia, Michelin e tutti miei sponsor per il loro supporto”.

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STYLE
Nuove collezioni 2013-2014 firmate Aprilia

Mi vesto racing

IL MONDO DEGLI ACCESSORI E APPAREL SECONDO APRILIA: PRODOTTI STUDIATI, SVILUPPATI E TESTATI ASSIEME ALLE MOTO E AGLI SCOOTER. UN UNIVERSO UNICO, CREATO PER ESALTARE IL POTERE EMOZIONALE DI OGNI VEICOLO APRILIA E DI OGNI MOTOCICLISTA



Attesissime, sono arrivate le nuove collezioni Apparel 2013-2014 firmate Aprilia e Aprilia Racing. Un mondo originale ed esclusivo – ricco di proposte di abbigliamento e di accessori – che esprime lo stile e i valori del brand: tecnologia, qualità e cura dei dettagli. Una collezione ispirata al mondo dello sport, del dinamismo e del design che contraddistingue i modelli delle sue inconfondibili moto. Un mondo di passione che si traduce in capi dalle linee pulite e dal taglio sportivo. Capi casual arricchiti da stampe, ricami e piping colorati per un look particolarmente trendy e sportivo. Per lui e per lei: perché è bello vivere in coppia la passione per le due ruote.
La nuova collezione Apparel Aprilia offre t-shirt, polo, felpe, giacche. Tra gli accessori: zainetti, bag porta-casco, usb pen, porta chiavi. E ancora: back protector (para-schiena) disponibile in due versioni, road e racing; guanti; completi (giacca e pantaloni) anti-pioggia, per viaggiare protetti, in tutta sicurezza. Grazie anche ai caschi integrali, offerti in vari modelli per soddisfare ogni esigenza: enduro stradale, carbon RSV4, Racing TN1, Touring DD1, Modular GT1.

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SBK OFFICIAL TEAMWEAR

Il catalogo dedicato al teamwear replica di Aprilia Racing trae dal mondo delle corse SBK la sua naturale ispirazione. T-shirt, polo, camice, felpe, gilet, giacche antivento e antipioggia, leggere o imbottite, con baseball cap per completare un look da N.1 World Champion. Indossando i colori Aprilia è facile immaginare di vivere le emozioni del paddock e della pista.

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I capi di abbigliamento e accessori delle collezioni Aprilia e Aprilia Racing (cataloghi on-line su: www.accessories.aprilia.com) sono disponibili presso la rete di vendita ufficiale (www.aprilia.it)
People
ROCKSTARS GUZZISTE A MILANO

Marky ramone sulla V7 del dj Ringo
Johnny Borrell con MG California

Marky Ramone, uno dei più famosi batteristi della storia del rock e fondatore della celebre band newyorkese dei Ramones, è stato di recente ospite della trasmissione radiofonica “Revolver” registrata negli studi milanesi di Virgin Radio.

  • Marky Ramone
    Marky Ramone
  • Marky Ramone
    Marky Ramone
  • Marky Ramone
    Marky Ramone
  • Marky Ramone
    Marky Ramone ph. Aroni Alessandro
  • Marky Ramone
    DJ Ringo - Marky Ramone


Tra hit come “I wanna be sedaded” e “Blitzkrieg”, dj Ringo, conduttore del programma, ha iniziato a scavare nella vita della rockstar americana (nata a Brooklyn, NY, nel 1956), scoprendo tra le sue passioni la cucina e i motori, in particolare auto e moto degli anni ’70. Proprio le moto vintage sono anche la passione dello speaker. A quel punto il discorso è caduto sulla Moto Guzzi V7 Stone, moto che dj Ringo utilizza abitualmente a Milano. Marky ha voluto vederla e ha chiesto di provarla, dicendo: “Guarda che sono salito anche sulla moto di Elvis Presley…!”. Così Marky è stato immortalato sulla V7 di Ringo: foto rilanciata al volo dai media.

