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STORIA DI UNA PASSIONE

IL NEOZELANDESE SCOTT WILSON, DA INGEGNERE A “URBAN SKETCHER”. DISEGNATORE E INCISORE, SIN DA RAGAZZO AMA VESPA. QUI IL SUO RACCONTO D’ARTISTA

Da sinistra, ‘Vespa RV 150 Paris Plage’; ‘Vespa 200 Ray Raglen’. Images courtesy Scott Wilson.

Novembre (G.T.) – Il messaggio arriva alla e-mail della redazione di Wide magazine a fine ottobre, inviata da Scott Wilson, dalla Nuova Zelanda: “Ciao Piaggio, negli anni '70 guidavo la mia Vespa 125 da Southland a Christchurch per oltre 500 km, che ho dipinto nel colore Air-Sea-Rescue Orange (arancione, tipico dei mezzi del soccorso aereo-marittimo, ndr). La mia futura moglie guidava una Vespa 150 rossa. Ora sono un urban sketcher (disegnatore urbano, ndr) e continuo a disegnare le Vespa”. E nella e-mail inserisce una serie di suoi coloratissimi disegni con Vespa protagonista, con preferenza per modelli vintage, aggiungendo anche due disegni con Ape: una Ape 50 verde con cassone e una sua interpretazione artistica dal reale LuBar, una Ape in allestimento street food color crema.

SCOTT WILSON, URBAN SKETCHER.

Da sinistra, ‘Vespa PX 200’; ‘Vespa New Zealand Classic Scooters Rally’.
Images courtesy Scott Wilson.

Da sinistra, ‘Ape 50, Bergamo Alta, Italy’; LuBar su Ape, Milano, riprodotta nel disegno di Scott.
Images courtesy Scott Wilson.

La redazione lo ringrazia e gli propone di dedicargli un articolo. Scott ha risposto che sarebbe felice di scrivere qualcosa per Wide. Recentemente ha scritto per il Travel Hub dell’11th International Urban Sketchers Symposium (11° Simposio internazionale degli Urban Sketchers) ad Auckland, dove sono stati accolti oltre 500 partecipanti da tutto il mondo, condividendo ciò che la Nuova Zelanda ha da offrire. Ed ecco il racconto dell’artista Scott Wilson.

DRAWN TO VESPAS.
Non stupirti se ti capita di lasciare la tua Vespa parcheggiata fuori,
potresti trovarmi lì a disegnarla.

By Scott Wilson: “HOME TO MUM (‘a casa da mamma’, ndr) recitava il cartello appeso allo zaino mentre percorrevo in autostop i 600 km tra l'università e il mio villaggio di campagna nel profondo sud della Nuova Zelanda. Tutte le mogli dei contadini, comprensive e gentili, mi davano un passaggio. Ho percorso lo stesso viaggio a bordo della mia Vespa 125, che mio papà aveva lasciato a mio fratello e poi è arrivata a me. L'avevo smontata e ridipinta di arancione, come gli elicotteri di salvataggio. La mia futura moglie aveva una Vespa 150 rossa e anche suo papà usava una Vespa per andare al lavoro.

Scott da ragazzo in sella alla sua Vespa 125, che era del padre.
Photo Courtesy Scott Wilson.

A distanza di tanti anni, so ancora, senza pensarci, come funziona il commutatore della benzina, dov'è lo starter, ricordo il rumore del cambio di marcia sulla manopola e dove avevo infilato il Warrant of Fitness, il tagliando neozelandese, sotto il sedile.
Sapere dov'era il tagliando una volta mi ha salvato la pelle. Faceva caldo e avevo passato la giornata a studiare a casa di un amico, non lontana. Più tardi, nel fresco della sera, in pantaloncini e maglietta, stavo percorrendo la breve distanza fino a casa mia, quando alle mie spalle sento una forte sirena e vedo un poliziotto che mi segue. Pensava che avessi rubato il veicolo perché non ero vestito per il freddo. Prima mi ha chiesto quanti chilometri segnava il tachimetro senza farmi guardare, ma l'ho finalmente convinto di essere il legittimo proprietario quando gli ho fatto vedere dov'era nascosto il tagliando.
Continuo a disegnare la forma delle Vespe Piaggio che conosco così bene. Se vedo una Vespa non posso esimermi dal disegnarne le linee. L'altro giorno c'era una bellissima RV150 parcheggiata fuori da Paris Plage, un bar realizzato all'interno di un container per le spedizioni vicino alla spiaggia. Ho anche disegnato l'adesivo Island Girl sulla carena.

Da sinistra, ‘Vespa RV 150 Paris Plage’. Image courtesy Scott Wilson.
A destra, foto dall’alto del bar Paris Plage, New Plymouth, Nuova Zelanda.
(Fonte: www.facebook.com/ParisPlageNZ).

Il mio lavoro di ingegnere mi ha portato in tanti paesi diversi dove, nei weekend, potevo disegnare. I disegni di viaggio per me sono come un "esperanto di viaggio". Le persone, soprattutto i bambini, si avvicinano per vedere cosa fai e chiacchierare, in qualsiasi lingua.
Una volta, mentre lavoravo vicino a Milano, mi sono incontrato con un altro Urban Sketcher che mi ha portato in giro a disegnare per le strade meno battute. A un certo punto, un signore che vendeva cibo da una Ape Piaggio mi chiama, senza nemmeno sapere se fossi bravo, e mi chiede di fare un disegno nel loro guest book. Ho accettato con piacere, e sono stato ricompensato con cibo siciliano delizioso e qualcosa da bere. Mi sono sentito un giullare medievale che canta in cambio di una cena.

