“È UN CLUB INTERNAZIONALE PER PROPRIETARI E APPASSIONATI DI MOTO GUZZI: SONO RAPPRESENTATI TUTTI I 50 STATI AMERICANI, OLTRE A DIVERSE PROVINCE DEL CANADA E ALTRI PAESI”
Febbraio 2024 – Di Frank D. Wedge, direttore del MGNOC: “Il MGNOC (Moto Guzzi National Owners Club) è un club internazionale per proprietari e appassionati di Moto Guzzi. Sono rappresentati tutti i 50 Stati americani, oltre a diverse province del Canada e altri Paesi. Il MGNOC sostiene e coopera con altri club per organizzare 30 e più raduni Moto Guzzi ogni anno. Sponsorizziamo, inoltre, diversi raduni più piccoli, che offrono l'opportunità di mettersi in sella e di godersi il cameratismo che unisce chi ama Moto Guzzi.
CALENDARIO DEI RADUNI 2024: www.mgnoc.com/rally_calendar.html
IL PROSSIMO GRANDE EVENTO: IL 50° MGNOC NATIONAL RALLY, DAL 27 AL 29 GIUGNO 2024, GRANT COUNTY FAIRGROUNDS, JOHN DAY, OREGON (USA). INFORMAZIONI E CONTATTI: www.mgnoc.com
Il nostro strumento di comunicazione principale è la newsletter mensile. La newsletter mensile di solito contiene da 36 a 44 pagine. A novembre 2009, la pubblicazione cartacea della newsletter è stata sostituita dalla versione online, alla luce dei costi onerosi della tipografia e del servizio postale americano. Gli articoli della newsletter comprendono informazioni tecniche, notizie turistiche, su eventi racing, prove su strada di modelli attuali e passati. Le newsletter mensili contengono notizie che riguardano diversi argomenti di interesse per i possessori di Moto Guzzi.
Rispetto ad altri club, il MGNOC è di piccole dimensioni, ma i suoi soci sono veri appassionati del marchio e la maggior parte sono motociclisti attivi che, ogni anno, percorrono probabilmente molti più chilometri della media dei motociclisti. Abbiamo la nostra pagina web (dal 1997 circa). Abbiamo fatto molta strada se pensiamo a come è nato il club.
WIDE REWIND – GENERAZIONE V7:
wide.piaggiogroup.com/articles/corporate/generazione-v7
Alla fine del 1970, una rivista di motociclismo chiamata Motorcycle World (e che oggi non esiste più) pubblicò la lettera di un uomo che si accingeva a ricevere una nuovissima Moto Guzzi Ambassador 750cc del 1970. Il nuovo proprietario, Dennis Sterlace, aveva scritto alla rivista chiedendo ai lettori di condividere le loro esperienze con le loro Moto Guzzi, spiegandone pro e contro. Risposi a Dennis e iniziammo uno scambio epistolare. Dopo un mese di lettere, decidemmo di provare a dar vita a un club Moto Guzzi per corrispondenza. Dennis viveva a Lackawanna, New York, mentre io vivevo nella piccola cittadina di Sylvan Grove, Kansas. Scrissi una lettera al Road Rider Magazine, che la pubblicò. Invitavo i proprietari di Moto Guzzi che potessero essere interessati di mettersi in contatto con me o con Dennis. Le prime lettere, poche all'inizio, iniziarono ad arrivare da tutte le parti degli Stati Uniti e dal Canada.
Pubblicità d'epoca, Stati Uniti, anni '70.
Alla fine degli anni ’60 Moto Guzzi dà vita al motore bicilindrico a V di 90°, un propulsore destinato a diventare il simbolo stesso della Moto Guzzi. Su questa base nasceranno modelli come la Guzzi V7, la V7 Special e un altro mito, la Guzzi V7 Sport. Il glorioso bicilindrico viene declinato anche in cilindrate più piccole con le V35 e V50. Gran Turismo per eccellenza nella massima cilindrata è la Moto Guzzi California, che arriva a essere equipaggiata con l’iniezione elettronica e l’impianto frenante integrale a tre dischi. Dedicata al mercato statunitense, insieme agli altri allestimenti Ambassador ed Eldorado, adottava la caratteristica motorizzazione 850cc riscoperta e riproposta nella gamma attuale. L’eredità sportiva è invece raccolta ed esaltata da modelli come la Le Mans, la Daytona, la Centauro e la Sport 1100. Lo stile, il design e il carattere inconfondibili di queste moto tornano prepotentemente d’attualità negli anni Novanta, con la nuova serie California, Nevada e V11 Sport.” (Fonte: Comunicato stampa sulla storia della Moto Guzzi; 100 anni di MG, 1921- 2021).