Moto Guzzi California 1400
star della Vogue Fashion’s Night Out 2013
click per ingrandire
  • D.J. Ringo e Moto Guzzi
  • D.J. Ringo e Moto Guzzi
  • Moto Guzzi California
  • Moto Guzzi California
  • Moto Guzzi California

La Vogue Fashion’s Night Out – “A global celebration of fashion” – si è svolta con successo a Milano, capitale della moda, il 17 settembre scorso. Per l’occasione, Spazio Broletto, il grande showroom del Gruppo Piaggio nel cuore della città, ha offerto un fantastico Fashion Cocktail, con le nuove Moto Guzzi California 1400 e Vespa 946 gran protagoniste, che si sono fatte ammirare dal gran pubblico. Non mancavano le celebrities, tra le quali DJ Ringo, appassionato motociclista, che si muove per Milano in sella ad una V7 Stone: Marky Ramone ha voluto provarla e Ringo gliel’ha prestata per un scatto fotografico (come raccontiamo e mostriamo nell’articolo a lato).

Da un mito del rock americano, a una stella emergente della scena new-age britannica: il cantante e chitarrista Johnny Borrell (nato a Sutton, UK, nel 1980), già frontman del gruppo indie rock anglo-svedese Razorlight. A distanza di un paio d’anni, ora ritorna in Italia, in sella alla sua inseparabile Moto Guzzi California. Questa volta non andrà in “pellegrinaggio” verso Mandello del Lario, sede storica di MG, ma si esibirà sul palco della “Salumeria della musica”, locale cult della scena musicale milanese. Johnny, dopo il successo ottenuto con i Razorlight, porterà al debutto la sua nuova band “Zazou” venerdì 18 ottobre, seconda tappa italiana, dopo Roma, del suo tour europeo. Da non perdere: per la qualità del sound e perché è un vero “Guzzista”!

Vintage
PRIMO RADUNO MONDIALE MOTO GUZZI SPORT 15

Un tuffo nel passato,
in sella a rombanti 500 d’altri tempi

Un centinaio di arzille “vecchiette” ha emozionato partecipanti e pubblico. Tra loro la splendida Sport 15 2V, guidata da Federico Parodi, nipote del fondatore della Moto Guzzi

Dopo il successo del volume “Sport 15 Istantanee di una passione”, tradotto in ben quattro lingue, l’amatissima Moto Guzzi Sport 15, che conobbe una grande diffusione negli anni ‘30, è stata protagonista del 1° Raduno Mondiale a Fiorenzuola d’Arda (in provincia di Piacenza), la scorsa domenica 23 settembre. L’evento era dedicato alle Moto Guzzi Sport 15, ma aperto a tutti gli appassionati del marchio dell’aquila. Le arzille e rombanti “vecchiette” da 500cc si sono impegnate lungo un percorso tra i Colli Piacentini, la Val’Arda e la Val Stirone per riscoprire, in sella a una moto d’altri tempi, il piacere della guida tra paesaggi incontaminati e sapori autentici di un territorio orgogliosamente rurale. La cronaca del raduno, con protagoniste le mitiche “15”, nel racconto del guzzista Paolo Rossi (www.motoguzzi-sport15.it).

