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Viaggi

UN’AVVENTURA SLOW

DALLA COSTA AZZURRA AL GIAPPONE IN APE:
IL VIAGGIO DI JEAN JACQUES CLARASSO

NICE-MATIN: www.nicematin.com/belle-histoire/cet-azureen-va-parcourir-15000-kilometres-en-triporteur-pour-assister-a-la-coupe-du-monde-de-rugby-au-japon-294781

Jean Jacques Clarasso, francese di origini italiane, 59 anni, è partito da Nizza, in Francia (dove vive, già dipendente degli uffici governativi del Principato di Monaco, neo-pensionato), per arrivare in Giappone a bordo della sua Ape Piaggio 50 (in Francia il compatto veicolo commerciale a tre ruote è chiamato “triporteur”).

Domenica 3 febbraio 2019 Jean Jacques ha fatto tappa in Italia centrale, a Città di Castello (Perugia), per incontrare parenti, raccontando i dettagli della sua impresa agli amici del Vespa Club locale, accolto anche dalle istituzioni comunali.

Il viaggiatore francese prevede di raggiungere Tokyo entro settembre 2019, per assistere alla Coppa del Mondo di Rugby, sport di cui è appassionato. Su strada, con la sua Ape, dovrà percorrere oltre 15.000 chilometri, attraversare almeno 15 paesi e imbarcarsi su 5 traghetti. Il viaggio durerà 8 mesi.

Gli sono serviti nove mesi di preparativi al viaggio e per attrezzare l’Ape, che è stata equipaggiata con un box di alluminio (uno spazio confortevole dove dormire) e copertura a tenda. Clarasso ha spiegato che l’idea è nata unendo le sue due più grandi passioni, i viaggi e lo sport. Ma perché ha scelto proprio l’Ape?... gli chiedono durante le interviste. E lui risponde: “Perché è un mezzo di trasporto curioso e simpatico, che suscita amicizia e ospitalità. Perché si viaggia a bassa velocità, permettendo di godere lo scenario e di stare vicino alle persone che incontri lungo il percorso. Infine, perché mi consente di trasportare tutto il materiale necessario per la durata del viaggio”.

Il raid Nizza-Tokyo ha anche un intento benefico: far conoscere ELA (Associazione europea contro le leucodistrofie, che riunisce le famiglie dei malati per attività di sostegno, cura e a favore della ricerca), e raccogliere fondi per l’associazione, di cui è sostenitore. Racconta Clarasso: “Mio figlio Arnaud soffre di leucodistrofia, malattia rara del sistema nervoso. La sua aspettativa di vita alla nascita era di circa dieci anni ma, grazie alla ricerca scientifica e alle azioni come quelle condotte da ELA, ora ha 24 anni”.

INFO:
www.alvarum.com/jeanjacquesclarasso