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EICMA 2013 SPECIAL REPORT

Milano: il Gruppo Piaggio alla
Esposizione Internazionale del Motociclo

Eicma 2013 – Esposizione Internazionale del Motociclo (Fiera Milano, 5-10 Novembre) – ha offerto il meglio della produzione mondiale del settore. La 71a edizione si estendeva su 280.000 mq di superficie espositiva tra interno ed esterno; presenti 1.408 marchi, in rappresentanza di 38 Paesi, quattro delegazioni (Cina, Taiwan, USA, e Gran Bretagna). Pubblico internazionale di oltre 550 mila visitatori, in crescita rispetto alla precedente edizione; quasi 7.000 gli operatori della comunicazione.

  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • Marco Melandri - Stand Aprilia
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio
  • EICMA 2013 - Gruppo Piaggio

Al più importane salone delle due ruote del mondo, il Gruppo Piaggio era presente con tutti i brand e i prodotti top di gamma, nell’elegante area espositiva dominata dallo spazio circolare centrale shop, con le vetrine delle nuove collezioni lifestyle e accessori Vespa, Aprilia e Moto Guzzi.


La cerimonia d’inaugurazione di Eicma ha avviato ufficialmente le celebrazioni per i 100 anni del salone milanese che si festeggeranno l’anno prossimo. Durante l’evento, molti applausi per il campione Marco Melandri e per il suo ritorno in Aprilia, marchio che si è presentato alla vetrina mondiale di Eicma come Campione del Mondo Costruttori SBK 2013. In sella alla moto di Noale Marco vinse il titolo iridato in 250 nel 2002, e correrà sulla RSV4 il campionato SBK 2014, a fianco del compagno di squadra Sylvain Guintoli.

Anteprima mondiale per Vespa Primavera. La mega struttura circolare con la scritta Vespa Primavera world premiere dominava il palco dell’area espositiva del Gruppo Piaggio, per poi sollevarsi e svelare la nuova Vespa. Attorno, ressa di giornalisti, fotografi e operatori tv provenienti dal tutto il mondo.

  • Roberto Colaninno, Presidente e AD Gruppo Piaggio
  • Vespa Primavera
  • Vespa Primavera
  • Stand Vespa
  • Stand Vespa
  • Stand Vespa
  • Stand Vespa
  • Stand Vespa
  • Stand Vespa
  • Stand Vespa

Ha aperto la conferenza stampa il Presidente e Amministratore Delegato Roberto Colaninno: “Oggi presentiamo un prodotto straordinario, in questo evento mondiale che fa seguito alla recente presentazione della Vespa 946 negli Stati Uniti, a New York, che ha riscosso un successo al di là delle aspettative. La Vespa è un prodotto inimitabile – ha rilevato – quest’anno ne venderemo 170 mila (più che nel 2012). Ma qual è la chiave di questo successo? Vespa è un prodotto universale, di proprietà del mondo intero, giovane, che da felicità, che si vive nei momenti di evasione dai problemi di tutti i giorni. Per le strategie future – ha continuato – Piaggio punta su un’innovazione straordinaria, oggi non presente neanche nella fantasia delle menti più brillanti. Si tratta di una tecnologia che applicheremo sui motori, che è frutto di esperienze provenienti da USA, Giappone, Germania e Italia. Su questo lavoreremo e vi stupiremo, così come abbiamo fatto con la Vespa, dal 1946 ad oggi: un prodotto vivo da molti decenni, sempre capace di rigenerarsi e arricchirsi ogni anno. Ciò significa che chi l’ha progettato è un genio. Noi vogliamo essere coerenti con la nostra storia industriale, e anticipare il futuro. Il mondo che verrà avrà bisogno di una mobilità diversa, capace di divertire ma anche di districarsi nel traffico delle megalopoli, afflitte da problemi comuni: congestione, inquinamento, rischi per la sicurezza. Noi vogliamo sviluppare per i prossimi anni un’innovazione che riduca i consumi, azzeri l’inquinamento e offra la possibilità di muoversi con sicurezza nelle grandi città del mondo, come San Paolo, Il Cairo, Pechino, Mumbay, Hong Kong, Giakarta, dove ogni giorno si spostano milioni di persone. Piaggio si concentrerà sullo sviluppo tecnologico di moto e scooter, e soprattutto sulle più raffinate tecnologie motoristiche”.

Aprilia in MotoGP nel 2016. In un mercato ancora in difficoltà occorre flessibilità per competere: in questi ultimi anni è stato molto difficile affrontare il mercato della moto, è stato detto. “Vogliamo che Aprilia (come ha fatto Moto Guzzi) dia il massimo della sua espressione tecnologica. Nel 2016 Aprilia tornerà in MotoGP – ha annunciato Roberto Colaninno – per vincere, così come ha fatto in Superbike. I prossimi due anni saranno di intenso lavoro, di sviluppo prodotto moto e motori, per primeggiare e per essere più capaci di sposare le richieste del mondo giovane, che sta cambiando. Si tratta di un obiettivo non facile ma stimolante. Abbiamo inoltre costruito un centro di ricerca e design a Pasadena, in California, che ci apre gli occhi su quello che sarà tra 5, 10 anni il mondo delle due ruote. Abbiamo aperto fabbriche in India e Vietnam, i nostri hub nei vasti mercati asiatici. Siamo sicuri di vincere, e oggi siamo qui a lanciare Vespa Primavera, un oggetto straordinario, di tecnologia, design, moda, divertimento, attrazione. Un prodotto che è nella storia del nostro Paese, che sollecita fantasia e desideri”.

  • Da sinistra: Marco Melandri, Roberto Colaninno, Romano Albesiano
  • Marco Melandri
  • Marco Melandri, Roberto Colaninno

Dopo il video ufficiale di Vespa Primavera (girato tra Venezia, Firenze, Pisa, Lucca, Roma), sono saliti sul palco i designers Marco Lambri (Centro Stile Gruppo Piaggio) e Miguel Galluzzi (Centro Ricerca e Design di Pasadena), con Leo Mercanti (Marketing di Prodotto 2R) per presentare più in dettaglio la nuova Vespa Primavera. Un filmato spiegava come e dove nasce (girato negli stabilimenti Piaggio di Pontedera, in Toscana), un altro ha presentato la gamma colori, un altro ancora il viaggio di Vespa Primavera dalla sua apparizione nel ’68 alla nuova versione 2013 (e sul palco, una carrellata di veicoli storici ha testimoniato la straordinaria storia del brand italiano).
Poi, spazio alle emozioni racing, con Marco Melandri e Romano Albesiano (Responsabile della Gestione Sportiva Aprilia e del Centro Tecnico Moto). Il campione ha raccontato: “Aprilia mi ha dato molto e sono felice ritornare a correre per un grande marchio, che ritrovo campione del mondo SBK”. Albesiano ha promesso che Aprilia Racing farà il possibile per metterlo in condizione di battere i contendenti, anche con sviluppi e affinamenti della vincente RSV4. Marco, che l’ha già provata, ha detto di lei: “La moto è compatta, il motore è fluido, bella sensazione di guida; mi sono sentito subito a mio agio”. Il Presidente e AD Roberto Colaninno, ha commentato: “Moto straordinaria, pilota straordinario”. E la voglia di vincere c’è tutta.

Piaggio era presente a Eicma anche nell'area Green Planet con la gamma Green Business Solution: Piaggio MP3 Hybrid 300 i.e. e Piaggio Liberty e-mail, l'agile scooter elettrico a zero emissioni in allestimento servizi postali.
Eicma, si sa, si svolge in autunno, ma i giornalisti e i visitatori del salone – lungo il percorso dall’ingresso Fiera ai padiglioni espositivi – sono stati accolti dalla Primavera! Tanti e coloratissimi i billboard sui quali spiccava la nuova Vespa, ammiccando: “Dove ci siamo già visti?”.

  • Green Planet Area
  • Piaggio MP3 Hybrid 300 i.e.
  • Billboard
  • Billboard
  • Billboard

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EICMA 2013 SPECIAL REPORT

Assalto dei fans per Marco Melandri e
Sylvain Guintoli protagonisti al
salone moto di Milano

  • Sylvain Guintoli
  • Sylvain Guintoli
  • Marco Melandri - Sylvain Guintoli
  • Marco Melandri
  • Marco Melandri

Marco Melandri e Sylvain Guintoli, i piloti che andranno all’assalto del Mondiale SBK 2014 in sella alla Aprilia RSV4, hanno incontrato i tifosi e gli appassionati moto al salone di Milano EICMA 2013. Per i portacolori Aprilia è stato un bagno di folla, una giornata a strettissimo contatto con la passione del pubblico milanese. Con l’ingaggio di Melandri – già Campione del Mondo con Aprilia nella classe 250 nel 2002 – e la conferma del francese Guintoli (terzo nella classifica finale WSBK 2012) si è formato un vero top team, una squadra che mira al massimo risultato per continuare la straordinaria cavalcata vincente di Aprilia RSV4. Nella stagione appena conclusa è arrivato il titolo mondiale Costruttori, il quinto alloro mondiale Aprilia negli ultimi quattro anni SBK dopo le “doppiette” Costruttori-Piloti del 2010 e del 2012.
“Per un pilota italiano – ha commentato Melandri rispondendo alle molte domande del pubblico – è una bella responsabilità correre con un marchio tricolore, ma è anche una motivazione in più. Anche se le condizioni meteo non ci hanno permesso di girare molto la RSV4 mi è piaciuta sin dal primo test. Tornare in Aprilia, con questa moto è fantastico, saremo protagonisti”.
Motivatissimo anche Sylvain Guintoli: “La mia prima stagione in Aprilia è stata straordinaria, ho lottato per il Mondiale al debutto su una nuova moto. Purtroppo dopo l’infortunio alla spalla mi è sempre mancato qualcosa, nella seconda parte di stagione non ero sicuramente al 100%. In ogni caso l’esperienza accumulata sarà fondamentale nel 2014, come sempre quando non si vince pensi sempre a migliorare l’anno successivo. Ora il mio obiettivo è fare tesoro dell’esperienza sulla RSV4 per essere sempre più veloce e lottare ancora per il titolo”.
L’avventura di Aprilia Racing nel Mondiale Superbike è iniziata nel 2009, con lo sviluppo dell’innovativa RSV4. Con il suo esclusivo motore a V di 65 gradi ed una ciclistica derivata da anni di esperienza nelle corse, la Superbike Aprilia ha segnato una svolta epocale nel mondo delle moto sportive. Capace di vincere già al debutto, la RSV4 ha raggiunto la doppietta Mondiale nel 2010 con Max Biaggi, prima affermazione di un pilota italiano su moto italiana, risultato bissato poi nel 2012. Il palmarés Aprilia nella World Superbike conta cinque Titoli Mondiali (2 Piloti, 3 Costruttori) con 36 vittorie e l’impressionante cifra di 92 podi, cui si aggiungono 16 pole position. In totale Aprilia vanta 52 Titoli Mondiali (38 nel Motomondiale, 5 in Superbike e 9 nelle discipline off-road), che ne fanno uno dei marchi più vincenti di sempre nelle competizioni motociclistiche.

UNA MOTO DA COPERTINA: APRILIA RSV4 SU SPORTWEEK

(click per ingrandire) Occasione imperdibile per gli appassionati ad EICMA 2013. Aprilia e SportWeek hanno offerto la fantastica possibilità di "finire sulla copertina" di uno dei settimanali sportivi più amati in Italia.
Protagonista dell’iniziativa è stata la RSV4 Campione del Mondo Costruttori nel Mondiale Superbike 2013, la punta di diamante della gamma Aprilia che, con i suoi cinque titoli in quattro anni, è la regina indiscussa tra le derivate di serie. Il pubblico ha avuto la possibilità di farsi fotografare in sella alla straordinaria V4 italiana, per poi finire su una copertina di SportWeek personalizzata, consegnata ai partecipanti direttamente in Fiera.

GUINTOLI E APRILIA RSV4 AL “SALON DE LA MOTO” DI PARIGI


Il Gruppo Piaggio era presente anche al “Salon de la Moto di Parigi” (dal 3 all’8 dicembre 2013, al Paris Expo di Porte de Versailles), con tutte le novità 2014 delle gamme moto e scooter.
A Parigi sono stati presentati i più recenti modelli di motociclette Aprilia e Moto Guzzi. Aprilia propone veri esempi di sportività senza compromessi: Aprilia Tuono V4 R ABS, la naked supersportiva ora rivista nell’ergonomia, nella potenza e dotata di ABS e la dominatrice del mondiale SBK Aprilia RSV4 m.y. 2014 sia nella versione R sia nella versione Factory. Moto Guzzi ribadisce il suo primato tra le grandi cruiser con la sontuosa California 1400 nelle sue due “anime” Touring e Custom e presenta la rinnovata gamma 2014 della media V7.
Ospite di eccezione Sylvain Guintoli per il marchio Aprilia e la sua RSV4, la moto Campione del Mondo Costruttori nella stagione 2013 della Superbike: il pilota francese è intervenuto in rappresentanza del team Aprilia Racing che, dalla prossima stagione, allineerà anche Marco Melandri.
52 titoli mondiali conquistati in vent’anni, cinque titoli mondiali vinti nelle ultime quattro stagioni della Superbike, Aprilia si presenta in pista e sul mercato per la stagione 2014 con il proprio straordinario motore V4, vera e propria firma tecnologica del marchio di Noale i cui tecnici sono oggi impegnati anche nello sviluppo della moto destinata a competere nella MotoGp.
Prodotto
EICMA 2013 SPECIAL REPORT

TUTTA LA SPORTIVITA’ DEL CAMPIONE DEL MONDO COSTRUTTORI SBK NELLA GAMMA APRILIA 2014

Aprilia ha svettato a Eicma 2013, sull’onda dell’entusiasmo per il recentissimo titolo mondiale Costruttori conquistato nel Mondiale SBK. Una conferma dello straordinario livello di competitività di Aprilia Racing, il reparto corse del Gruppo che con questo ha conquistato 5 titoli mondiali SBK (3 Costruttori e 2 Piloti) nelle ultime 4 stagioni, portando a 52 il totale dei Mondiali vinti. Un palmares che fa di Aprilia uno dei marchi più vittoriosi nella storia del motociclismo. All’Esposizione Internazionale del Motociclo a Milano (7-10 novembre 2013) Aprilia ha sfoggiato tutte le novità della gamma 2014: in pole ci sono Tuono V4 R ABS, RSV4 R ABS e la RSV4 Factory ABS.