Guest book del LuBar, Milano. Image courtesy Scott Wilson.

Qualche tempo fa New Zealand Classic Scooters ha organizzato un rally su un circuito nella mia provincia. Non potevo non andare a immortalare quello schieramento di veicoli straordinari, compresi i sidecar che si alternavano in gara.
Esiste un enorme movimento di Urban Sketching con tanti gruppi in tutto il mondo. Recentemente sono stato al Worldwide Urban Sketching Symposium di Auckland, a cui hanno partecipato più di 500 sketchers da 30 paesi. Workshop, passeggiate per disegnare, mercati d'arte, conferenze e dimostrazioni: un ambiente davvero stimolante.

INTERNATIONAL URBAN SKETCHERS SYMPOSIUM, AUCKLAND,
NEW ZEALAND, 2023:
urbansketchers.org/usk-symposium-auckland-2023

Io uso una stilografica Lamy con inchiostro d'archivio e pennarelli Tombow sfumati con un pennello con serbatoio. È una tecnica molto veloce e non richiede tempi di miscelazione, è ideale in viaggio. A volte uso anche gli acquerelli.

“A PEN FULL OF LIGHT”, BY SCOTT WILSON. Copertina, fonte:
www.blurb.com/b/3782653-a-pen-full-of-light

Ho disegnato in cima a una scala per guardare le cose dall'alto, sotto un ombrello per sfidare la pioggia, usando un binocolo per osservare oggetti lontani e persino sdraiato in uno spartitraffico per avere una prospettiva diversa degli edifici più alti. In questo ultimo caso, non sono mancati i commenti divertiti degli automobilisti di passaggio.

Disegnando nel traffico urbano, o in campagna con un cavallo come soggetto.
Photos courtesy Scott Wilson.

Disegnando una scultura. Photo courtesy Scott Wilson.

Mi occupo anche di incisioni, lavoro con legno, osso e pietra. In effetti, la porta d'ingresso di casa è la porta di una chiesa che ha 100 anni, su cui ho inciso la nostra storia su pannelli di legno kauri. La casa l'abbiamo costruita intorno a quella porta.

La porta di casa scolpita da Scott Wilson. Photo courtesy Scott Wilson.

A ripensarci, avrei dovuto incidere anche una Vespa. Mio figlio si è lamentato di non essere raffigurato, così 30 anni dopo ho inciso un pou (un palo) con la seconda parte della nostra storia, e questa volta c'è anche lui. Da neozelandese, ho la grande fortuna di vivere in un paese con una ricca tradizione nell'indizione.

Un’altra opera di Scott Wilson, un palo inciso decora l’esterno della sua casa.
Photo courtesy Scott Wilson.

Ogni anno si tiene un simposio sull'incisione su osso in una piccola cittadina costiera a nord di New Plymouth, dove vivo. Vale la pena partecipare per lo spirito che unisce i partecipanti e per le tante cose che si imparano.

Creazioni artistiche, incisioni su osso, di Scott Wilson. Photo courtesy Scott Wilson.

Dalla finestra della nostra cucina si vede un vulcano dormiente simmetrico come il Monte Fuji: il Taranaki. La sua roccia vulcanica è l'andesite e viene incisa localmente con strumenti con la punta di diamante, per quanto è dura.

Immerso nella natura rigogliosa e selvaggia del Taranaki National Park (Isola del Nord, Nuova Zelanda), lo strato-vulcano Taranaki si erge oltre 2.500 metri di altezza. Le tribù Maori lo ritengono, fin da tempi remoti, alla stregua di un guardiano - un antenato, tanto che il vulcano Taranaki è stato riconosciuto dal governo neozelandese come avente pari diritto di un qualsiasi altro cittadino del Paese. Una storia che dimostra il legame profondo, sacro e ancestrale di questo popolo con la Madre Terra. Fonte immagine e didascalia: facebook amaka.travel ( www.facebook.com/amakatravel), Milano.
Scott spiega: "Il parco originariamente si chiamava ‘Egmont National Park’, ma recentemente ha un nuovo nome che è solo Maori: Te Papakura o Taranaki National Park, (che significa 'le terre molto apprezzate e preziose di Taranaki').

Quando ci siamo trasferiti qui 40 anni fa per lavoro, abbiamo percorso 800 km di strada, mia moglie era in sella alla sua Vespa. Quando siamo arrivati alla montagna, è iniziato il diluvio! Abbiamo inondato d'acqua la reception dell'albergo. Ma nonostante esperienze come queste, continuiamo ad amare molto la Vespa.
Se lasciate una Vespa parcheggiata fuori, non vi stupite se mi vedete intento a disegnarla!”.
Grazie Scott per questo bel racconto, e per la tua passione per Vespa che ti accompagna da tutta la vita.

SCOTT WILSON OFFICIAL INSTAGRAM:
www.instagram.com/scottwilson6343