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“Il raduno è stato organizzato con estrema cura da un gruppo di appassionati: il 22 settembre ci siamo ritrovati a Fiorenzuola d'Arda. Eravamo in compagnia di ben 93 Moto Guzzi Sport 15! Al mattino, prima timidamente e poi con irruenza sono affluite le mitiche 15. Abbiamo faticato, ma siamo riusciti a parcheggiarle in 5 emozionanti file. Tutti i partecipanti si sono concessi una foto ricordo, poi è seguita l'iscrizione (completamente gratuita), che comprendeva, oltre alla colazione, il break a pane salame e grana, la medaglia di San Cristoforo a braccialetto per il manubrio forgiata su stampo originale degli anni 30 e il pranzo. Era disponibile anche la maglia con il logo della manifestazione.
Ci siamo fermati, lungo il percorso di oltre 60 km sulle colline ornate dai vigneti in piena vendemmia, sulla diga di Lungagnano; e, con il permesso della guardia preposta, abbiamo parcheggiato in una fila ordinata tutte le arzille 15. Un fiume sospeso di emozione pura, una parata di Moto Guzzi Sport 15 mai vista prima. Forse neppure a Mandello negli anni 30 si erano viste tante 15 tutte insieme!
Infine, l'arrivo al Colle San Giuseppe dove, in un ambiente allietato da musica dal vivo, a bordo di una splendida piscina ci siamo rifocillati con gusto.
Emozionante vedere tante persone, tra loro sconosciute, che hanno trovato immediatamente argomenti di scambio sul tema della mitica 15. Arrivavano da tutta Italia (Sicilia, Abruzzo, Lazio, Marche), e alcuni partecipanti sono giunti direttamente in moto: da Schio, La Spezia, Livorno, Genova. Il guzzista proveniente da più lontano è stato Thorsen dalla Germania.
Un grazie agli sponsor (La Principe, Ca' Bussolino, Le Vele, Meruzzi, Mathis, Unogas e Maxi Calor) e a tutti coloro (staffette, volontari) che si sono prodigati per la riuscita dell’evento che rimarrà nella memoria e nei cuori dei guzzisti “15”. Abbiamo immortalato l’evento con splendide foto, che distribuiremo a tutti gli amici che verranno a trovarci alla fiera di Novegro (Milano) in Novembre”.
IL LIBRO: SPORT 15 ISTANTANEE DI UNA PASSIONE
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Libro fotografico di 240 pagine dedicato alla Moto Guzzi Sport 15, moto instancabile e indistruttibile prodotta negli stabilimenti di Mandello del Lario dal 1931 al 1939, il cui mito vive ancora oggi nei cuori degli appassionati al marchio dell’Aquila in tutto il mondo. Il libretto di istruzioni che veniva consegnato al proprietario iniziava con: “La Moto Guzzi non richiede alcuna pratica speciale per la sua manutenzione [...]”.
Indice dei contenuti: Prefazione: La poesia del collezionista; Foto storiche originali; Stabilimento Moto Guzzi; Moto Guzzi Sport 15, schede tecniche e particolari; Collezionisti;
Aneddoti e ritrovamenti. Volume curato da Paolo Rossi e Flavio Mellano.
Foto Alberto Beccaris. Editore: Mucchi.
Info:
www.motoguzzi-sport.it
info@motoguzzi-sport15.it.

MOTO GUZZI SPORT 15:
LA ROBUSTA

Con la sua prima comparsa nel 1931, la Sport 15 deve il sua grande successo alle eccezionali doti di robustezza e affidabilità che la rendono particolarmente adatta per le gite, oltre che per il lavoro, il tandem e il traino del sidecar. Erede diretta della Sport 14, è nel contempo l’ultima Guzzi “antica” e la prima “moderna”, e si fa notare da subito per la sua “nuova e piacevolissima linea”, soprattutto grazie al nuovo attacco sella, definito “di severa eleganza”.
Per approfondimenti: “Moto Guzzi. Novant’anni di arte e tecnologia” di Mario Colombo (Giorgio Nada Editore).
On The Road