TUONO V4 R ABS:
LA MIGLIORE “NUDA” DI SEMPRE

LA NAKED PIÙ PERFORMANTE, VELOCE E SPORTIVA DI SEMPRE, DERIVATA DALLA MITICA RSV4, VINCITRICE DI CINQUE TITOLI NEL MONDIALE SBK, DIVENTA ANCORA PIÙ EFFICACE, SOFISTICATA E SICURA. SALGONO LE PRESTAZIONI (170 CV), MIGLIORA IL GIÀ ECCEZIONALE PACCHETTO DI SISTEMI ELETTRONICI aPRC, AUMENTA LA SICUREZZA ATTIVA E LA POTENZA DECELERANTE, GRAZIE AL NUOVO EVOLUTISSIMO IMPIANTO FRENANTE CON SISTEMA ABS REGOLABILE NELL’INTERVENTO E ESCLUDIBILE. LA NUOVA TUONO V4 R ABS È ANCHE PIÙ COMODA E ABITABILE, PER ESSERE LA MIGLIORE NUDA ANCHE SU STRADA.

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Per la versione 2014 della Tuono V4 R, sono dunque molte le novità rispetto al modello precedente, tra cui la presenza dell'evoluto sistema racing ABS regolabile su 3 livelli d'intervento e escludibile. Oltre a questo la moto guadagna potenza e coppia massima (170 CV) del suo prestigioso motore a quattro cilindri a V di 65°, una ulteriore evoluzione del già unico e raffinatissimo pacchetto di controlli elettronici aPRC, un nuovo serbatoio del carburante più capiente (18,5 litri) e meglio conformato per permettere un miglior feeling del pilota nella guida. Inoltre (importante!), al fine di agevolare il comfort e la guida su strada sono state sostituite le sospensioni con elementi nuovi e con una nuova sella più comoda e imbottita (anche se ovviamente essendo ultra-regolabili permettono di trovare il miglior setup possibile per sfruttare al massimo in pista le doti ciclistiche di cui è capace la Tuono). Colori disponibili: bianco o nero.

ELETTRONICA ASSOLUTA


Tuono V4 R ABS riceve gli importanti aggiornamenti e affinamenti del già eccezionale aPRC, che hanno debuttato su RSV4 Factory ABS e RSV4 R ABS. aPRC (Aprilia Performance Ride Control) è il pacchetto di sistemi di controllo brevettato direttamente derivato dalla tecnologia vincente nel campionato mondiale Superbike, il più completo e raffinato tra quelli presenti sul mercato, l’unico a prevedere le esclusive funzioni di autocalibrazione della circonferenza dei pneumatici e del controllo dell’impennata. L’aPRC, di serie sulla nuova Tuono V4 R ABS, si integra ancora meglio con la fine gestione elettronica full Ride by Wire multimappa del potente motore V4. Come in precedenza, beneficia di una taratura specifica per le esigenze di Tuono V4, ma è stato ulteriormente evoluto e affinato, alla ricerca del massimo divertimento su strada e della massima performance in pista.
Il nuovo aPRC di Tuono V4 R ABS comprende:

aTC: Aprilia Traction Control, il controllo di trazione regolabile in corsa, senza chiudere il gas, su 8 livelli grazie ad un pratico joystick sul semimanubrio sinistro, guadagna logiche d’intervento ancora più performanti e affinate. Ora la percentuale di slittamento ammesso differisce anche in funzione della velocità in curva: il comportamento del sistema è più omogeneo e garantisce elevato sostegno nei curvoni alle alte velocità senza penalizzare la trazione nell’uscita dalle curve lente;
aWC: Aprilia Wheelie Control, il sistema di controllo di impennata, regolabile su 3 livelli, è stato ricalibrato per essere ancora più sportivo in mappa 1, pur garantendo nelle forti accelerazioni un sollevamento e un successivo appoggio del pneumatico anteriore a terra più dolce;
aLC: Aprilia Launch Control, il sistema di asservimento alla partenza per esclusivo uso pista, regolabile su 3 livelli;
aQS: Aprilia Quick Shift, il cambio elettronico, per cambiate rapidissime senza chiudere il gas e senza usare la frizione.
Oltre all’aPRC di seconda generazione, Tuono V4 R ABS adotta di serie un evolutissimo ABS, il sistema di antibloccaggio delle ruote studiato per garantire la massima sicurezza su strada, senza nulla togliere alle performance in circuito. L’unità ABS 9MP, sviluppata in collaborazione con Bosch, costituisce il massimo della raffinatezza e della tecnologia disponibile. Il sistema, dal peso contenuto in soli 2 kg, adotta una strategia d’intervento chiamata RLM (Rear wheel Lift-up Mitigation) che limita il sollevamento della ruota posteriore nelle frenate più decise. Inoltre è disinseribile e regolabile su tre livelli d’azione, accedendo facilmente al menu di controllo della strumentazione.
PRODOTTO
EICMA 2013 SPECIAL REPORT: NUOVA GAMMA 2014

RSV4 R ABS E RSV4 FACTORY ABS:
LE SUPERSPORTIVE PIU’ VELOCI, POTENTI E SICURE

DAI SUCCESSI OTTENUTI NELLA SBK, DOVE APRILIA RSV4 HA VINTO 5 TITOLI MONDIALI IN 4 ANNI, ARRIVA LA NUOVA GAMMA RSV4, LA MASSIMA ESPRESSIONE DELLA TECNOLOGIA APPLICATA AD UNA MOTO SUPERSPORTIVA. UNA VERA LEGGENDA DEL SUO SEGMENTO, CHE, FIN DALLA COMPARSA, DOMINA NELLE PISTE DEL MONDIALE SBK E IN QUELLE DELLE PROVE COMPARATIVE DELLA STAMPA SPECIALIZZATA. NESSUNO E’ RIUSCITO A SCALZARLA DAL GRADINO PIU’ ALTO DEL PODIO. ADESSO SARA' ANCORA PIÙ DIFFICILE: LE DUE NUOVE VERSIONI DI RSV4, R ABS E FACTORY ABS, SONO LE PIU' VELOCI, POTENTI E SICURE RSV4 MAI REALIZZATE. NUOVO EVOLUTISSIMO IMPIANTO FRENANTE CON ABS MULTIMAPPA DISINSERIBILE, CICLISTICA RIVISITATA, POTENZA AUMENTATA A 184 CV, RAFFINATISSIMO APRC EVOLUTO: APRILIA RSV4 R ABS E FACTORY ABS SI CONFERMANO LE REGINE DEL SETTORE.

Aprilia RSV4 R ABS


Le nuove Aprilia RSV4 R e RSV4 Factory ABS rappresentano, quindi, quanto di meglio un motociclista possa ambire nel segmento delle moto supersportive. Aprilia RSV4 è il modello da cui strettamente deriva la moto Campione del Mondo Costruttori nel WSBK 2013 e cinque volte Campione del Mondo Superbike nelle ultime quattro stagioni, un concentrato di tutto il know-how di cui dispongono gli ingegneri di Noale, forte dell'esperienza acquisita in anni di competizioni vincenti ai massimi livelli.

Aprilia RSV4 Factory ABS


Non c'è moto più competitiva, più evoluta, più raffinata ed efficace di questa. Lo dimostrano non solo i risultati in SBK, ma anche le numerose vittorie ottenute in tutte le comparative del settore organizzate dalle più autorevoli riviste, dove Aprilia RSV4 è sempre risultata anche in configurazione strettamente originale, la moto da battere, indipendentemente dal circuito o dal pilota che la guida. L'ultima versione guadagna più potenza e coppia massima (184 CV) espressi dal suo motore quattro cilindri a V stretta (un pezzo unico nella produzione mondiale), un pacchetto di sistemi elettronici APRC ancora più evoluto, un nuovo e più efficace impianto frenante, un diverso più capiente ed ergonomico serbatoio.



Per il 2014 arrivano nuove accattivanti grafiche per entrambe le versioni di RSV4. RSV4 R ABS è disponibile in due colorazioni: Nero Opaco o Rosso Formula. La RSV4 Factory ABS, la più sofisticata e preziosa delle due, è disponibile nella nuova variante cromatica nero Assoluto.

LA NUOVA FRONTIERA DELLA TECNOLOGIA


Le nuove Aprilia RSV4 R ABS e Factory ABS rappresentano lo stato dell’arte della tecnologia moderna e raggiungono l’obiettivo di rendere assoluto quello che era già massimo nelle versioni precedenti, amate e apprezzate dai motociclisti e piloti di tutto il mondo, non solo per le loro eccezionali qualità telaistiche e motoristiche, ma anche grazie agli evoluti sistemi di controllo dinamici adottati. L’aPRC (Aprilia Performance Ride Control) è il noto pacchetto di sistemi di controllo direttamente derivato dalla tecnologia vincente nel campionato mondiale Superbike, il più completo e raffinato tra quelli attualmente presenti sul mercato.
Sulle nuove RSV4 R ABS e Factory ABS, l’aPRC è stato ulteriormente evoluto e affinato, per adeguarsi ancor meglio alle esigenze specifiche dell’amatore per la strada e del pilota professionista per la pista. Ora il comportamento del sistema è ancora più omogeneo, garantendo elevato sostegno nei curvoni alle alte velocità senza penalizzare la trazione nell’uscita dalle curve lente.

Il nuovo aPRC, di serie su Aprilia RSV4 R e Factory ABS comprende:
aTC: Aprilia Traction Control, il controllo di trazione regolabile in corsa, senza chiudere il gas, su 8 livelli grazie ad un pratico joystick sul semimanubrio sinistro, guadagna logiche d’intervento ancora più performanti e affinate;
aWC: Aprilia Wheelie Control, il sistema di controllo di impennata, regolabile su tre livelli, è stato ricalibrato per una maggiore performance nel livello 1;
aLC: Aprilia Launch Control, il sistema di asservimento alla partenza per esclusivo uso pista, regolabile su 3 livelli;
aQS: Aprilia Quick Shift, il cambio elettronico, per cambiate rapidissime senza chiudere il gas e senza usare la frizione.
Il nuovo aPRC si integra ancora meglio con la fine gestione elettronica full Ride-by-Wire multimappa del potente motore V4.
Oltre all’aPRC di seconda generazione, entrambe le versione di RSV4 adottano di serie un evolutissimo ABS, il sistema di antibloccaggio delle ruote studiato e sviluppato per garantire non solo la massima sicurezza su strada, ma anche la migliore performance in pista. Aprilia ha lavorato a stretto contatto con Bosch per definire la miglior calibrazione dell’unità ABS 9MP, che costituisce il massimo della raffinatezza e della tecnologia attualmente disponibile. Il sistema, dal peso contenuto in soli 2 kg, è disinseribile e regolabile su 3 livelli d’intervento, accedendo facilmente al menu di controllo della sofisticata strumentazione:

Livello 1: è dedicato alla pista (ma è omologato anche per l’uso stradale), agisce su entrambe le ruote e garantisce la massima prestazione possibile, anche nelle frenate più intense a qualsiasi velocità. Non toglie nulla al piacere e alla performance nella guida “al limite”.
Livello 2: è dedicato alla guida sportiva su strada, agisce su entrambe le ruote ed è combinato con un avanzato sistema di antiribaltamento (RLM - Rear Lift-up Mitigation) il cui intervento è progressivo in base alla velocità del veicolo.
Livello 3: è dedicato alla guida su fondo con scarsa aderenza, agisce su entrambe le ruote ed è abbinato all’avanzato sistema di antiribaltamento.
Ognuna di queste 3 mappature dell’ABS può essere combinata con una qualsiasi delle 3 mappe del motore (Track, Sport, Road), per permettere a piloti di diversa esperienza e capacità di trovare la migliore combinazione possibile.
PRODOTTO
EICMA 2013 SPECIAL REPORT: NUOVA VERSIONE 2014

APRILIA RS4 125 REPLICA:
GUSTO RACING

LA VERA SPORTIVA 125 DERIVATA DALLE CORSE E’ DISPONIBILE ANCHE NELLA VERSIONE REPLICA. ALLE SUPERBE PRESTAZIONI DI RS4 125 SI AGGIUNGE IL LOOK AGGRESSIVO DEL REPARTO CORSE APRILIA.


Dopo i successi ottenuti in vent’anni, a livello commerciale e agonistico, con RS 125 con motore a 2 tempi (prodotta dal 1993 ad oggi in oltre 100.000 unità e venduta in più di 30 paesi nel mondo), Aprilia ha introdotto nel 2011 la sua prima ottavo di litro a 4 tempi, direttamente derivata dalla RSV4, pluricampione del mondo Superbike. RS4 125 è diventata in breve tempo la sportiva più amata e ambita dai giovani, che hanno subito apprezzato le prestazioni, la sicurezza e le caratteristiche di guida da pura racer messe al servizio della mobilità quotidiana.
Affianco alla RS4 125, Aprilia propone una versione ancora più preziosa e rifinita, la RS4 125 Replica. Il nome richiama alla mente i successi di Aprilia nelle corse, il marchio italiano ed europeo più vincente nel Motomondiale. L’obiettivo perseguito da Aprilia nel confezionare RS4 125 Replica è trasformare il meglio in massimo, soddisfacendo così le numerose richieste pervenute di avere una versione ancora più vicina alla RSV4 SBK. Sulla base della già stilosa e competitiva RS4, il personale del Reparto Ricerca e Sviluppo Aprilia ha operato sul duplice profilo di rendere la RS4 125 simile nelle grafiche a quella che compete con successo nel campionato mondiale SBK e al contempo acuirne le già ottime caratteristiche di guida.
La sportivissima carenatura guadagna così la livrea in nero e rosso, con i profili anteriori delle fiancate impreziositi dai colori della bandiera italiana, a sottolineare con orgoglio l’origine del marchio. La porzione di sella del passeggero è sostituibile con il guscio removibile monoposto in tinta con la carrozzeria, un tocco di sportività ispirato alle monoposto da gran premio. Il numero “1” che capeggia sul codino e sul cupolino è un omaggio alle imprese dei piloti che hanno portato Aprilia ai vertici delle classifiche iridate.
Aprilia RS4 125 Replica evolve ai massimi livelli di raffinatezza tecnologica il concetto di moto sportiva destinata ai giovani, riprendendo – sia nella livrea, sia nell’importanza delle forme – l’aspetto della supersportiva Aprilia RSV4 nella sua versione Superbike. Attenti studi aerodinamici hanno consentito di ridurre al minimo le superfici senza penalizzare la protettività, lasciando in vista telaio e motore, che emergono come elementi fondamentali del design. Il triplo faro anteriore, è diventato ormai l’elemento caratterizzante di tutti i prodotti sportivi Aprilia, mentre il compatto codino è una vera opera d’arte per design e integra al meglio il fanale posteriore a LED, in grado di offrire ottima visibilità anche di notte. Su RS4 125 Replica si trova immutato un dettaglio che ha reso celebre questo modello: lo scarico, completamente integrato nella parte inferiore della carenatura, chiaramente ispirato alle moto racing.

