WIDE REWIND
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Sin dal 1943 in Moto Guzzi si pensava ad un veicolo economico per andare incontro al bisogno di mobilità della popolazione sulle strade dissestate dalla guerra. Gli ingegneri definirono due progetti: il primo riguardava un micromotore da montare su una bicicletta, il secondo una motoleggera di piccola cilindrata. Il primo fu battezzato Colibrì (il prototipo è esposto al museo Moto Guzzi di Mandello del Lario), mentre il secondo fu realizzato. Carlo Guzzi affidò il progetto ad Antonio Micucci, indicando alcune caratteristiche: motore di cilindrata superiore a 50cc e ruote alte. I primi prototipi iniziarono a circolare a metà 1945: il motore monocilindrico due tempi di 65cc, fuso in alluminio, con cambio a tre marce, appeso a un tubo da 50 mm di diametro che fa da telaio. Il modello definitivo, di quella che sarà commercializzata come Motoleggera 65, fu presentato nella primavera del 1946.
Motoleggera 65, 1946
La motoleggera 65 era un modello semplice, sia meccanicamente sia da guidare, con pochi comandi e tutti a portata di mano, e leggero (45 kg): fu subito un successo commerciale, ma anche sportivo. Infatti, corsero con la piccola Guzzi alcuni piloti di calibro tra i quali un giovane Umberto Masetti, che la portò alla vittoria a Reggio Emilia nel 1947. E la motoleggera, con apporto di migliorie e innovazioni nel corso degli anni, sarà subito battezzata “Guzzino”, e così sempre ricordata.
Nel '49 la Moto Guzzi concesse alla società spagnola Hispania Motor di produrla su licenza. La produzione del "Guzzino" terminò nel 1954, dopo 71.534 esemplari costruiti, anno in cui fu sostituito dal Cardellino, da esso strettamente derivato.
Cardellino 65cc del 1955, erede del Guzzino
Moto Guzzi Cardellino 75 Lusso del 1956
Il 5 giugno del 1949 si svolse un grande raduno organizzato da Moto Guzzi dedicato ai possessori della motoleggera: a Mandello del Lario accorsero 14.257 partecipanti (tra i quali Gino Magnani, fondatore di Motociclismo e lo scrittore Giovannino Guareschi), in sella a 12.660 Guzzini, provenienti da ogni parte d'Italia e anche dall’estero (Svizzera, Spagna, Stati Uniti), ottenendo i record mondiali per numero dei partecipanti, numero dei veicoli e per numero di motocicli di una sola marca, tipo e cilindrata. Qui un eccezionale video dell’epoca dell’Istituto Luce, dedicato al raduno del 1949:
Mandello Lario-Lecco. Il raduno delle moto leggere GuzziIl Clan del Volano con il Veteran Car Club di Torino, ha presentato al salone Automotoretrò al Lingotto Fiere di Torino (12-14 febbraio 2016) il “2° Raduno Internazionale Motoleggere Guzzi 65”, mostrando al pubblico la ricostruzione fedele dell'ufficio progettazione Moto Guzzi del 1949 dell’amato Guzzino.
Il raduno dedicato al “Guzzino” si terrà a Torino il 5 giugno 2016, nella ricorrenza dell'anniversario del primo, mitico raduno organizzato a Mandello nel 1949. Sono attesi centinaia di motoleggere e saranno presenti alcuni motocicli con modifiche: da record, da corsa, quattro tempi, tipo Dondolino. Un evento da non perdere per gli appassionati del marchio dell’aquila.
Sempre nel 1949, 25 motociclette Guzzino (con supporto di altri due veicoli MG: 1 Airone e 1 motocarro Ercole) compirono il Raid Milano-Oslo della Freccia Rossa della Bontà, impresa benefica organizzata da don Carlo Gnocchi e don Andrea Ghetti, e portata a termine dai giovani rover-scout lombardi in occasione del 4° World Rover Moot a Skjak, Norvegia. I Guzzini utilizzati per la spedizione avevano sospensioni irrigidite e raggi più spessi per affrontare meglio il lungo viaggio sulle difficili strade del Dopoguerra e un portapacchi aggiuntivo per il bagaglio dei conducenti (altro articolo nella rubrica On the Road Memories di questo numero, ndr).
Il Guzzino fu impiegato in svariate competizioni, sia in Italia che all'estero. Tra le vittorie più importanti quelle ottenute nella classe 75cc da Alberto Cesari ed Enzo Rippa alla gara motociclistica di gran fondo Milano-Taranto negli anni 1950 e 1951, e il titolo di Campione Italiano Gimkana ottenuto da Erio Casadei nel 1953. Il Guzzino sfidò anche svariati tentativi di record. Il primo si svolse il 28 febbraio 1948 sulla strada Charrat-Saxon, in Svizzera, quando Raffaele Alberti ottenne i primati sul chilometro e sul miglio, sia da fermo che lanciato per la classe 75.
Il 5 novembre di quello stesso anno, all'Autodromo di Monza, Alberti, Gianni Leoni (nella foto) e Bruno Ruffo conquistarono altri 19 primati mondiali per la stessa classe. Il 14 settembre 1950 Alberti, Leoni e Ruffo si presentarono sul Circuito di Montlhéry con una moto a forma di siluro, che del Guzzino manteneva ben poco (motore a cilindro orizzontale), migliorando o conquistando ben 24 record mondiali.
Il "Guzzino" fu oggetto di svariate modifiche, adattamenti e personalizzazioni da parte dei clienti. Una delle trasformazioni più comuni era effettuata per trasportare un passeggero, anche con un sidecar, e perfino “reinventato” come moto-furgoncino, con impieghi del motore come motozappa o mola da arrotino. Più originale fu una realizzazione creata da Rino Berton, pilota tra gli anni Quaranta e Cinquanta (e concessionario Guzzi), che si presentò al raduno di Mandello del 1949 con una sorta di biga trainata da tre Guzzini uniti l'uno all’altro (citata nel video dell’Istituto Luce). Tra le altre trasformazioni vanno citate la "Guzzina", con telaio aperto destinato al pubblico femminile, e quella della ditta Fagnani di Bergamo, che nel 1953 commercializzò un kit per trasformare il motore del "Guzzino" da 2 a 4 tempi.
INFO, MUSEO MOTO GUZZI:
www.motoguzzi.it/motoguzzi/IT/it/passion/Museo.html