Aquile d’acciaio in Wyoming
sulle orme di Buffalo Bill


“Immaginate un luogo dove vivono più cervi e antilopi che uomini. Una terra dove essere un cowboy, ancora oggi, vuol dire vivere in un ranch in simbiosi con lande desolate, campagne incontaminate selvagge e aperte. Città dove le leggende di un Far West celebrato dal cinema rappresentano ancor oggi una realtà quotidiana e tangibile. Tutto questo è il Wyoming”. Così il giornalista Tiziano Cantatore (Mototurismo) inizia il racconto del suo viaggio in sella a Moto Guzzi Stelvio 1200 NTX, partito dalla città di Denver, incastonata tra le stupende Montagne Rocciose. Prima tappa Cheyenne, città di frontiera scoperta nel 1804 dagli esploratori Lewis e Clark su mandato del Presidente Jefferson. Meta successiva Casper, attraversando Laramie, Bosler, Rock River, Medicine Bow. Poi da Casper verso Buffalo, nel cuore del Wyoming.
“Il paesaggio è capace di dispensare un piacere di guida unico. Si passa dalla pianura immensa e solitaria a tratti di montagna canyon, poi il lago formato dal Wind River. Una natura esplosiva, solitaria, intatta. Viaggiare in questo ambiente ti riconcilia con la guida. Non sei oppresso dal traffico e senti la moto scorrere sulla strada in perfetta simbiosi con il pilota e con tutto ciò che scorre intorno. La Moto Guzzi viaggia che è un piacere, compagna perfetta per il turismo in moto”.
Mille le immagini e i ricordi dei fantastici luoghi visitati: Buffalo “dove si respira una delle atmosfere più genuine e autentiche e dove si trova il famoso Hole In The Wall, primo covo della banda di fuorilegge composta tra gli altri da Butch Cassidy e Sundance Kid. E poi la Devils Tower, il monolite che si erge maestoso sulla pianura del nord-ovest del Wyoming, primo National Monument degli Stati Uniti”. E ancora, Fort Phil Kearny, “il forte costruito nel 1866 a protezione degli immigranti che attraverso il Bozeman Trail erano diretti in Montana. La postazione divenne testimone dei frequenti scontri tra l’esercito degli Stati Uniti e le tribù indiane Sioux, Cheyenne e Arapaho. Fort Phil Kearny è situato in una posizione molto suggestiva e arrivandoci con la nostra ‘aquila d’acciaio’ da una strada sterrata, si ha l’impressione di vivere un salto nel tempo o di trovarsi sul set cinematografico di un film western”.

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A SHERIDAN, NELLA CASA DI BUFFALO BILL
Tappa obbligata a Sheridan, dove c’è “un luogo di culto: lo storico Sheridan Inn, detto anche ‘la Casa di Buffalo Bill’. Proprio qui Buffalo Bill, la celebrità in assoluto più conclamata in tutto il Wyoming, faceva le audizioni ai molti personaggi del suo ‘’Wild West Show”.
“Sulla strada che da Sheridan porta a Cody, la Bighorn National Forest e le Bighorn Mountains offrono spettacolari scenari. Su questi tratti di montagna si raggiungono passi di oltre 3.000 metri senza neanche accorgersene. La U.S.14 (Bighorn Scenic Byway) è una strada panoramica che sembra fatta apposta per appagare il motociclista”.

A CODY, PER VEDERE UN AUTENTICO RODEO

Vicina al confine con il Montana, Cody (meta finale del viaggio), “è la porta d’accesso orientale al Parco di Yellowstone, primo parco nazionale al mondo: una meraviglia della natura che da sola vale un viaggio in Wyoming. La cittadina di Cody – spiega Tiziano –prende il nome dal Colonnello William Frederick Cody, meglio conosciuto come Buffalo Bill. Leggendario personaggio, cacciatore di bisonti, eroe della guerra civile, esploratore, showman e uomo di spettacolo. Vera e propria icona americana, Buffalo Bill ha contrassegnato un’epoca, tanto da diventare l’immagine stessa dell’American West. La città di Cody dedica un museo al suo eroe: è il Buffalo Bill Historical Center, imperdibile come l’Old Trail Town; un museo all’aperto dove sono stati trasportati 26 autentici edifici di una città del West risalenti al periodo 1879-1901, con interessante esposizione di oggetti di Nativi americani. Qui – conclude – c’è la possibilità di assistere ad un autentico Rodeo, in assoluto lo spettacolo più diffuso in tutto lo Stato del Wyoming. Il Rodeo di Cody è uno dei più apprezzati e qui competono i migliori cowboy dello Stato. Essere cowboy in Wyoming non è un fatto folkloristico: è una forma di riscoperta delle proprie radici”.
(Photos: Tiziano Cantatore)
Il viaggio in numeri
Wyoming, chiamato anche Stato delle Parità e Stato dei Cowboy.