GUIDA FLUIDA E PERFORMANTE

(click per ingrandire)
A livello tecnico si distingue per l’ottimo impianto frenante, costituito da un disco da 300 mm anteriore che lavora all’unisono con la pinza a quattro pistoncini ad attacco radiale, mentre quello posteriore è da 218 mm. Per esaltare le eccezionali caratteristiche di guida della RS4 125 Replica sono stati selezionati pneumatici dall’impronta chiaramente sportiva. I pneumatici sono calzati su cerchi da 17” a sei razze e rimangono invariati nelle già generose misure (100/80 l’anteriore e 130/70 il posteriore). La ciclistica è al top per tecnologia e materiali impiegati: realizzato sulla base dell’eccezionale esperienza maturata nelle competizioni, il telaio utilizza due travi laterali pressofuse in lega d’alluminio con nervature incrociate di rinforzo. Una struttura estremamente leggera, in grado di offrire un’alta rigidità torsionale. La sospensione anteriore è costituita da una forcella con steli rovesciati da 41 mm e foderi anodizzati neri, mentre il mono-ammortizzatore è fissato direttamente al forcellone asimmetrico. Aprilia RS4 125 Replica è spinta dal nuovo monocilindrico 125cc, 4 tempi, 4 valvole, dotato di alimentazione a iniezione elettronica e raffreddamento a liquido. La sofisticata distribuzione a doppio albero a camme in testa (DOHC) assicura la massima potenza prevista per questa cilindrata, assieme a un’erogazione fluida e lineare nel massimo rispetto dell’ecologia, essendo conforme alle più severe normative anti inquinamento.
Prodotto
EICMA 2013 SPECIAL REPORT: NUOVA VERSIONE 2014

APRILIA CAPONORD 1200:
LA CROSSOVER PERFETTA

APRILIA RIVOLUZIONA IL SEGMENTO DELLE ENDURO STRADALI, CREANDO LA MOTO PERFETTA PER VIAGGIARE, DIVERTIRSI E PER LA QUOTIDIANITÀ. LA NUOVA CAPONORD 1200 SFRUTTA L’ESPERIENZA DI APRILIA ACQUISITA NELLE COMPETIZIONI AI MASSIMI LIVELLI, RENDENDO LA TECNOLOGIA DISPONIBILE E ACCESSIBILE A TUTTI. SICUREZZA, PRESTAZIONI E COMFORT TROVANO UN NUOVO PUNTO DI EQUILIBRIO, UNA NUOVA FRONTIERA DESTINATA A ESSERE IL RIFERIMENTO, GRAZIE ANCHE ALL’INTRODUZIONE DI “aDD”, IL SISTEMA DI SOSPENSIONI SEMIATTIVE. E’ L’ULTIMA INNOVAZIONE DI APRILIA, CHE ABBINATO AL CRUISE CONTROL, COMPLETA IL PACCHETTO DI SISTEMI ELETTRONICI CHE EQUIPAGGIANO DI SERIE CAPONORD 1200, COME L’ACCELERATORE RIDE-BY-WIRE MULTIMAPPA, IL TRACTION CONTROL REGOLABILE NELL’INTERVENTO SU TRE LIVELLI, OLTRE ALL’ABS A DUE CANALI.


Aprilia Caponord 1200 è la crossover che mira a rappresentare il punto d'incontro tra sport e turismo. Tra gli aspetti eccezionali di questa moto c’è l'ADD (Aprilia Dynamic Damping), il sistema di sospensioni semiattive (con possibilità di rendere completamente attiva quella posteriore, prima moto al mondo a prevederlo) coperto da 4 brevetti esclusivi, stato dell'arte nella tecnologia. In pratica la moto adatta il setup delle sospensioni in maniera automatica e istante per istante in dipendenza del fondo stradale e della guida adottata dal pilota, per consentire sempre la migliore taratura possibile. L'ultima innovazione di Aprilia si abbina al Cruise Control, all'acceleratore elettronico Ride-by-Wire multimappa, al traction control regolabile e al sofisticato ABS a due canali escludibile. Ad alimentarla ci pensa il potente bicilindrico a V di 90° Aprilia dotato di 125 CV e una coppia di 11,7 kgm espressa a soli 6.800 giri/min, il che promette grande divertimento e prontezza di risposta, anche col passeggero a bordo.
La personalità tipica del design italiano coniugata a un corpo snello: sono queste le prime caratteristiche di una lunga serie che contraddistinguono Caponord 1200. Forma e funzione trovano un punto di contatto. La sportività traspare chiaramente dai tratti stilistici: lo “sguardo” distintivo di Aprilia caratterizza anche Caponord 1200. Le numerose sessioni in galleria del vento hanno disegnato le forme del cupolino e del parabrezza regolabile in altezza, per assicurare la migliore penetrazione aerodinamica, con una particolare attenzione all’indispensabile protezione dall’aria del pilota e del passeggero. Per garantire il massimo comfort nell’uso turistico intervengono i paramani e i particolari profili delle fiancate laterali, disegnati per essere poco invasivi ma offrire ampia protezione. Lo stesso concetto caratterizza la ciclistica di Caponord 1200: la nuova Aprilia dispone di un telaio formato da tubi in acciaio e piastre in alluminio stampato, una vera e propria scultura moderna degna di essere lasciata a vista. La struttura mista garantisce la giusta rigidità e le essenziali caratteristiche di stabilità e precisione pretese da ogni Aprilia, permettendo a Caponord 1200 di elevarsi laddove la concorrenza si ferma, ovvero nella guida sportiva. Il perfetto bilanciamento tra sport e turismo è un’alchimia che solo chi possiede un profondo know-how come Aprilia riesce a creare.


La posizione di guida eretta e decontratta è frutto di specifici studi ergonomici, alla ricerca di una postura dominante, tuttavia non affaticante durante le lunghe trasferte; la sella, impreziosita da pregevoli cuciture rosse dal sapore corsaiolo, ha un cuscino particolarmente accogliente ed è posta a soli 840 mm da terra, permettendo ai piloti di ogni statura di avere sempre il massimo controllo del veicolo da fermo. È inoltre disponibile, come accessorio, una sella ribassata che riduce ulteriormente la distanza da terra. Anche la sistemazione del passeggero è stata oggetto di particolari attenzioni: la porzione di sella, ampia e piatta, è separata da quella del pilota e ha una forma che impedisce di scivolare in avanti, garantendo ottimo comfort in ogni situazione di guida, mentre le maniglie d’appiglio consentono una salda e comoda presa. La tecnologia “rotazionale” ha permesso di realizzare un serbatoio in nylon con spessori ridotti e grande libertà di forme, avvantaggiando la leggerezza. In questo modo gli ingombri laterali sono ridotti al minimo e favoriscono la perfetta collocazione delle gambe del pilota a bordo. La capacità di 24 litri garantisce lunghe percorrenze con il pieno di carburante.
Il design di Caponord 1200 è stato pensato fin da subito considerando le motovaligie come parte integrante del veicolo: questo, assieme alla scelta di adottare il layout dell’impianto di scarico con silenziatore basso, ha permesso di contenere notevolmente gli ingombri. Le motovaligie da 29 litri, una volta installate, rimangono particolarmente aderenti al profilo del codone (l’ingombro totale si ferma a soli 908 mm) e non creano alcun disturbo al passeggero, facilitando la salita a bordo e il comfort di marcia. Aprilia ha pensato anche ai puristi dello sport: il silenziatore è regolabile in altezza, nel caso in cui le motovaligie non siano montate, donando un look ancora più sportivo e aggressivo. Il set di motovaligie in tinta con la carrozzeria, previsto nel ricco catalogo di accessori originali di Caponord 1200, non necessita di ulteriori staffe ed attacchi aggiuntivi, lasciando così inalterata la pulizia della linea della motocicletta, quando non installato.

VERSIONI, COLORI, ALLESTIMENTI

Per il 2014 arriva una nuova variante cromatica molto attesa e richiesta, il nero Competition (che si aggiunge alle altre 3 colorazioni disponibili: rosso, grigio e bianco). Due le versioni disponibili: Caponord 1200 e la più sofisticata Caponord 1200 Travel Pack, che adotta di serie ADD, Cruise Control, le motovaligie rigide laterali e il comodo cavalletto centrale. Prezzi sempre molto competitivi, rispetto a tutta la tecnologia che offre Caponord 1200.
Riassumendo, Caponord 1200 prevede di serie un ricco equipaggiamento, che comprende, tra l’altro:

Sistema Ride-by-Wire con tre mappature del motore Sport, Touring, Rain.

ABS a due canali (disinseribile).

aTC (Aprilia Traction Control) disinseribile e regolabile su 3 livelli d’intervento.

Parabrezza regolabile.

Paramani.

L’allestimento Travel Pack aggiunge:

aDD (Aprilia Dynamic Damping).

aCC (Aprilia Cruise Control).

Ammortizzatore con piggy back incorporato regolabile nel precarico molla elettricamente in 4 settaggi definiti (solo pilota, pilota e passeggero, solo pilota con motovaligie, pilota e passeggero con motovaligie), o in modalità automatica.

Coppia di motovaligie in tinta con la carrozzeria.

Cavalletto centrale.

Questi due ultimi particolari sono disponibili nel ricco catalogo di accessori anche per i clienti di Caponord 1200 standard.
Prodotto
EICMA 2013 SPECIAL REPORT: GAMMA MODEL YEAR 2014

MOTO GUZZI V7: RITOCCHI D’AUTORE

Moto Guzzi, oltre a California 1400, modello emblema della casa di Mandello del Lario declinato nella sontuosa versione Touring e nella dinamica versione Custom, all’Esposizione Internazionale del Motociclo di Milano ha presentato in anteprima la gamma V7 MY 2014, affiancata da Stelvio, Norge e Griso.


IL MITO V7 NELLA SUA ESPRESSIONE PIU’ ALTA
A vederle parcheggiate, sembra di essere tornati agli anni ’70, agli albori delle maximoto. Un’illusione creata da un mix di forme e volumi che richiamano le celebri antenate, dalla V750 S3 che ricorda nei fregi e nei fianchetti, alla V7 Sport che ricalca nell’anima del serbatoio in metallo da ben 22 litri di capacità. Molte sono le citazioni tipiche dello stile in voga nei seventies: la forma a sigaro dei silenziatori, i quadranti della strumentazione, la sella piatta e allungata, la scritta Moto Guzzi sui coperchi delle valvole, i parafanghi, la forma della fanaleria.
Se pochi sono i dettagli estetici che tradiscono la loro contemporaneità, molti invece sono i pregi della loro costante ed equilibrata evoluzione tecnologica: le Moto Guzzi V7 possono percorrere tranquillamente 100 km con quattro litri di benzina verde, hanno bisogno di un contenuto tagliando ogni 10.000 km e si possono guidare già a diciotto anni. In sintesi sono belle, italiane, attraenti, affidabili e intelligenti. Ma ciò che la rende le irresistibili, al punto di essere ormai un consolidato best-seller della produzione di Mandello del Lario è il loro carisma: sono moto uniche, per stile e schema progettuale costruito su tre pilastri fondamentali: il bicilindrico trasversale a V di 90, l’intramontabile telaio a doppia culla e la celeberrima trasmissione finale a cardano.
Guidandole dispensano sensazioni dinamiche e acustiche altrettanto speciali: le V7 sono facili e divertenti da condurre, indipendentemente dalla velocità, dal tracciato e dal modello prescelto. Che sia una Stone, una Special o una Racer, tutte calzano su misura a motociclisti di qualsiasi estrazione o esperienza. Quello che le differenzia, e che nelle versioni MY 2014 è stato ulteriormente rimarcato, è il carattere. La V7 Stone, ora in cromia total-black, esalta la sua essenza minimalista e la sua destinazione metropolitana, la V7 Special è più conformista nella grafica “Essetre” che riedita la prima V750 dotata di freni a disco e la raffinatissima Racer, si riconferma la più edonista. La novità in comune è di matrice tecnica: un nuovo volano in bagno d’olio sostituisce il precedente alternatore a secco, modificando leggermente il frontale del bicilindrico a V di 90° grazie a un nuovo coperchio dall’aspetto più compatto e gradevole.

MG V7 STONE: TOTAL BLACK LOOK
Eclettica, essenziale, la V7 Stone riceve un make-up che esalta la sua natura minimalista. Il concetto guida è stato quello di convertire la più accessibile delle V7 a un look total black, trasformando le cromature in nero, con l'unica eccezione del motore, che conserva i toni cromatici delle leghe di metalli e la lucentezza dell'impianto di scarico. Su tutto il resto della moto, dagli specchietti retrovisori agli ammortizzatori, dai parafanghi alle ruote, fino ai fianchetti, è così il trionfo del nero. Con un look così, è sufficiente cambiare colore al serbatoio per mutare la personalità della moto: sportiva nel nuovo Rosso Corposo, elegante nel satinato Verde Agata e, metropolitano nell’apprezzatissimo Nero Ruvido.

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MG V7 SPECIAL: SEMPRE PIU’ “SEVENTIES”
Tra le V7 è quella più vicina allo spirito originale della sua progenitrice, a cominciare dalla sua grafica, battezzata “Essetre” come la V750 del 1974 che introdusse, per la prima volta su una Moto Guzzi, i freni a disco. La V7Special è disponibile su due basi cromatiche: in argento metallizzato con fasce nere, elegante e raffinata, oppure, in nero con fasce arancioni che riedita fedelmente l’accostamento di colori della celebre antenata. Su entrambe il logo sul serbatoio è quello storico in rilievo mentre i cerchi delle ruote sono in finitura nera anziché cromata. Diversamente dalla Stone e dalla Racer, la V7 Special ha una protezione agli steli forcella anziché i soffietti para-polvere che equipaggiano le sorelle.