All'inizio, l'unico modo per restare in contatto era via posta. Gradualmente, il numero dei soci è cresciuto al punto da indurci a volere una newsletter per tenere tutti informati. Un socio di New Orleans (Wayne Hallstead) si offrì volontario per crearla e, per alcuni mesi, pubblicò un breve giornale. Alla fine, il testimone passò a me e il mio primo numero fu pubblicato nel maggio 1973. Aveva solo otto pagine e fu inviato a circa 200-300 persone.
Ricordi: alcune copertine delle collezione di newsletter stampate del MGNOC, anni '80 e '90.
Realizzai la prima newsletter con una macchina da scrivere portatile, usata, da dieci dollari. Era molto grezza. La portai alla fine dei suoi giorni con l'uso e, nel corso degli anni, feci lo stesso con altre macchine da scrivere finché, nel 1983, acquistammo il nostro primo computer, un PC originale di IBM. Quando avevo comprato quella prima macchina da scrivere da dieci dollari, mai avrei potuto immaginare di usare un computer, un giorno.
Anche dopo così tanti anni, continuo a stupirmi se penso che la lettera di Dennis, pubblicata sulla rivista, non riportava alcun indirizzo. All'epoca vivevo in una piccola cittadina di sole 400 anime e pensavo che, forse, anche Dennis viveva in un piccolo centro. A Sylvan Grove, il postino e il direttore delle poste conoscevano tutti in città, quindi non era un problema ricevere la posta senza indirizzo o numero di casella postale. Terminai di scrivere a mano la mia lettera (non avevo ancora una macchina da scrivere) e indirizzai la busta a Dennis Sterlace, Lackawanna, New York, come riportava la rivista. Nulla di più! Prima di spedire la busta, mi venne la curiosità di vedere quanto fosse grande Lackawanna, così consultai il mio atlante stradale Rand McNally e scoprii che Lackawanna, New York, aveva una popolazione di 34.000 abitanti! (Ho recentemente cercato Lackawanna su Google e oggi gli abitanti sono 20.000.) Ormai avevo messo la lettera nella busta, la affrancai con un francobollo da sei centesimi e, pensando che non avevo niente da perdere, la spedii. Con mia grande sorpresa, meno di due settimane dopo ricevetti una risposta da Dennis. Fu l'inizio del MGNOC! Oggi un francobollo costa 63 centesimi (che diventeranno 66 a luglio).
Da sinistra, Frank e Jack, giugno 2008; Iowa National, luglio 2014. Photo courtesy.
Fortunatamente per noi, il servizio postale funzionava in modo impeccabile e Dennis ricevette la mia lettera. Il seme era stato piantato e, nel giro di poche settimane, il nostro club Moto Guzzi era ufficialmente nato. Scoprii successivamente da Dennis che, quando la lettera arrivò senza un indirizzo completo, un impiegato delle poste mostrò la busta ad alcuni portalettere. Uno tra loro riconobbe il nome: era un uomo che abitava lungo il suo percorso di consegne. Dennis era un tipo che non si dimentica facilmente: alto un metro e ottanta, 150 kg e con una folta barba nera.
Da sinistra, “Primo tour della V-700 nel 1968”; “Junior ha visitato 15 Stati”. Photo courtesy.
Oggi, 52 anni dopo, a volte ripenso a come tutto sia andato per il verso giusto, consentendo a me e Dennis di fondare il Moto Guzzi National Owners Club. Siamo un gruppo di amici, tutti sono i benvenuti a partecipare ai nostri raduni e a entrare nel club. Spesso, anche chi guida altri marchi di motociclette ci dice quanto apprezza partecipare ai nostri raduni così familiari e rilassati. Invitiamo tutti a partecipare alle tante attività che organizziamo negli Stati Uniti e in Canada.