Popolazione
circa 500.000 abitanti
Capitale
Cheyenne
Animale dello Stato
Bisonte
Sport nazionale
Rodeo
Famoso per
Parco di Yellowstone
Prezzo benzina
circa 0,50 centesimi di Euro al litro
Temperatura minima
7°C
Temperatura max
30°C
Litri di benzina consumati
147C
Km percorsi
2.684
Community
IL TEAM DEL CONCESSIONARIO SIMONELLI VINCE IL TROFEO MOTO GUZZI 2013

TEAM AQUILE MILLENARIE: LE CORSE NEL SANGUE

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Moto Guzzi si è congedata ufficialmente dal mondo delle competizioni al termine della stagione 1957. Fu diramato un breve comunicato che dichiarava come le precarie condizioni di sicurezza e l’esponenziale crescita dei costi di sviluppo rendesse economicamente insostenibile la gestione sportiva dei bolidi in livrea verde “Legnano”.
Da allora, ogni qualvolta una Moto Guzzi scende in pista, la notizia genera l’immediato interesse degli appassionati e dei media, indipendentemente dal risultato o dal campionato. Oggi tra i più attivi promotori dell’attività agonistica del marchio vi è sicuramente il concessionario Simonelli di San Benedetto del Tronto che nel campionato Gentlemen Cup FMI, valevole anche per il Trofeo Moto Guzzi schiera ben cinque piloti. Tra di loro il più agguerrito è stato sicuramente Nicola Zanchetta che ha perso il campionato proprio all’ultima gara costretto al ritiro da una pioggia battente che non gli ha consentito di difendere la posizione con le gomme d’asciutto.
Si può tuttavia consolare con la riconferma del Trofeo Moto Guzzi 2013, vinto anche nel 2012 sempre in sella alla Griso 1200 S.E.

Il Team SAM (Simonelli Aquile Millenarie)

PILOTI MOTO
Nicola Maccaferro GRISO 1200 8V
Aurelio Lucidi V11 BALLABIO
Marco Massicci GRISO 1200 8V
Dario Villa GRISO 1200 8V
Riccardo Simeti V11 SPORT

La Moto Guzzi Griso SE di Nicola Maccaferro:

Questa è la ricetta sviluppata da Guido Ranalli che da due anni domina il trofeo Moto Guzzi con una moto non nata per l’uso in pista come la Moto Guzzi Griso 8V S.E.:
Sospensione anteriore Öhlins
Monoammortizzatore Modificato con molla Öhlins
Pompa freno anteriore radiale Brembo 19 RCS
Centralina supplementare MEMJET
Lucidatura condotti
Acceleratore Rapido Domino
Telaio rialzato
Filtro Long Life K&N
Pasticche anteriori sinterizzate
Manubrio corto Rizoma


MOTORADUNI & MOTOSALONI
La creatività non manca agli organizzatori dei moto raduni: raid turistici alla scoperta di luoghi e culture, tour gastronomici dedicati ai più golosi per gustare piatti tipici, meeting di club per partecipare insieme ai grandi appuntamenti fieristici, o per curiosare tra gli stand delle fiere vintage a caccia di memorabilia. Ogni “pretesto” è buono per vivere in compagnia la passione per le due ruote, che non si ferma nei mesi autunnali, stagione dei grandi saloni motociclistici.
Il più importante del mondo a Milano (Eicma: International Motorcycle Exhibition, dal 7 al 10 novembre 2013). Poi, Birmingham, Parigi, Sydney e Città del Messico, comprese le fiere specializzate in veicoli vintage e customizzati.

Siti web di riferimento per scovare l’appuntamento “giusto” per ogni tipo di motociclista:

www.motoguzziworldclub.it
www.motoraduni.it
www.federmoto.it
www.motoraduni.org

Siti web dei prossimi saloni motociclistici internazionali:

www.eicma.it
www.australianmotorcycleexpo.com.au
www.motorcyclelive.co.uk
www.expomoto.com.mx
www.salondelamotocicleta.com.mx
www.salon-moto-legende.fr
www.custombike-show.de
www.lesalondelamoto.com

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