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MG V7 RACER: GENUINE GENTLEMAN RIDER
Prodotta in edizione numerata come rivela la targhetta celebrativa posta sulla piastra superiore di sterzo, la V7 Racer giunge alla sua terza edizione. La riconoscibilità è immediata: anche per lei nuovo look total black applicato ai fianchetti, agli specchietti, alla staffa di supporto dei silenziatori e alla protezione delle pedane. Il risultato è uno scenografico contrasto con il lucidissimo serbatoio cromato da 22 litri. Rimanendo in tema di numeri, sulle tabelle del cupolino e del codone rimane il numero “7” (che in Moto Guzzi fu caro al campione del mondo 250 Enrico Lorenzetti), ma ora è cromato anziché bianco. Nuova è anche la sella monoposto (ma sono disponibili, a richiesta, la sella bi-posto e le pedane passeggero) rivestita di alcantara e skai dello stesso colore della cinghia in cuoio personalizzata con il logo Moto Guzzi che capeggia sul dorso del serbatoio. Sempre scenografico il telaio di colore rosso ispirato a quello della prima serie di V7 Sport con telaio al CrMo, frutto di uno speciale trattamento di verniciatura, esteso anche ai mozzi, ruota e forcellone, che esalta la purezza architettonica del telaio. Rossa è anche la scritta Moto Guzzi che ora compare sulle ruote, esattamente come già visto sull’ultima California Custom.

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Prodotto
La nuova Aprilia Tuono V4 R ABS protagonista di un test inedito: un tester di grande esperienza; quattro tipi differenti di pneumatici da provare “alla cieca” sullo stesso percorso; una sola moto, scelta per l’eccellenza della sua ciclistica e della sua evoluta elettronica

Aprilia Tuono blind test
sulle strade dell’Etna

Una moto, una strada fantastica, quattro tipi di pneumatici Pirelli differenti (dal più turistico al più sportivo) testati “alla cieca”. L’Aprilia Tuono V4 R ABS è stata protagonista del Blind Test condotto da Stefano Cordara, giornalista del sito web Red-live.it che si è cimentato in una prova davvero particolare. Molti gli obiettivi di questo servizio: prima di tutto sfatare il mito che vuole i pneumatici dedicati alla pista come i migliori anche per un utilizzo sportivo su strada.

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I pneumatici di ultima generazione dedicati all’utilizzo stradale, infatti, hanno raggiunto un livello prestazionale di assoluta eccellenza e quindi non è necessario (e nemmeno utile) scegliere quelli più estremi. Inoltre, cercare di capire le differenze di comportamento tra i vari modelli di gomme: stabilità, comfort, grip che significano divertimento e sicurezza. Una bella prova la quale, per risultare al massimo veritiera e attendibile, è stata realizzata “alla cieca”, senza che il tester sapesse quale modello stava provando in quel momento. Questo per togliere ogni discriminante e ogni pregiudizio da parte del tester, e per lasciare il suo giudizio quanto più “puro” possibile e scevro da suggestioni. Nel test si è anche inserito un piccolo gioco: il giornalista doveva cercare di indovinare il modello di gomme montato. E le ha riconosciute tutte e quattro!
Aprilia è stata protagonista del test: la Tuono V4 R ABS è stata scelta espressamente dal tester perché, citando l’articolo pubblicato su RED: “Con la sua ciclistica eccellente, rigida e precisa, la Tuono è una "dima" perfetta per cercare di capire le variazioni anche minime di comportamento dei pneumatici, perché non ha reazioni che potrebbero confondermi. E poi è l’unica (assieme alla RSV4) che consente di calibrare perfettamente l’elettronica per ogni pneumatico montato, essendo in grado di “leggere” la circonferenza (c’è una breve procedura da seguire per la calibrazione) e permette, quindi, la stessa precisione di intervento del Traction Control (livello 5 per tutte) su qualsiasi gomma si decida di montare”. Ecco il motivo per cui l’Aprilia Tuono è stata scelta per questo test. La ciclistica estremamente precisa e l’elettronica da riferimento (che è regolabile) della Tuono sono stati giudicati gli unici all’altezza di un test così probante, gli unici in grado di offrire sensazioni di guida così precise, tali da far percepire ogni minima differenza di comportamento di pneumatici, a volte molto vicini nel comportamento. Il test si è svolto in Sicilia, sulle magnifiche strade che si snodano alle pendici dell’Etna, e la Tuono V4 R ABS al termine del test ha dimostrato di meritarsi la fiducia di chi l’ha scelta.


L’esito della prova, tutt’altro che scontato, ha dimostrato come in effetti su strada le prestazioni degli vari pneumatici si avvicinano molto, non andando a inficiare il limite altissimo di performance della Tuono, perché, come scrive il tester, “alla fine su strada il vero limite è… la strada”. Interessanti i vari comportamenti emersi dal test: la Tuono diventava più rapida nelle reazioni con i pneumatici più sportivi (Supercorsa e Diablo Rosso Corsa), più “tonda” con le Diablo Rosso II e più comoda con le Angel GT. Nessuna di queste gomme ha comunque sfigurato, segno che, se la moto viene usata solo su strada, si può scegliere se guadagnare più sportività o più durata, senza intaccare il gusto di guida. Per conoscere i dettagli del test:
www.red-live.it/pneumatici/pneumatici-moto/pirelli-e-aprilia-il-blind-test-2/.
L’EUROPA
DEI MOTORI
Le massime istituzioni comunitarie hanno definito il nuovo quadro di riferimento tecnico-legislativo del prossimo decennio. Scenari e prospettive delineate nella conferenza internazionale a EICMA 2013. Che cosa cambia per costruttori e consumatori

LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA PER L’OMOLOGAZIONE DELLE MOTOCICLETTE
E DEI VEICOLI DI "CATEGORIA L"

L’Unione Europea si prepara a varare il nuovo quadro normativo che stabilisce i parametri tecnici con cui saranno omologati, a partire dal 1° gennaio 2016, ciclomotori, motocicli, tricicli, e quadricicli (veicoli di “categoria L”). In occasione della 71° Esposizione Internazionale del Motociclo di Milano, si è svolta la conferenza internazionale “Powered Two-Wheelers in the next decade. Perspectives of the new EU Legislative Framework” (Eicma Milano, 6 novembre 2013), dove i protagonisti del lungo e complesso percorso legislativo hanno incontrato i rappresentanti del settore (costruttori e associazioni di riferimento) per discutere gli aspetti legislativi e le opportunità per il comparto.
I profondi cambiamenti del mercato, le sfide rappresentate dalla mobilità urbana, gli sviluppi dei motori elettrici e a idrogeno, impongono una riflessione sul futuro del settore alla luce del nuovo quadro normativo. In generale, il Regolamento approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio mira a migliorare la sicurezza funzionale e a ridurre gradualmente le emissioni inquinanti dei veicoli della “categoria L”, attraverso un percorso che dovrebbe essere completato nel 2020.

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LE PROSSIME SCADENZE: 2014 e 2016. A partire da luglio 2014, le nuove misure prevedono – per nuovi ciclomotori e quadricicli leggeri – più severe norme anti-inquinamento “EURO 3”; e, per tutti i veicoli della “categoria L”, l’accensione automatica delle luci anabbaglianti. Inoltre, nel 2016 entreranno in vigore le normative “EURO 4” per nuovi modelli di moto, tricicli e quadricicli pesanti, nonché l’obbligo di montare i sistemi di frenata avanzati per le moto (ABS obbligatorio per le moto sopra 125cc; mentre per moto fino a 125cc obbligo di ABS oppure di Sistema Frenante Combinato (CBS). Sono anche previste misure volte a migliorare la sorveglianza dei mercati, con cui la commissione Europea e gli Stati membri intendono far rispettare meglio le regole da parte di tutti i Costruttori presenti sul mercato europeo, specialmente quando si tratta di conformità dei prodotti di importazione extra-comunitaria. Sempre dal 2016, i Costruttori affronteranno l’introduzione obbligatoria dell’OBD (on board diagnostics), prescrizioni relative alle emissioni evaporative e alla durability e l’obbligo di rendere disponibili a tutti gli operatori di mercato le informazioni utili alla riparazione e manutenzione dei veicoli.

VERSO IL 2020. Nel 2017, poi, tutti i veicoli prodotti di “categoria L” passeranno all’EURO 4. Nel 2020 è infine previsto che tutti i veicoli della categoria L saranno tenuti a soddisfare nuovi limiti Euro 5 di inquinamento; tali limiti devono ancora essere corroborati da uno studio di impatto ambientale che tenga conto di parametri tecnici ed economici: analisi che la Commissione europea deve realizzare entro il 2016.



LA POSIZIONE DEI COSTRUTTORI. Tutti i Costruttori presenti sul mercato europeo, Piaggio in primis, insieme con le Associazioni di categoria - CONFINDUSTRIA ANCMA (Associazione Nazionale Cicli Motocicli e Accessori) e ACEM (The Motorcycle Industry in Europe) – hanno espresso con forza, fin dall’inizio, la necessità di un calendario accettabile di prescrizioni e adempimenti amministrativi per l’industria, con un impatto finale contenuto sui costi per il consumatore. Inoltre, il Vice-Presidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l'Industria, sostiene la necessità di una semplificazione della legislazione europea per ridare slancio al comparto del veicolo e della componentistica. Rilanciando “CARS 2020”, un apposito forum che riunisce tutti gli attori europei del settore Automotive, compresi i costruttori di moto, l’UE intende tutelare il comparto assicurando competitività e sostenibilità all’industria in Europa e nuove opportunità di mercato, anche fuori dai confini europei.

I PROTAGONISTI DELLA CONFERENZA. Alla Conferenza erano presenti come relatori: Wim van de Camp, eurodeputato olandese del PPE, relatore per il regolamento omologazioni e principale sostenitore della razionalizzazione del calendario; Antti Peltomäki, finlandese, Direttore Generale DG ENTR, in rappresentanza della Commissione EU con delega all’impresa; Antonio Erario, rappresentante del Ministero dei Trasporti italiano presso la Comunità Europea.
Hanno rappresentato l’industria italiana: Leo Francesco Mercanti, responsabile Marketing 2ruote del Gruppo Piaggio; Claudio Domenicali, Amministratore Delegato di Ducati; Paolo Magri, Amministratore Delegato di Brembo. Mercanti ha rilevato le probabili conseguenze della futura normativa sul Costruttore e sul mercato ciclomotori scooter e piccole moto, mentre Domenicali riferiva sulle stesse problematiche in ottica grosse moto e Magri in ottica Componentistica.
Hanno rappresentato le associazioni di categoria: Jacques Compagne, ACEM Secretary General, e per Confindustria Ancma Pierfrancesco Caliari (Direttore Generale) e Corrado Capelli (Presidente).

IMPEGNO COMUNE. Mercanti ha affermato che le future prescrizioni comporteranno profonde modifiche progettuali alla parte motoristica dei veicoli a 2 o 3 ruote: sia per soddisfare le nuove norme anti-inquinamento (nuove motorizzazioni più pulite e silenziose, uso di componentistica sofisticata, quindi maggiori investimenti e più lunghi tempi di sperimentazione, ecc.), sia le future norme che richiedono l’ulteriore miglioramento delle caratteristiche di sicurezza attiva e passiva dei veicoli a 2 o 3 ruote (messa a punto di soluzioni strutturali, dispositivi antislittamento e sistemi frenanti di tipo avanzato, ecc.). Tutto ciò – è stato ribadito durante la conferenza – dovrà necessariamente essere bilanciato da un supporto economico da parte delle Istituzioni, sia a livello nazionale che comunitario, per lo sviluppo di nuovi prodotti, per gli investimenti in infrastrutture e per una normativa di uso più favorevole alle 2 ruote.

PROSSIMO EVENTO. “A Global Vision for the Powered Two-Wheeler market – 10th ACEM Conference”, 29 Gennaio 2014, Residence Palace Rue de la Loi 155, 1040 Brussels, Belgium (form di registrazione su: www.acem.eu).

Tecnologia
Una “App” innovativa interfaccia il guidatore con il veicolo per ricevere dati e informazioni, a vantaggio della sicurezza. Che cos’è e come funziona l’innovativo sistema PMP che connette gli scooter al mondo

PIAGGIO MULTIMEDIA PLATFORM:
E LO SMARTPHONE DIVENTA COMPUTER DI BORDO

PIAGGIO X10 PMP Schema


LA RIVOLUZIONE CUPERTINIANA. Quando, nel 2006, si sparse nel mondo la voce che Apple (con sede a Cupertino, California) stava realizzando un telefono, la notizia fu presa da molti con scetticismo, addirittura con ironia. Prima che fosse commercializzato, su internet circolò un divertente video in cui un (falso) possessore del "melafonino" lo usava per fare qualsiasi cosa, incluso radersi; salvo poi non riuscire a telefonare. Invece, lo smartphone di Cupertino fu un successo.
Da allora l'offerta si è moltiplicata e lo smartphone è diventato uno degli oggetti più desiderati e venduti al mondo. In pochi anni ha cambiato il modo di relazionarsi delle persone, superando di colpo il concetto di telefono cellulare. E' difficile, e anche inutile, definire uno smartphone, descriverne le funzioni; anche perché esse dipendono dai gusti di chi lo usa, non da quelli di chi lo fabbrica. La vera “rivoluzione Cupertiniana” sta proprio in questo: fornire al cliente un hardware potente e versatile, appositamente concepito per far brillare la più luminosa delle idee: la App.
App (ossia “applicazioni”) per tutti i gusti, quindi, che hanno reso milioni e milioni di acquirenti “connessi h24”. Lo smartphone telefona, certo, ma quasi solo per rassicurare chi lo acquista. Lo smartphone parla e risponde alle domande, permette di scambiare messaggi, navigare su internet e sulle strade, ricevere la posta elettronica, scattare e condividere foto, frequentare i social network, informarsi, ascoltare musica, fare acquisti, leggere il giornale, entrare a teatro, salire su un aereo, conoscere le previsioni del tempo, programmare un videoregistratore, accendere le luci o il riscaldamento di casa, guardare attraverso webcam, giocare a distanza. Insomma, fa qualunque cosa venga in mente a uno sviluppatore di App.
Già, perché le App non sono sviluppate necessariamente dalla Casa che produce lo smartphone, ma da chiunque abbia estro, inventiva, capacità. Lo smartphone è come un mercato, una vetrina in cui ciascuno può esporre la propria merce. Non solo: lo smartphone con le App è un collegamento tra l'utente e la Rete, in qualunque forma. Di più: lo smartphone è un raffinatissimo hardware fatto di sensori, accelerometri, elettronica di alto livello, schermo ad alta risoluzione e “touch”.

