WIDE REWIND
BY 01/15
Don Paolo Pupillo vive in Zambia e svolge la sua missione anche con la sua Moto Guzzi Nevada. Il Moto Guzzi World Club ha promosso un’operazione di solidarietà a suo favore, in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri Guzzisti di Malta (istituito nel 2013, per scopi di beneficenza e solidarietà). L’intento del missionario è combattere una grave piaga sociale: gli incidenti stradali, dovuti soprattutto al mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza, come mettersi alla guida di mezzi in condizioni psico-fisiche inadatte. Così don Pupillo sta creando corsi di guida di sicurezza stradale, chiamati: Kweenzya Kucilila Mulawo, che nella lingua Chitonga significa: “guidare secondo la legge”. Il Moto Guzzi World Club l’ha ribattezzata “Operazione solidarietà KKM”. Negli eventi e negli incontri del Club I Guzzisti possono contribuire all’iniziativa. E il missionario, per ricambiare amicizia e sostegno, ha fondato simpaticamente il Moto Club Club Zambia di cui è presidente e unico socio, con supporters locali.
La coincidenza è evidente: il missionario Paolo Pupillo è un Guzzista; l’aquila è il simbolo del famoso marchio motociclistico italiano; l’aquila è presente nella bandiera dello Zambia dove lui opera a favore delle popolazioni più bisognose; un’aquila che abbraccia con gesto protettivo l’Africa è il simbolo dell’Associazione italiana “Ali d’aquila – Onlus”, composta da un gruppo di volontari laici che realizza progetti scolastici, economici e sociali, e sostiene le attività di Pupillo in Zambia.
Jason Von Berg, per il canale multimedia del quotidiano The Times, ha realizzato un reportage intitolato “Travel to Zambia”, suggerendo il paese africano quale meta per sfuggire allo stress cittadino. Lo Zambia offre ai visitatori spettacolari paesaggi naturali, dalle celebri cascate Vittoria al fiume Zambesi.
Travel to ZambiaIn questo video Jason viaggia verso la città di Livingstone, che porta il nome del celebre esploratore scozzese David Livingstone (anche medico e missionario), il primo europeo ad esplorare la zona, nella metà dell’Ottocento, scoprendo le grandi cascate cui diede il nome della Regina d’Inghilterra dell’epoca, Vittoria. E’ rimasta nella storia la frase del giornalista gallese Henry Morton Stanley inviato alla ricerca di Livingstone, che ritrovò nei pressi del lago Tanganica. Gli si rivolse con un compassato: “Doctor Livingstone, I presume” (“Dr. Livingstone, suppongo”), come se fossero ad un ricevimento, mentre erano gli unici due europei in Africa nel raggio di centinaia di chilometri.
DOCTOR LIVINGSTONE, I PRESUMEStanley and Livingstone