Da sinistra, “Auto familiare” (1972, Moto Guzzi V7 Ambassador); “Frank & Mary Jo ’95, a 3.500 metri”. Photo courtesy.
Vidi la prima Moto Guzzi nel 1967 a Hill Climb a Topeka, Kansas. Vidi passare una moto con un motore dall'aspetto strano. Un anno dopo circa, l'azienda per cui lavoravo all'epoca mi mandò a Hays, in Kansas, a 320 km di distanza. All'epoca, guidavo la mia amata Norton Atlas 750 (a doppio carburatore) del 1965, ma desideravo una BMW R69S e speravo di scambiare la mia Norton per prenderne una. A Hays c'era un concessionario Moto Guzzi, a pochi passi da dove lavoravo. Il concessionario non aveva solo Moto Guzzi, ma anche Norton e Ducati. Io e il proprietario, Don Kitchen (detto Uncle Kitch), diventammo amici. Don ci mise poco a convincermi che una Moto Guzzi era il meglio del meglio. E così, scambiai la mia Norton con una Guzzi. Mentre spingevo la V-700 del 1968 verso il parcheggio, Uncle Kitch mi disse: ‘La Norton è più veloce, ma con la Guzzi arrivi più in fretta!’.
Da sinistra, V11 Le Mans 2002; 2005, Frank in sella alla MG V11 Le Mans (Photo courtesy).
Da quel giorno di aprile 1968, ho avuto 31 Moto Guzzi (senza contarne almeno un'altra dozzina di cui sono stato ufficialmente proprietario ma non ho guidato, avendole acquistate per la vendita). Ho guidato le mie Moto Guzzi in 44 dei 50 Stati americani, ho fatto qualche migliaio di chilometri tra gli splendidi paesaggi del Canada, e le ho portate fino nel Regno Unito e in alcune parti dell'Europa occidentale, per un totale di oltre un milione di chilometri. Per circa la metà dei miei viaggi negli Stati Uniti e in Canada, la donna che è mia moglie da 64 anni è stata seduta dietro di me. Siede ancora dietro di me per i nostri giri locali, anche per di più di 150 chilometri.
Da sinistra, 2008; “Caress nel sidecar” (Photo courtesy).
A 82 anni, mi metto ancora in sella. Non faccio più migliaia di chilometri al giorno, ma fino a 900 ci arrivo ancora! Alcuni anni fa, quando avevo 69 anni, sono partito da John Day, Oregon, alle 21:17, ho guidato tutta la notte e tutto il giorno successivo, finché ha fatto buio di nuovo, fermandomi solo per fare benzina e per un pit stop. Il mio cagnolino era con me, nella borsa da serbatoio. 2.300 chilometri sola andata in meno di 24 ore. Lungo la strada, a 50 chilometri da casa, un poliziotto mi ha fermato perché andavo ai 60 all'ora in una zona con il limite dei 30. Ho pianto sulla sua spalla, dicendogli che ero stanco e non vedevo l'ora di tornare a casa. Mi ha lasciato andare!
A giugno io e mia nipote (sulla sua Jackal del 2000) parteciperemo al nostro National Rally a John Day, Oregon, un viaggio di andata e ritorno di 4.200 chilometri. Sarò un po' più vecchio quel giorno, ma non vedo l'ora di incontrare vecchi amici e di conoscerne di nuovi.” – FRANK D. WEDGE.
Da sinistra, “Dolce su California III”; “Stivali Guzzi”; “T-shirt divertente” (Photo courtesy).
STAFF E CONTATTI DEL MGNOC:
www.mgnoc.com/staff_and_reps.html#Staff
Ringraziamo per la gentile collaborazione Frank D. Wedge, fondatore e direttore/editore del MGNOC, e sua figlia Debra Colglazier, responsabile della produzione e dell'impaginazione di MGNOC e della realizzazione della newsletter mensile. Grazie anche a tutti i "Guzzisti" del club per il grande amore che hanno per le moto italiane). Non vediamo l'ora di incontrarli al grande evento Moto Guzzi 2024:
(Immagini di sfondo dell'articolo: Moto Guzzi a Daytona Beach, Florida, USA; fonte: Motoplex Daytona facebook).