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LO SMARTPHONE METTE LE RUOTE. Fin dal 2009 l’Innovazione del Gruppo Piaggio ha pensato all’integrazione dello smartphone sui propri veicoli. In un anno e mezzo di studi si è passati dall’idea ai prototipi; poi alla realizzazione in serie di un dispositivo ancora oggi unico al mondo: il Piaggio Multimedia Platform. Il fine è semplice e molteplice allo stesso tempo; anzi: triplice. Il primo scopo è immediato: consentire al “Cliente Tecnologico” di restare connesso anche quando guida un veicolo del Gruppo, salvaguardandone la sicurezza ma consentendo l’utilizzo ragionato dello smartphone. Il secondo è approfittare dello straordinario livello tecnologico dello smartphone per ampliare le possibilità di scambio informazioni tra veicolo e Cliente, la cosiddetta “Interfaccia Uomo Macchina”; PMP trasforma lo smartphone in un potente computer di bordo, oltre che in un display aggiuntivo su cui compaiono dati e grandezze non disponibili sul cruscotto normale. Sono così messe a disposizione, oltre a tutte le info consuete, anche funzioni sofisticate quali l’inclinazione del veicolo, la coppia e la potenza istantanea, lo sfruttamento dell’aderenza dei pneumatici e così via. Il terzo scopo, probabilmente il più ambizioso e promettente, è quello di connettere alla Rete anche il veicolo: PMP consente di navigare nel web, di conoscere la posizione dei punti di rifornimento quando si entra in riserva, di conoscere esattamente la natura di un’anomalia e di trovare subito l’officina in grado di sistemarla. Soprattutto, PMP consente di scambiare dati tra il veicolo e la Rete e viceversa.

DENTRO IL PMP: COM’E’ FATTO. PMP è l’insieme di un sofisticato hardware e di un software: in sintesi, una App specificamente sviluppata per lo scopo. L’hardware consiste in una centralina elettronica in grado di raccogliere tutti i segnali presenti a bordo. Essa nasce versatile, per poter essere impiegata sulla maggior parte dei modelli del Gruppo, essendo in grado di leggere sia i segnali analogici (quelli che viaggiano sui normali fili di rame a 12 V, come il lampeggiare delle frecce o il livello del carburante, per esempio), sia quelli delle linee K (segnali digitali “lenti”, tipici della diagnostica delle centraline elettroniche), sia quelli delle sofisticate linee CAN (lo standard digitale automobilistico per la trasmissione dati). Tutti i segnali raccolti vengono codificati secondo un protocollo esclusivo e inviati allo smartphone via BlueTooth. Qui vengono elaborati dalla App, che è continuamente sviluppata da Innovazione Piaggio e scaricabile gratuitamente dello “Store” apposito (iTunes Store per gli iOS, Google Play per gli Android). La App, adattata a ciascun Marchio e Modello del Gruppo nella denominazione, nelle funzioni e nella grafica (AMP per Aprilia, GMP per Moto Guzzi, VMP per Vespa), si occupa dell’interfaccia col Cliente, del calcolo delle grandezze, della gestione e dell’immagazzinamento dei dati raccolti.
CHE COSA FA: PMP MOLTIPLICATO PER QUATTRO.
VISUALIZZA. La App elabora in tempo reale i dati provenienti dalla connessione wireless e consente di visualizzare simultaneamente sullo schermo dello smartphone una serie di informazioni fondamentali del veicolo, in modo da avere costantemente sempre sotto controllo i parametri di viaggio. Il touch screen dello smartphone permette di modificare con semplicità le varie opzioni a proprio piacimento. Tachimetro, contagiri, ma anche potenza e coppia istantanee del motore, angolo di piega in curva, accelerazione longitudinale, consumo di carburante istantaneo e medio, velocità media e voltaggio batteria, sono alcune delle funzioni rappresentate.
AUMENTA LA SICUREZZA. PMP aumenta la sicurezza del pilota e del passeggero. Un lampeggio del “cruscotto virtuale” di PMP avvisa di un indicatore di direzione dimenticato acceso. La funzione di controllo dello stato dei pneumatici (versioni ABS/ASR) sfrutta in maniera sinergica i sensori del veicolo e dello smartphone per monitorare l’usura e il gonfiaggio delle coperture, avvertendo immediatamente l’utente prima del verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose. La funzione di analisi generale consente di verificare lo stato del veicolo indicando, in caso di anomalia, il comportamento più opportuno da tenere e l’Officina autorizzata più vicina cui rivolgersi, impostando automaticamente la navigazione.
AUMENTA IL COMFORT. PMP aumenta la comodità nella guida. Nel caso il carburante scarseggi, il sistema segnala in automatico i distributori più vicini, impostando il percorso da seguire direttamente sulle app di navigazione. PMP memorizza automaticamente la posizione del veicolo allo spegnimento del motore, aiutando a ritrovarlo in caso di necessità. PMP contiene il manuale di uso e manutenzione del proprio veicolo e consente di sfogliarlo quando serve.
ANALIZZA I DATI. PMP memorizza tutti i dati di viaggio e consente di analizzarli approfonditamente in un secondo tempo sul proprio computer. I dati possono essere esportati, via cavo o via e-mail, ed elaborati: o semplicemente tramite un foglio Excel o attraverso il programma realizzato in collaborazione con Aprilia Racing e di prossima distribuzione. L’analisi diventa un gioco: è possibile tenere statistiche, monitorare il proprio stile di guida, sovrapporre i dati raccolti al filmato della propria gita on the road e poi “geo-referenziarli” facendo scorrere la mappa dell’itinerario. Queste funzioni aprono la porta a molteplici sviluppi dell’App, sia per i normali clienti sia per le flotte che necessitano di tracciare i propri veicoli. Proprio in questo periodo è in corso una sperimentazione sul campo con un importante cliente Corporate, interessato ad acquistare un prodotto del Gruppo Piaggio equipaggiato con una versione “Flotte” di PMP.

IL KIT PMP E’ NELLA GAMMA ACCESSORI PIAGGIO. Il kit PMP è proposto all’interno della gamma di accessori per i veicoli del Gruppo predisposti. Comprende il cablaggio e la centralina di comunicazione tra smartphone e veicolo. Le applicazioni e i relativi aggiornamenti sono scaricabili gratuitamente da iTunes Store e Google Play. Ancora una volta Piaggio apre una finestra sul futuro, ponendo le basi per un nuovo modo di intendere la connessione anche sulle due ruote, con enormi possibilità di sviluppo la cui esplorazione è appena agli inizi.

(4° puntata. Le puntate precedenti: "L'elettronica per l'ambiente", pubblicata su WIDE 4-2013; "L'elettronica per la sicurezza"su WIDE 3-2013; "L'Elettronica e le due ruote" su WIDE 2-2013.
Online su: widepiaggiogroup.com).
QUANTO DISTANO CAPONORD E MANDELLO?
TE LO DICE LA APP “ONCE IN A LIFETIME TRIP”
Il sistema Piaggio Multimedia Platform è una continua e piacevole scoperta. Tra le tante funzionalità utili, si scopre anche il “bonus” (nella app versione Aprilia) che prevede la valutazione costante della distanza tra Caponord (il punto più settentrionale dell’Europa) e la posizione GPS del motociclista in sella ad Aprilia Caponord.
Mentre la app (versione per Moto Guzzi) calcola la distanza tra Mandello del Lario (Como, Italia), dove nascono le moto dell’aquila, e la posizione GPS del Guzzista.
Originali e graditi “gadget” per ricordare ai motocilisti quanto sono piacevoli i viaggi su due ruote, e quanto possono portare lontano quelle Aprilia e Moto Guzzi.

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Racing
DOPO IL DOMINIO DELLA SCORSA STAGIONE, ALTRA CAVALCATA VINCENTE PER LA MOTO ITALIANA

ART-APRILIA E ALEIX ESPARGARO:
CAMPIONI TRA LE CRT ANCHE NEL 2013

La categoria CRT del Campionato Mondiale MotoGP ha un solo dominatore: Aleix Espargaro in sella alla ART-Aprilia. Per il secondo anno consecutivo, la moto italiana e il pilota spagnolo si sono dimostrati imbattibili per la concorrenza, arrivando ad insidiare in più di un’occasione le ben più potenti e costose MotoGP prototipo.

  • ART-Aprilia Team
  • Aleix Espargaro
  • Randy DePuniet
  • Aleix Espargaro
  • Randy DePuniet
  • Aleix Espargaro
  • Randy DePuniet
  • Aleix Espargaro

Una crescita costante fin dal debutto nel 2012, che ha portato in questa stagione ben 8 piazzamenti in top-10 alla bandiera a scacchi, oltre ad una eccezionale qualifica in Germania sul Circuito del Sachsenring. In quella occasione, il binomio ART-Espargaro ha conquistato la seconda fila con il quinto tempo, a poco più di 5 decimi dalla pole position. Spiccano poi quattro ottavi posti consecutivi: al Mugello, in Spagna, ad Assen e proprio in Germania. Piste con caratteristiche completamente diverse, a testimonianza del livello raggiunto dalla moto italiana. Complessivamente, Espargaro si è dimostrato il più veloce di categoria in 14 occasioni su 18 gare in calendario.
L’undicesimo posto finale nella classifica Piloti diventa ancora più pesante se consideriamo il distacco, ben 52 punti, rispetto alla seconda CRT, mentre la ART-Aprilia ha conquistato la quarta posizione tra i Costruttori.
Romano Albesiano, Responsabile di Aprilia Racing dove la ART viene pensata e sviluppata, ha così commentato il secondo titolo consecutivo: “La crescita messa in pista dalla nostra ART è la dimostrazione del grande impegno profuso dal reparto corse in un progetto tanto difficile quanto ambizioso. La RSV4 si è dimostrata un’ottima base di partenza, ora l'obiettivo è continuare ad inserire tecnologia nella ART per avvicinare le prestazioni delle migliori MotoGP. E' una sfida eccezionalmente impegnativa, ma Aprilia Racing ha le risorse e le conoscenze giuste per potersi ritagliare, dopo le vittorie in Superbike, un posto di spicco anche nella classe regina del motociclismo”.
Racing
ULTIMI TEST PER L'APRILIA RACING TEAM
PRIMA DELLO STOP INVERNALE

AD ARAGON E A JEREZ MARCO MELANDRI HA CONTINUATO IL SUO APPRENDISTATO IN SELLA
ALLA RSV4 CON LA QUALE TENTERA’ L’ASSALTO
AL MONDIALE SBK 2014

Continua la preparazione per l'Aprilia Racing Team, Campione in carica tra i Costruttori, in vista della stagione Superbike 2014. Teatro di due giorni di test (14-15 novembre) il circuito spagnolo di Aragon, che ha visto impegnati Marco Melandri, neo acquisto dell'Aprilia Racing Team e il collaudatore della casa italiana Alex Hofmann.
Il pilota ravennate, che fu Campione del Mondo con Aprilia nel Mondiale 250, ha continuato il suo apprendistato sulla V4 veneta con la quale, nella prossima stagione, tenterà l'assalto al Mondiale Superbike. Si è trattato del secondo test per Marco Melandri dopo la prima presa di contatto con la nuova moto a Jerez, nei giorni immediatamente successivi all'ultima gara del Mondiale Superbike. Una prova che fu inficiata da un meteo non certo clemente ma che lasciò a Melandri sensazioni positive sulla RSV4.
Ad Aragon, Melandri è riuscito a girare con più continuità, inanellando un totale di 102 giri nei due giorni, e aumentando il feeling. Nonostante le basse temperature suggerissero cautela, Marco ha chiuso con un miglior tempo di 1'58.0.
Ultima fermata della stagione 2013 il circuito di Jerez de la Frontera, che ha ospitato il Team Aprilia Racing per tre giorni di prove (25-26-27 novembre) prima dello stop invernale, che vieta i test dal 1° dicembre al 15 gennaio.
I 237 giri percorsi da Marco Melandri nei tre giorni sono serviti ad aumentare il feeling della coppia tricolore, con prove sul setup e su differenti particolari tecnici. Si è lavorato molto, specialmente per cercare di adattare la RSV4 alle caratteristiche di guida di Melandri, senza cercare il miglior tempo ma puntando ad avere un buon passo e, soprattutto, rendere affiatato il pacchetto moto-pilota. Con un best lap di 1'40.7 e un ritmo costantemente prossimo all'1'41, sia Marco che il team possono dichiararsi soddisfatti degli ultimi test stagionali.
Marco Melandri: “Sono molto contento di questo test, anche se non sono ancora soddisfatto al 100% di come guido la moto; dobbiamo lavorare specialmente nelle frenate prima dei tornantini. In questi tre giorni abbiamo capito cosa scartare per il futuro ed è cresciuta la mia intesa con la squadra, ora al completo. Siamo decisamente più veloci sul passo di gara di quanto possa lasciar intendere il tempo sul giro secco, ma sono certo che esplorando nuove strade a livello di assetto potremo migliorare ancora. A mente fredda farò il punto con i tecnici per sentire anche le loro opinioni e vedremo di preparare al meglio la stagione 2014”.
Romano Albesiano, Responsabile di Aprilia Racing, ha già la mente allo sviluppo invernale: “In questi ultimi giorni di prove è proseguito l’affiatamento di Marco con la RSV4 e con la squadra. Abbiamo testato diverse soluzioni di ciclistica, motore e strategie di controllo, individuando una linea di sviluppo abbastanza chiara. Il livello prestazionale in termini di passo gara è già molto soddisfacente, mentre dobbiamo lavorare sulla prestazione sul giro secco. Nella pausa invernale elaboreremo il materiale raccolto e prepareremo altre proposte per i piloti per la ripresa dei test di gennaio”.
Assente a Jerez e ad Aragon Sylvain Guintoli, compagno di squadra di Melandri nel campionato del mondo SBK 2014, che si è sottoposto ad un intervento per risolvere l'infortunio alla spalla destra rimediato prima della gara di Mosca, e che ne ha compromesso la competitività nell'ultima parte del Mondiale 2013. Il decorso e la riabilitazione procedono secondo programma, mentre il ritorno in pista è previsto per i primi mesi del 2014.

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Racing

Il ritorno di Marco Melandri in Aprilia:
in sella alla RSV4 ufficiale
nel World Superbike 2014

La notizia ufficiale era stata diffusa il 2 novembre scorso: Marco Melandri correrà per i colori Aprilia nel Mondiale Superbike 2014. Il pilota di Ravenna ha firmato un contratto annuale con opzione di rinnovo che lo lega al team che ha conquistato il Titolo Mondiale Costruttori nel WSBK 2013 con la moto RSV4. Per Marco si tratta di un “ritorno a casa”: proprio in sella a una moto Aprilia, Melandri si è laureato Campione del Mondo 250 nel 2002 dopo il terzo posto raccolto nel 2001.

