Gianluca Zambrotta è uno dei grandi nomi del calcio italiano e internazionale degli ultimi anni. Campione del Mondo con la nazionale italiana ai Mondiali di Germania del 2006, e vice campione d’Europa nel 2000, è considerato uno dei migliori esterni (una volta si diceva “terzini”) della storia del calcio italiano.
Una gavetta iniziata nel campo della sua Como e terminata nel Milan nella scorsa stagione, dopo una lunga esperienza nella Juventus e due campionati nel Barcellona. Nella sua splendida carriera Zambrotta ha vinto tre volte il campionato italiano (due con la Juventus e una con il Milan), tre Supercoppe Italiane (due volte con la Juventus e una nel Milan) e una Supercoppa di Spagna nella sua militanza nel Barcellona. Nel 2006, dopo i mondiali vinti in Germania, è stato eletto tra i 23 migliori calciatori del mondo che fanno parte dell’All Star Team.
Dopo una carriera così ricca di successi Zambrotta si appresta a intraprendere una nuova vita da allenatore e, reduce dall'ultimo grande successo professionale, il conseguimento del Master Uefa Pro (l'abilitazione per diventare trainer ai massimi livelli del calcio professionistico), trova il tempo di coltivare la sua passione: la Vespa, che da sempre ama e colleziona.
Wide lo ha incontrato nella sua casa, che è un concentrato di ricordi di grandi imprese sportive, dove si respira anche una vera passione per il design italiano e per il mondo dei motori. L'ultimo arrivato è un Ape Calessino elettrico. All’alba di un futuro come allenatore, i suoi sforzi sono incanalati in una nuova grande impresa: quella della costruzione di un centro sportivo polifunzionale nella sua Como, che consentirà una formazione agonistica e no, in diverse discipline.
Sei uno dei pochi sportivi che hanno investito nello sport, restituendo in esperienza quanto lo sport ti ha dato. Che cosa ti ha spinto ad abbracciare un progetto imprenditoriale come questo, evidentemente mosso dall’amore per il calcio?
“Senz’altro la voglia di tramandare e trasmettere la mia grande passione e amore per uno sport come il calcio, che mi ha dato così tanto nella vita. Vorrei contribuire a sensibilizzare tutti, giovani (soprattutto!) ma, anche i meno giovani, per convincere le persone ad avvicinarsi allo sport, perché lo sport è una straordinaria scuola di vita. Vorrei aiutare tutti ad avvicinarsi alla pratica attiva dello sport, e ho pensato di farlo con un centro polisportivo di ultima generazione che si chiamerà Eracle Sports Center che sorgerà a Como, la mia città di origine”.
Eracle Sports Center
Il calcio ha subìto grandi trasformazioni proprio negli anni nei quali tu sei stato protagonista. Sia in senso tecnico – è cambiato completamente il modo di giocare – sia nella sua diffusione planetaria. A molti oggi pare solo un enorme business, ma quali valori invece si possono ancora coltivare nei bambini che iniziano a giocare, sognando un futuro, magari da Campione del Mondo, come è successo a te?
“I tempi, è vero, sono cambiati rispetto a tanti anni fa, ma è un cambiamento che non ha riguardato solo il calcio. E' il mondo intero che oggi che va troppo di fretta. Per questo diventa ancora più importante trovare il modo di trasmettere i princìpi più sani e i migliori valori che sono propri dell’attività sportiva. Amicizia, rispetto per l’avversario, disposizione al sacrificio, divertimento, fatica, impegno, passione, grande cuore, grinta, determinazione, umiltà. E potrei dirne cento altri, sono valori che appartengono a chi pratica lo sport con passione”.
Hai vinto di tutto nella tua carriera, ma immaginiamo che il Mondiale di Germania abbia un posto speciale nel tuo cuore...
“E’ il trofeo più importante della mia carriera, il più bello e il più sentito a livello di emozioni. Vincere con la maglia di un club prestigioso è fantastico, ma vincere con i colori della propria nazionale regala emozioni uniche, anche per un professionista”.
Quel trionfo portò l'Italia in cima al mondo. E, in effetti, la percezione del Paese che si ha all'estero è fatta di grandi eccellenze, passando dal design che tu ami, allo sport. Tu che hai viaggiato per il mondo portando la maglia dell'Italia, da che cosa credi che derivi questo primato?
“Dalla passione e dal cuore che ci mettiamo nel far qualsiasi cosa e dall'eccellenza e dalla qualità curata nei minimi particolari. Sono valori che appartengono al carattere della nostra nazione, e ci sono riconosciuti ovunque”.
A proposito di eccellenze italiane, sai che Vespa è stata nominata dalla CNN americana tra i 12 oggetti che hanno fatto la storia del design. Anche la tua passione per Vespa è nata dall'amore per il design?
“Sì, certamente. Credo che sia una vera icona del design italiano, una delle più apprezzate. E’ un oggetto intramontabile e riconosciuto in tutto il mondo. Dire Vespa è come dire Italia, libertà, eccellenza, stile, design appunto. E' un must: direi che oggi è davvero difficile non averla, o almeno desiderarla!”.
Quante Vespa hai oggi nel tuo garage? Ce n'è una alla quale sei particolarmente affezionato?
“Ne ho avute così tante… Ora sono quattro. Due modelli d'epoca e due modelli attuali. Più un Ape calessino elettrico in edizione limitata. Devo dire che per passeggiare sul lungolago di Como le due vespe d'epoca sono sicuramente insostituibili”.