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Classe 1982, Marco Melandri ha iniziato la sua carriera giovanissimo, nelle minimoto laureandosi Campione Italiano 1992 e 1994. Passato alle 125 è diventa Campione Italiano di categoria nel 1997, titolo che gli permise di debuttare nella classe “ottavo di litro” del Motomondiale. Terzo nel 1998 e secondo nel 1999, Marco salì di categoria passando alle potenti 250 2 tempi con Aprilia, fu l’inizio di un percorso che lo vide classificarsi quinto tra i piloti nel 2000, terzo nel 2001 e laurearsi Campione del Mondo (con 9 vittorie e 2 podi su 16 gare) nel 2002. Nella categoria regina, la MotoGP, Melandri ha confermato fin da subito la sua competitività, sfociata nel 2005 con il secondo posto nella classifica iridata. Nelle varie categorie del Motomondiale Melandri ha vinto 22 gare e 62 volte è salito sul podio.
Nel 2011 Marco Melandri è approdato nel Mondiale Superbike e ne è stato subito protagonista, tanto da lottare per il titolo sin dalla sua prima stagione e dovendosi “accontentare”, a fine anno, del secondo posto. Terzo nella classifica mondiale del 2012, il ravennate è stato anche nel 2013 in lotta per il titolo e ha chiuso il Campionato al quarto posto. In SBK ha collezionato 13 vittorie e 38 podi.
Il palmarès Aprilia nella World Superbike, dove ha appena conquistato il Titolo Costruttori 2013, parla di cinque allori Mondiali (2 Piloti, 3 Costruttori) con 38 vittorie e l’impressionante cifra di 93 podi, cui si aggiungono 16 pole position. In totale Aprilia, nella sua giovane storia, ha conquistato 52 Titoli Mondiali (38 nel Motomondiale, 5 in Superbike e 9 nelle discipline off-road), che ne fanno uno dei marchi più vincenti di sempre nelle competizioni motociclistiche.



Marco Melandri: “Ritornare alla guida del marchio che mi laureò Campione del Mondo è – prima di ogni altra considerazione – una fortissima emozione. Ne parlo da un punto di vista umano e personale, sono così tanti i ricordi che mi legano ad Aprilia, e sono ricordi di vittorie. In tutti questi anni Aprilia ha dimostrato il suo valore nelle corse vincendo gare e titoli mondiali a ripetizione, dunque sono sicuro che troverò un ambiente sempre pronto a gareggiare per vincere. Dal punto di vista tecnico, ho una gran voglia di pilotare in gara la RSV4, moto con cui ho tante volte battagliato in pista. Sono certo che io e lei potremo… piacerci a vicenda. E poi penso che sia il massimo, per un pilota italiano, guidare una moto italiana e con questa andare a caccia del più alto alloro mondiale. Seguiteci, sarà una stagione da brividi e ci sarà da divertirsi".
Romano Albesiano, Responsabile Aprilia Racing: “Marco è un pilota che conosciamo molto bene, ha già fatto parte della famiglia Aprilia, conquistando con il nostro marchio uno splendido mondiale. Le sue qualità non hanno certo bisogno di conferme, ha dimostrato di poter lottare per il titolo fin dalle prime gare in un Campionato per lui nuovo. Sono certo che potrà fare bene in sella alla nostra RSV4, una moto che a parere mio si adatta bene allo stile di guida di Marco. Con l’ingaggio di Melandri, e la conferma di Sylvain Guintoli dopo l’eccellente stagione 2013, si conferma il nostro impegno nel Mondiale Superbike, con l’intento di arricchire il palmarès Aprilia. Voglio anche ringraziare Eugene Laverty che, sulla nostra RSV4, ha disputato un Mondiale fantastico, e augurargli ogni successo per il futuro”.
Marco Melandri - Romano Albesiano
Racing Vintage
SU MOTO GUZZI D’EPOCA HANNO VINTO LA “4 ORE” DI ARAGON DEL CAMPIONATO 2013 EUROPEAN CLASSIC SERIES

Los hermanos Segarra

La velocità parla spagnolo. I piloti iberici, un po’ come accadde alla fine degli anni Settanta con la generazione dei “marziani californiani”, spadroneggiano in tutte le categorie del motociclismo (e non solo…), anche in quelle meno conosciute e seguite dai mass media.
E’ il caso dell’European Classic Series, così si chiama l’agguerrito campionato Endurance dedicato alle moto d’epoca, dove il team da battere è quello Guzzi Motobox dei fratelli Manel Jr. e Sergi Segarra Capera. Nell’ultima prova del campionato, la “4 Ore” di Aragon dello scorso ottobre, hanno fatto gara a sé, conquistando la pole position (2’13”628) e una netta vittoria finale, ai danni della Kawasaki 1000 del team inglese Phase One e dei tedeschi di ACR1, anch’essi su Kawasaki.
I due fratelli di Tarragona hanno dedicato questo loro successo al padre, tragicamente scomparso in un recente incidente stradale. Manel Segarra senior è stato un pilota e restauratore famosissimo in Spagna, e un riferimento per tutti gli amanti delle Moto Guzzi da corsa.
WIDE ha raggiunto Manel Jr. e Sergi via skype nella loro officina di Tarragona. Ecco l’intervista.

Parlateci un po’ dei segreti che costudisce questa vostra moto…

“La base è una Moto Guzzi Le Mans con cilindrata portata a 1.200cc; poi: accensione elettronica SACHE, bielle Carrillo, albero motore equilibrato e alleggerito, frizione SACS, alternatore racing, collettori Termignoni 45 millimetri, carburatori MIKUNI da 44 mm, albero a camme modificati, pignone pompa in ergal, coppa maggiorata, ammortizzatori Ohlins, telaio modificato, camere di scoppio lavorate e modificate nella nostra officina. Di nostra produzione è anche la carenatura, in vetroresina”.

Quando e come avete iniziato a lavorare sulle Moto Guzzi?

“Dal 1983 mio padre ha lavorato esclusivamente sulla preparazione delle Moto Guzzi da corsa, ed è nostra intenzione continuare la sua attività. Con lui abbiamo vinto decine di gare come Francorchamps, il Bol d’Or e il Motorland riuscendo a sottomettere le potentissime moto giapponesi in moltissime occasioni”.

Come ci si prepara ad affrontare una gara di durata?

“E’ importante possedere una buona resistenza fisica e, pertanto, durante l’inverno ci alleniamo con la corsa alternandola con scatti ripetuti. Ovviamente non smettiamo mai di andare in moto, soprattutto con la supermotard e, saltuariamente, con moto da pista moderne”.

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Style

IT’S GIFT TIME!
STILE MOTO GUZZI DA REGALARE

Facile non sbagliare regalo se si hanno amici Guzzisti. C’è l’esclusiva collezione lifestyle firmata con il marchio dell’aquila ad offrire il dono “giusto” per viaggiare su due ruote e per vivere con stile il tempo libero. Ampia la scelta di capi, di alta qualità e curati in ogni dettaglio: per lui e per lei, la California jacket, nera, in morbida pelle con nappatura naturale; la fodera interna è di caldo tessuto di lana melange. Solo per lui, la giacca tecnica in pelle V7 Racer, look vintage, con protezioni (estraibili) su gomiti, spalle e schiena, con gilet interno termico stacccabile.


A pelle s’indossano le nuove fantastiche t-shirt (modelli per donna e per uomo), disponibili nei colori: rosso, antracite, azzurro, bianco, anche nel modello con grafica Moto Guzzi V7 Special; oppure le polo a maniche corte con profili a contrasto. E i più freddolosi aggiungeranno le felpe garzate full zip nelle tinte abbinabili a t-shirt e polo.

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La collezione Moto Guzzi è disponibile presso la rete dei concessionari (www.motoguzzi.com).

ACCESSORI: LE TRACOLLE MG

Pratiche, perfette per viaggiare in moto, ma anche da sfoggiare nel tempo libero e negli spostamenti quotidiani, tra casa e lavoro. Le borse firmate Moto Guzzi si possono strapazzare allegramente, tanto non patiscono: sono state create apposta per accompagnare ogni momento della giornata, comode e capienti come sono. Dentro ci sta di tutto e sono ok sia per lui che per lei: stessa borsa, stesso brand.
(click per ingrandire)

MERCHANDISING: UN PENSIERO PER TE

Capita di voler fare “un pensiero” e non un regalo impegnativo. Anche in questo caso la collezione Moto Guzzi offre tante idee originali a piccoli prezzi: calendari perpetui, locandine vintage, poster, orologi da parete, quaderni e tazze mug. Oggetti belli, con aquile svettanti, che stanno bene in ogni ambiente. Viene voglia di collezionarli….
(click per ingrandire)

People
QUESTA E’ LA STORIA DI UN UOMO, DI UNA CAGNOLINA E DI UNA MOTO,
MOLTO AMATI DAGLI AUSTRALIANI

Tex & Bundy in sella alla Moto Guzzi Stelvio NTX

Dopo oltre vent’anni di onorato servizio nei sottomarini della Royal Australian Navy, Tex O’Grady si congeda per dedicare la sua vita in favore dei più deboli. Oltre ad essere un buon soldato, ha anche un passato da pilota vincente – detiene due titoli nazionali B.E.A.R. (British, American, European Racing) – e, soprattutto, infaticabile: poiché nel 1978 conquista il record di percorrenza dell’intero periplo dell’Australia in 8 giorni, 23 ore e 57 minuti, primato tuttora imbattuto.
Nasce così l’idea di girare l’Australia per raccogliere fondi da destinare alle più importanti associazioni benefiche, a favore dei bambini e dei malati. Una missione che non compie in solitario, ma con la compagnia di una campionessa di simpatia e portamento: la sua cagnolina Bundy.
Classe 2006, Bundy accompagna Tex nelle visite in gerocomi, ospedali e scuole, e condivide con il suo padrone la passione per la velocità. Anche lei può vantare il suo personale record di velocità: 283 km/h sulla pista di Eastern Creek.
Insieme hanno già percorso oltre 600.000 chilometri lungo le strade australiane a sostegno di numerose iniziative di solidarietà, raccogliendo annualmente oltre 500.000 dollari australiani destinati ai più importanti progetti di solidarietà.
Con il tempo le esigenze del team Tex & Bundy sono cambiate, facendo emergere il bisogno di una moto più confortevole, più capiente e con la massima autonomia possibile. Dopo un’attenta analisi, la loro scelta è caduta sulla Moto Guzzi Stelvio NTX. “Noi abbiamo bisogno di una moto confortevole, affidabile, con la trasmissione finale ad albero e una grande capacità di carico, ma anche distintiva, di carattere: non può essere una moto che trovo in ogni angolo della strada…”, sono state le parole di Tex alla consegna della sua nuova Moto Guzzi, avvenuta recentemente a Revesby, dove ha sede l’importatore Aprilia e Moto Guzzi JSA Automotive. Le chiavi della Stelvio NTX sono state consegnate da Kris Matich, general manager di JSA. che ha dichiarato: “Pensiamo che, con le decine di migliaia di chilometri che percorrono ogni anno per raccogliere fondi, Tex & Bundy siano i testimonial ideali per dimostrate le qualità e l’affidabilità della Moto Guzzi Stelvio NTX”.
L’attività di Tex & Bundy è particolarmente frenetica in questo periodo natalizio: la loro Stelvio farà tappa in tutti i principali ospedali pediatrici e di cure palliative presenti nello stato del New South Wales per consegnare regali e sorrisi.
Seguiteli su: You Tube: Tex&Bundy TV.
www.texandbundy.com.au

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People
I NOSTRI CAMPIONI APRILIA, DERBI, GILERA

LA SCUOLA DEI TALENTI

Aprilia, Derbi e Gilera, marchi storici e vincenti del motociclismo sportivo mondiale – oggi riuniti nel Gruppo Piaggio – hanno storie e percorsi molto diversi. Sono lontani tra loro gli scenari e le epoche che ne accompagnarono la nascita. Nella Lombardia del fermento industriale, all’alba del Novecento, il cavalier Giuseppe Gellera – poi Gilera – fonda la sua marca e sin dalla prima moto costruita si dedica alle corse: è egli stesso collaudatore e pilota. Derbi nasce invece nella Catalogna degli anni Venti e solo quarant’anni dopo entra nello sport creando, di lì a poco, la leggenda delle invincibili Balas rojas (“proiettili rossi”).

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Il Veneto capofila del miracolo economico del Nord-Est è la culla di Aprilia, che intraprende una strada che la porterà – a metà anni '80 – a sfidare in pista gli invincibili giapponesi diventando, incredibilmente nel giro di pochi lustri, uno dei marchi più vincenti nella storia del motomondiale.
Ma – al di là della odierna appartenenza al più grande gruppo motociclistico europeo – c’è un terreno comune nel quale affondano le radici queste tre storie di successo imprenditoriale e sportivo. E’ la passione. Una parola svilita da mille abusi, annacquata in innumerevoli passaggi pubblicitari, svuotata d’ogni significato perché spesa sempre e ovunque. Ma è un vocabolo che ritrova il suo valore e tutta la sua dignità quando si associa a uno sport – il motociclismo agonistico – che impone velocità, determinazione, coraggio, estrema perizia tecnica tra i suoi valori fondanti e include il pericolo tra le sue più intime varianti.

Straordinari riders
I destini di Aprilia, Derbi e Gilera si sono intrecciati con quelli di straordinari campioni del motociclismo. Così Gilera negli anni '50 accompagnò alla maturità sportiva e ai trionfi nella classe regina riders celebrati come Duke, Masetti e Liberati. Negli anni '70 Derbi ha avuto in Angel Nieto il suo più illustre pilota, quando i mondiali nelle categorie 50 e 125 valevano quanto quelli della 500 e campioni assoluti costruivano carriere leggendarie nelle classi che si battezzavano "minori" solo in omaggio alla più piccola cilindrata.
Nata in tempi più moderni e dedicatasi, giovanissima azienda, alle classi più giovani del circus iridato, Aprilia si è subito caratterizzata come fucina di campioni. Max Biaggi – che in Aprilia è tornato nella sua maturità per portare in Italia quel mondiale SBK sempre sfuggito ai nostri piloti – e con lui Capirossi, Rossi, Melandri e poi Stoner e Lorenzo hanno corso e vinto sulle moto venete prima di approdare ai trionfi in 500 e MotoGP. E nell'ultimo decennio, nelle categorie 125 e 250, anche Derbi e Gilera hanno regalato le prime vittorie a ragazzi che muovevano i passi iniziali in un percorso da campione. Manuel Poggiali, il talento cristallino che nel 2001 riportò Gilera a vincere un mondiale dopo 44 anni, rimane l'unico pilota ad aver corso con tutti i tre marchi del Gruppo Piaggio, avendo esordito in Derbi e conquistato, dopo quello con Gilera in 125, un titolo 250 anche con Aprilia.

Jorge Lorenzo è oggi uno dei top rider nel mondiale MotoGP, con due titoli iridati nella massima categoria. Ma l’alloro più prestigioso doveva parergli un sogno lontano quando, una sera di maggio 2002, si festeggiava sotto la tenda Derbi nel paddock di Jerez il suo quindicesimo compleanno e pochi intimi levarono in alto i bicchieri per brindare al suo debutto del giorno dopo. Quel bimbo, allora commosso e determinato, avrebbe vinto il suo primo GP un anno dopo a Rio, ovviamente su Derbi, battendo in un ultimo giro mozzafiato uno scatenato ragazzino australiano che correva con Aprilia: Casey Stoner, poi due volte iridato in MotoGP. Anche per Lorenzo il primo titolo mondiale, poi bissato l'anno dopo, arrivò col passaggio in Aprilia nella classe 250, nel 2006.
Nel 2008 Marco Simoncelli, che su Aprilia aveva esordito in 125, è stato con la sua Gilera l'ultimo campione italiano della gloriosa classe 250.
Il destino di fucina di talenti arriva fino ai giorni nostri. Fu, infatti, in sella ad una Derbi 125 che il “dottor Jekyll” del motociclismo moderno, tanto tranquillo e sorridente nel paddock quanto aggressivo e tagliente in pista, iniziò a farsi conoscere in un mondo che di lì a pochi anni sarebbe caduto in visibilio di fronte ad uno dei più grandi talenti della storia. Marc Marquez, più giovane iridato nella storia della MotoGP, nel 2010 salì per la prima volta sul gradino alto del podio (al Mugello, in Italia) dopo aver condotto la sua piccola Derbi 125 davanti a tutti.
Lo sport è anche questione di colpi di fulmine, e di ritorni. Come Max Biaggi, tre volte Campione del Mondo in 250 negli anni ’90 e poi tornato “Corsaro” sempre con Aprilia, in Superbike. O come Marco Melandri, che con la 250 di Noale vinse il suo unico Mondiale nel 2002 e che la prossima stagione tenterà l’assalto alla World Superbike, ancora con Aprilia.
E' in questo antico e attualissimo dipanarsi di fili di storia del motociclismo che la parola passione si riappropria del suo significato e del suo valore. E' con queste moto, nate da competenze straordinarie, è con questi campioni che i marchi sportivi del Gruppo Piaggio tramutano in ricordi, emozioni e speranze i numeri di un palmarès incredibile. Il Gruppo vanta, infatti, grazie ad un portafoglio di brand unico al mondo, un palmarès complessivo di 101 campionati mondiali conquistati: 52 per Aprilia, 21 per Derbi, 14 ciascuno per Gilera e Moto Guzzi. Numeri che raccontano la storia di moto diventate leggenda e di ragazzi cresciuti campioni in questa straordinaria “scuola dei talenti”, che ha i colori dei marchi del Gruppo Piaggio.

L’APRILIA RSV4 SUPERBIKE DONATA ALLA FONDAZIONE SIMONCELLI

APRILIA HA CONSEGNATO A PAOLO SIMONCELLI LA RSV4 DELLA SOLA APPARIZIONE DEL FIGLIO MARCO NEL WSBK: E’ LA MOTO CON CUI STUPI’ GLI APPASSIONATI A IMOLA 2009

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Si è svolta nel reparto corse Aprilia Racing di Noale, lo scorso 25 ottobre, la consegna alla “Fondazione Marco Simoncelli” della moto Aprilia RSV4 Superbike con la quale il campione di Coriano disputò, a Imola nel 2009, la sua unica gara nel Campionato Mondiale SBK.
A ritirare la V4 numero 58 – come già accaduto con la Gilera 250 iridata donata alla Fondazione dal Gruppo Piaggio (nel luglio 2012) – è stato Paolo Simoncelli, padre di Marco e Consigliere Tecnico della Fondazione. La RSV4 Superbike affidata da Aprilia alla Fondazione andrà ad arricchire il Museo di Coriano dedicato alla memoria di Marco. Quando Marco Simoncelli si presentò a Imola, come wildcard, era Campione del Mondo nel Mondiale GP 250. Il pilota aveva dominato la stagione 2008 con la sua Gilera 250, ed era in piena battaglia per la riconquista del titolo quando debuttò in sella alla Superbike veneta, come wildcard e avendo effettuato un solo test. Marco stupì tutti gli appassionati con un esordio di livello assoluto.
Il Campione del Mondo 250 dimostrò da subito di poter lottare contro i migliori della classe, concludendo il suo percorso di apprendistato su una moto potente e difficile come la V4 veneta nelle gare di domenica. Dopo essere scivolato mentre si trovava in bagarre nel gruppo di testa in Gara1, Marco condusse la sua RSV4 numero 58 sul terzo gradino del podio in Gara2, un piazzamento straordinario, conteso sino all’ultimo giro ad avversari talentuosi ed esperti conoscitori del Mondiale SBK.



Fu un risultato eccezionale che dimostrò la perizia e il coraggio di Marco Simoncelli anche alla guida di una potente 4T da 1.000 cc che mai aveva condotto in gara prima di allora. “Le immagini di Imola 2009 sono sicuramente negli occhi di tutti gli appassionati – ha commentato Romano Albesiano, Responsabile di Aprilia Racing – vedere un pilota giovane, al debutto, su una moto per lui praticamente sconosciuta e in un Campionato SBK che non è certo dei più semplici, lottare da subito con i migliori della classe era una conferma del grandissimo potenziale di Marco. Dopo la Gilera 250, con la quale vinse il Campionato del Mondo 2008, anche questa RSV4 merita di andare alla Fondazione Marco Simoncelli, quale simbolo e ricordo di uno dei più bei talenti nel mondo del motociclismo sportivo”.
People Memories
CINQUE FUORICLASSE – DUE ITALIANI, DUE INGLESI E UN AUSTRALIANO – PORTARONO ALL’IRIDE
I BOLIDI DI MANDELLO DAL 1949 AL 1956

CAMPIONI DEL MONDO MOTO GUZZI

Carrellata di cinque grandi piloti, entrati nella leggenda motociclistica mondiale in sella alle Moto Guzzi da competizione.

Enrico Lorenzetti. Campione del mondo classe 250 nel 1952. Nato a Roma del 1911, inizia la sua carriera nel 1935 con la Triumph che sostituisce quattro anni più tardi, quando andò a Mandello del Lario per acquistare una Moto Guzzi Condor e una Moto Guzzi Albatros. Con i due bolidi si affermò nei principali circuiti nazionali ed esteri conquistandosi sul campo una moto ufficiale con la quale vinse il titolo iridato. Inconfondibile per la sua figura alta e magra, meticoloso nella messa a punto, corse per oltre 20 anni prima di ritirarsi e aprire un laboratorio di foto-cine-ottica nel centro di Milano.

  • Bill Lomas
  • Bruno Ruffo
  • Enrico Lorenzetti
  • Fergus Anderson
  • Keith Campbell
  • Bill Lomas
  • Bruno Ruffo
  • Enrico Lorenzetti
  • 6 Lorenzetti, 18 kavanagh, 12 Anderson, 22 Agostini

Bruno Ruffo. Campione del mondo classe 250 negli anni 1949 e 1951. Nato a Colognola dei Colli (Verona) il 9 dicembre 1920, Bruno Ruffo cresce nell’officina automobilistica del padre ed esordisce in pista a 17 anni con una Miller. Dopo la guerra ricomincia l’attività agonistica con una Moto Guzzi “clienti”, con la quale sbaraglia lo squadrone ufficiale della casa di Mandello al GP delle Nazioni di Faenza. Il successo gli vale l’ingresso nella squadra ufficiale MG, con la quale vince il titolo iridato del 1949 nella categoria 250, ripetendo l’impresa nel 1951. Abbandona il motociclismo nel 1953, a causa di un incidente avvenuto durante le prove del circuito dell’isola di Man, per approdare all’automobilismo correndo con Maserati e Ferrari fino al 1958, piazzandosi sui gradini del podio alcuni tra le più note corse in salita e in circuito dell’epoca, come Pergusa, Sassari e Bologna-S. Luca. Capelli scuri perfettamente pettinati, sempre pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo, fu fedele alla casa di Mandello durante tutta la sua ventennale carriera motociclistica.

Fergus Anderson. Campione del Mondo classe 350 nel 1953 e nel 1954. Britannico, colto e dai modi garbati fu grande pilota, giornalista e direttore sportivo. La sua casa di Varenna, vicino a Mandello, divenne una sorta di “ambasciata” di tutti i piloti inglesi dell’epoca. Nasce il 9 febbraio 1909 a Wallington, ma la sua passione per i motori ha origine a sud di Londra, nel suggestivo circuito di Brookland. Qui vince la sua prima gara nel 1932 mentre il debutto su strada avviene in Spagna a Castralano, presso Bilbao. Successivamente, correrà con la DKW vincendo ad Albi, ultimo successo prima dell’inizio del conflitto mondiale. Nel dopoguerra si riavvicina al mondo delle due ruote come corrispondente della testata Motor Cycle, e nel 1947 stabilisce il record mondiale sui 500 km iniziando così il rapporto con la casa di Mandello che lo porterà a vincere il titolo iridato della 350 nelle stagioni 1953 e 1954. L’anno successivo è nominato direttore sportivo, carica che lascerà due anni dopo per ritornare in sella a una BMW 500. Scelta che si rivelerà fatale quando, il 6 maggio1956, cade sul circuito Mettet mentre lotta per la vittoria contro Surtess.

Bill Lomas.Campione del mondo classe 350 nel 1955 e nel 1956. Nato a Milford nel 1928, Bill Lomas eredita dal padre, meccanico alla Rolls Royce la passione per i motori. Fu assunto al reparto sviluppo della Royal Enfield, con la quale dominò il campionato di speedway dal 1947 al 1950. La sua carriera passa attraverso le scuderie della Velocette, NSU e MV Agusta che abbandona nel 1954 per passare alla Moto Guzzi, diretta allora da Fergus Anderson, che lo porterà per due stagioni consecutive, 1955 e 1956, alla conquista del titolo iridato della classe 350cc. Bill Lomas fu campione amatissimo dal pubblico per le sue doti di guida e per l’apprezzabile umorismo. Celebre il suo intercalare: “Not so stupid as it looks.” (“Non così stupido come potrebbe sembrare”).

Keith Campbell. Campione del mondo classe 350 nel 1957. Soprannominato “l’australiano di Mandello”. Nato a Melbourne il 2 ottobre del 1931, arriva in Europa per partecipare al Manx Gran Prix con una Velocette. Nei mesi invernali lavora alla catena di montaggio della Norton, che nel 1954 gli fornirà una 350 e una 500 con le quali trionfa rispettivamente il GP di Cecoslovacchia e di Finlandia. Giulio Carcano lo chiama a Mandello nel 1956, dopo la morte di Derek Ennett sul circuito dell’Ulster e l’anno seguente è campione del mondo della classe 350cc. A fine stagione sposa Geraldine Reid, cognata di Geoffrey Duke, ma pochi mesi dopo muore sul circuito di Cadours in sella a una Norton 500.

Moto Guzzi Bialbero 350:
nata vincente

Moto Guzzi 350 Monocilindrica


Vincendo ininterrottamente dal 1953 al 1957, ultima stagione agonistica prima del ritiro dalle competizioni, la Bialbero 350 è la più titolata Moto Guzzi da competizione. Il bolide di Mandello erogava 35 Cv per soli 127 kg di peso che gli consentivano, grazie alla curatissima aerodinamica studiata in galleria del vento, di raggiungere i 220km/h. Un valore simile alle concorrenti quattro cilindri Gilera e MV Agusta, rispetto alle quali la Moto Guzzi si dimostrò vincente per la maggiore agilità e maneggevolezza derivante dal leggero e compatto propulsore monocilindrico.
Adventure

MOTOGEO: IN SELLA A MOTO GUZZI V7 RACER
NEL BIG SUR CALIFORNIANO

Un weekend in sella ad una magnifica cafe-racer, la Moto Guzzi V7 percorrendo una delle strade californiane preferite dai motociclisti: che cosa chiedere di più? Jamie Robinson di MotoGeo racconta in un bel video la sua avventura nella regione del Big Sur, in California, per incontrare vecchi amici e per assistere alla gara MotoGP a Laguna Seca. Le foto all’interno del video sono del talentuoso Kevin Warren di Digital Press Images.


Quelli di MotoGeo si raccontano così: “Avventure in moto, stile e divertimento; convincere più gente a salire in sella a fantastiche due ruote; vivere avventure in moto in giro per il mondo con Jamie Robinson; emozionarsi in tour motociclistici con persone che condividono la stessa passione. Scoprendo nuovi paesi, assaggiando le specialità locali, documentando i restauri di amate due ruote e, naturalmente, provando formidabili moto, vecchie e nuove. MotoGeo ha un solo scopo: promuovere la passione per le moto nel mondo con filmati, foto e testi redazionali. Per noi, le moto sono una necessità della vita quotidiana, non semplicemente come mezzo di trasporto ma come espressione dell’individualità e del senso di libertà. MotoGeo esalta tutti i benefici e le motivazioni che spingono le persone ad andare in moto, sostiene il motociclismo sicuro, promuove le moto e il divertimento di viaggiare sulle due ruote” (www.motogeo.com).

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Fondatore di MotoGeo, direttore, motociclista è Jamie Robinson, nato nel luglio 1975, e cresciuto nel mondo delle due ruote grazie al padre, vero ossessionato dalle moto, che ha ricostruito un vecchio ciclomotore Garelli per insegnargli a guidare all’età di tre anni e mezzo. Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza guardando il padre Phil gareggiare con una BSA Gold Star su circuiti come Cadwell Park e Mallory, nel 1992 Jamie ha smesso l’abbigliamento da “fuoristradista” per indossare la tuta in pelle del motociclista e raggiungere il padre sulle piste di asfalto.
Dopo una carriera agonistica ricca di grandi sfide e soddisfazioni, vissuta sui circuiti britannici, mondiali (anche in sella all’Aprilia 250cc nel 1995) e, infine, sull’Isola di Man per il Tourist Trophy, nel 2008 Jamie ha di nuovo cambiato panni, indossando abbigliamento da avventura e fondando MotoGeo. Da quel momento gira il mondo e realizza brevi documentari sulle moto.
La filosofia di Jamie: “Compra una moto e impara a guidare. Una volta che l’hai fatto, sogna la tua avventura e lascia che la moto ti ci porti”.

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Cineoperatore, redattore, motociclista: Nik Wogen è nato nel febbraio 1982 ed è cresciuto imparando a gareggiare con qualsiasi mezzo veloce a portata di mano. Per uno nato tra le montagne nel sud della California, la motocross e il trail riding erano essenziali: Nik iniziò con una XR80 del 1980, poi fece il grande salto a una KDX400 del 1979 per conoscere a fondo la velocità. Le sue competenze come cineoperatore/redattore, unite alla passione per l’avventura in moto e per i film, lo hanno portato a lavorare con Jamie, realizzando film sulle moto e sui luoghi in cui esse ti possono portare. Come dire, dappertutto.
Il Nik-pensiero: “Ascolta, tocca, vedi, senti il profumo dell’avventura, poi gas a manetta per amplificare il tutto”.

IL BIG SUR DI
JACK KEROUAC

IL ROMANZO. Big Sur è un romanzo dello scrittore americano Jack Kerouac, pubblicato nel 1962. Nel romanzo sono riepilogati i tre brevi soggiorni di Kerouac nella capanna di proprietà del suo amico, il poeta Beat Lawrence Ferlinghetti, sul Bixby Canyon, a Big Sur, località della California centrale. Nel romanzo tutti i personaggi sono citati con un alias, nel caso di Kerouac è Jack Duluoz. Il personaggio autobiografico di Kerouac, qui però non è presentato (come nei romanzi precedenti) come un viaggiatore bohémien, ma come un popolare scrittore.

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IL LUOGO. Il Big Sur è una regione della costa centrale della California, dove i monti Santa Lucia sorgono a picco sull'Oceano Pacifico. Questa conformazione produce un panorama meraviglioso che attrae turisti da ogni parte del mondo. Nonostante il Big Sur non abbia confini marcati, nella maggior parte delle definizioni esso comprende i 150 km di linea costiera tra il fiume Carmel e San Carpoforo Creek e si estende per circa 32 km all'interno, fino ai piedi delle colline Santa Lucia. Il Cone Peak del Big Sur, presenta l'aumento più ripido nell'elevazione costiera, tra i 48 stati continentali degli USA, salendo di 1,6 km sul livello del mare a soli 4,8 km dall'oceano. Le montagne trattengono gran parte dell'umidità delle nuvole, spesso in forma di nebbie mattutine, creando un ambiente favorevole alle foreste, che comprende l'habitat più meridionale per le sequoie. Più all'interno, la foresta di conifere scompare e la vegetazione si trasforma in boschi di querce.



I PUNTI PIU’ BELLI. Il Bixby Bridge sull'omonimo torrente è il punto di partenza per trovare la capanna dove Jack Kerouac, abitò per qualche tempo, alla fine degli anni 1950 e di cui scrisse. Rocky Point è un'area di parcheggio, delle tante dalla quale si può osservare la costa e il Big Sur da lontano. Il ristorante Nepenthe, sulla California 1, 25 chilometri (15 miglia) verso Sud, dopo il Bixby Bridge, vicino a Lucia, è un punto di sosta obbligato, specialmente al tramonto. Le nebbie del Big Sur sono immortalate nelle immagini di molti fotografi.

I VIP AMANO IL BIG SUR. Henry Miller andò a vivere nel Big Sur dopo il suo ritorno dall'Europa. Qui scrisse molti dei suoi libri tra cui ricordiamo Big Sur e le arance di Hieronymus Bosch. Orson Welles e la moglie Rita Hayworth comprarono d'impulso una casetta di legno nel Big Sur, durante un viaggio lungo la costa nel 1944, che ospita ora un popolare ristorante. Elizabeth Taylor e Richard Burton recitarono in The Sandpiper, girato nel Big Sur nel 1965. Il film mostrava una scena di danza sulla terrazza dello stesso ristorante. I Beach Boys incisero una canzone dedicata al Big Sur, per il loro album del 1973 intitolato Holland, e altre due canzoni dello stesso album parlavano della zona Il gruppo musicale irlandese The Thrills ha una canzone intitolata "Big Sur" nel suo album d'esordio del 2003, So Much for the City. I Red Hot Chili Peppers citano il Big Sur nel loro singolo del 1999, "Road Trippin". L'attrice Anne Hathaway ha celebrato le nozze con Adam Shulman nel Big Sur. Lo stesso ha fatto la collega Natalie Portman: il 4 agosto 2012 ha sposato Benjamin Millepied, proprio nell’incantato Big Sur.
On The Road
Alla scoperta degli studios dove sono state girate le produzioni epiche hollywoodiane ambientate nel deserto, da Lawrence d’Arabia a Re Salomone

La magia del Marocco in sella ad
Aprilia Dorsoduro

Trenta dealer trasformati in riders per un viaggio on the road attraverso gli scenari fiabeschi del Marocco. Una spedizione ricca di emozioni, tra deserto e palme, profumi di spezie e fiori d’arancio, suoni di flauti che incantano serpenti e orecchie, colori che attraggono occhi e rimandano sensazioni forti. Il viaggio, partito dall’Italia, si è snodato tra Marrakech (in lingua berbera significa “Terra di Dio”), città imperiale a 150 km dall’Oceano Atlantico. Sullo sfondo, la maestosa catena montuosa dell’Atlante, con il picco del monte Toubkal; davanti, il deserto e le sue spettacolari dune. I riders in sella alle moto Aprilia Dorsoduro 1200 (e non mancava qualche Moto Guzzi Stelvio) hanno affrontato le temperature desertiche e il freddo sottozero del Piccolo Atlante.

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Alla scoperta delle testimonianze del passato e i ritmi di vita antichi, che ancora sopravvivono, tra luoghi suggestivi e incantati. Nel diario di bordo. Ginevra, la più giovane della spedizione, ha annotato: “Dromedari agli angoli delle strade, donne con il velo che decorano con l’henné mani e piedi, uomini che ammaestrano le scimmie, altri sui bordi nelle vasche dei colori per tingere i tessuti. Infine, le luci delle lanterne colorate che illuminano i banchetti lungo le strade dove si cucinano pesce e altre specialità”. Ed appare Piazza Djemaa El-Fna, cuore pulsante della Medina, la città vecchia di Marrakech, dove si concentra gran parte della vita sociale, culturale e turistica della “città rosa”. E poi la Kasbah di Ait Benhaddou, costruzione di fango e argilla che s’incontra lungo la strada che collega Marrakech a Ouarzazate, ed è uno dei luoghi più spettacolari dell’Atlante marocchino, con un fiume ghiaioso a far da cornice a un complesso di case fortificate color del fango, aggrappate alle colline.


Quarzazate è tra le cittadine più moderne, costruita negli anni Venti, situata nella valle del Dadés. Nelle immediate vicinanze vi sono numerosi studi cinematografici, dove sono stati girati (e lo sono tuttora) famosi film ambientati nel deserto, tra i quali celebri produzioni epiche hollywoodiane del passato come Lawrence d'Arabia, Il tè nel deserto, Kundun di Martin Scorsese. E ancora, L'uomo che volle farsi re con Sean Connery e Michael Caine, Salomone, Davide. E ogni anno si svolge il Festival internazionale del film a Marrakech (edizione 2013: dal 29 novembre al 7 dicembre; https://www.festivalmarrakech.info), cui partecipano star e registi di fama (come Jonathan Demme, protagonista dell’edizione 2012).
E’ stato davvero un viaggio affascinante, quello vissuto dai dealer, lungo oltre 1.300 kilometri che, grazie soprattutto alla versatilità della motard Aprilia, si è svolto al meglio. A testimoniarlo, rimangono i sorrisi dei partecipanti, ripresi nella foto di gruppo tra la sabbia del deserto.
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MILANO: E’ TORNATA LA ROSA D’INVERNO CON SPETTACOLARE CORTEO DI SEICENTO MOTO

Dopo cinque anni di assenza, è tornato lo storico evento motociclistico “Rosa d’Inverno”, nato nel 1930, organizzato dal “Motoclub Milano 1904” e dal “Motoclub Motofalchi Polizia Locale di Milano” (raduno inserito nel calendario della Federazione Motociclistica Italiana). L’edizione 2013, in concomitanza con Eicma, (71a Esposizione Internazionale del Motociclo di Milano) era la numero 42 e si è svolta domenica 10 novembre, ultimo giorno del salone.

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Oltre 600 gli iscritti, da tutta Italia ed Europa: concentrazione nella sede storica di Piazza Castello, con partenza dal Castello Sforzesco, attraversando il centro cittadino nel quartiere Duomo e transitando sulla tangenziale, fino allo spettacolare ingresso del corteo motociclistico nella nuova sede della Fiera di Milano a Rho. Corteo guidato perfettamente dalle Forze dell’Ordine in moto: della Polizia Municipale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Trattamento ad hoc per i partecipanti: ingresso gratuito al salone Eicma, parcheggio riservato all’interno e nei pressi delle tribune dell’area spettacoli Motolive.
Pubblico festante al passaggio del corteo: gran parata di moto di tutte le marche ed epoche, tra le quali numerose Moto Guzzi e le immancabili Vespa, vintage e moderne. Da notare che nelle pattuglie motociclistiche della Polizia Locale di Milano sono attualmente “in servizio” i maxi scooter Piaggio Mp3 e le Moto Guzzi Norge, nello speciale allestimento per le forze dell’ordine.


Pillole di storia

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Fin dalla sua prima edizione del 1930, il raduno “Rosa d’Inverno” ha richiamato a Milano motociclisti da tutta Italia per cimentarsi contro i rigori della stagione. Fu subito un successo: 3.000 partecipanti all’edizione del 1934, oltre 4.000 l’anno successivo, come testimoniano i filmati storici dell’Istituto Luce.


La manifestazione prende il nome dal fatto che in origine si svolgeva nei primi giorni di gennaio, in concomitanza dell’Esposizione Internazionale del Motociclo di Milano, quando freddo, nebbia e neve non mancavano mai nel capoluogo lombardo. L’intenzione degli organizzatori era proprio quella di dimostrare che la motocicletta poteva essere usata anche nella stagione più fredda dell’anno! L’evento nacque dalla volontà di quattro pionieri del motociclismo internazionale: Ambrogio Ferrario (Direttore sportivo), Gino Magnani (Direttore della rivista “Motociclismo”), Guido Robecchi (Presidente A.N.C.M.A.) e Renato Tassinari (Giornalista e politico). Da allora il raduno si è svolto ogni anno (tranne che nel periodo 1940-1945 quando fu sospeso a causa della guerra) fino al 1967, per poi diventare un appuntamento “settembrino” con cadenza biennale, come il Salone motociclistico. A partire dal 2005, infine, l’Esposizione del Motociclo è ritornato alla cadenza annuale e si svolge nel mese di novembre nel nuovo polo fieristico di Rho-Pero. Così, anche la “Rosa” è tornata a sbocciare d’inverno: un appuntamento da non perdere per motociclisti di ogni età.
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Motociclisti d’inverno:
tra pinguini ed elefanti

Moto in garage in letargo durante i mesi invernali? Macché: un vero motociclista lo è 365 giorni l’anno. E poi non mancano occasioni – saloni specializzati e raduni – per vivere la passione delle due ruote, anche quando il clima avverso è una sfida in più. Dopo gli appuntamenti fieristici di dicembre, in Francia (Salon de la Moto, dal 3 all’8, a Parigi) e in Germania (Custombike Show al Messezentrud di Bad Salzuflen, dal 6 all’8), a gennaio, ancora in terra tedesca per il Motorradwelt Bodensee 2014, Salone motociclistico internazionale dal 24 al 26 gennaio al polo fieristico di Friedrichshafen, dove si eleggerà la Best Bike 2014. In contemporanea, a Verona, è in programma “Motor Bike Expo” (24-26 gennaio), la fiera dedicata al motociclista.

(click per ingrandire)
  • Pinguinos Spain
  • Savalenrally
  • Rhoner-Italo Winter
  • Motor Bike Expo
  • Motorradwelt
  • Elefantentreffen


I Moto Club, poi, fanno a gara per organizzare raduni originali: come quello delle “mille mucche” a Meymacois, in Francia (concentrazione internazionale di due giorni, che si è svolta il 7 e 8 dicembre). Mentre in Spagna, a Valladolid-Puente Duero vanno forte i “pinguini”: quattro giorni, tra tour, parate, spettacoli (e premio “Pinguino d’Oro”). E’ “Pingüinos”: 33° “Concentraciòn motorista invernal international” (9-12 gennaio 2014), con appassionati provenienti da tutta Europa, su due ruote ovviamente. E ancora, il raduno per i bikers più tosti, quello dell’Elefante, tra neve, fango e falò: il 58° “Elefantentreffen” si svolgerà nella foresta di Loh Thurmansbang-Solladal, in Germania, dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014. Il raduno prende il nome dalle motociclette militari Zundapp KS 601, soprannominate “Elefanten”, in uso all’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Sempre in Germania (Rhönhaus – Mahlerts, a Hofbieber), si svolge l’Italo Winter Meeting, dal 24 al 26 gennaio 2014, dedicato ai marchi motociclistici italiani, di ieri e di oggi. Ancora più a nord, in Norvegia (23-26 gennaio 2014), per il “Savalen Rally”.

SI E’ FESTEGGIATO A MANDELLO
“IL NATALE DELLE AQUILE”
Gli appassionati del marchio dell’aquila si sono ritrovati a Mandello del Lario, nei giorni 14-15 Dicembre 2013, per scambiarsi gli auguri. “Il Natale delle Aquile” era un evento del Moto Guzzi World Club. Denso il programma della due-giorni, dedicata alla passione motociclistica.
Sabato 14, apertura shop e museo (Stabilimento Moto Guzzi) ed esposizione di Moto Guzzi storiche in piazza del Comune di Mandello del Lario. Al Cine Teatro Fabrizio De André, in piazza L. da Vinci, si è svolta l’assemblea dei soci del Moto Guzzi World Club, con esposizione di moto storiche e della gamma attuale, presentazione del calendario eventi 2014, e premiazioni Trofeo Moto Guzzi 2013 con proiezioni di filmati. Poi, pranzo nella mensa dello stabilimento Moto Guzzi e, la sera, Cena di Natale al Ristorante “al Verde”. Bis domenica 15, con apertura negozio e museo nello Stabilimento Moto Guzzi e pranzo nella mensa aziendale.

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