WIDE REWIND
BY 04/13
“Immaginate un luogo dove vivono più cervi e antilopi che uomini. Una terra dove essere un cowboy, ancora oggi, vuol dire vivere in un ranch in simbiosi con lande desolate, campagne incontaminate selvagge e aperte. Città dove le leggende di un Far West celebrato dal cinema rappresentano ancor oggi una realtà quotidiana e tangibile. Tutto questo è il Wyoming”. Così il giornalista Tiziano Cantatore (Mototurismo) inizia il racconto del suo viaggio in sella a Moto Guzzi Stelvio 1200 NTX, partito dalla città di Denver, incastonata tra le stupende Montagne Rocciose. Prima tappa Cheyenne, città di frontiera scoperta nel 1804 dagli esploratori Lewis e Clark su mandato del Presidente Jefferson. Meta successiva Casper, attraversando Laramie, Bosler, Rock River, Medicine Bow. Poi da Casper verso Buffalo, nel cuore del Wyoming.
“Il paesaggio è capace di dispensare un piacere di guida unico. Si passa dalla pianura immensa e solitaria a tratti di montagna canyon, poi il lago formato dal Wind River. Una natura esplosiva, solitaria, intatta. Viaggiare in questo ambiente ti riconcilia con la guida. Non sei oppresso dal traffico e senti la moto scorrere sulla strada in perfetta simbiosi con il pilota e con tutto ciò che scorre intorno. La Moto Guzzi viaggia che è un piacere, compagna perfetta per il turismo in moto”.
Mille le immagini e i ricordi dei fantastici luoghi visitati: Buffalo “dove si respira una delle atmosfere più genuine e autentiche e dove si trova il famoso Hole In The Wall, primo covo della banda di fuorilegge composta tra gli altri da Butch Cassidy e Sundance Kid. E poi la Devils Tower, il monolite che si erge maestoso sulla pianura del nord-ovest del Wyoming, primo National Monument degli Stati Uniti”. E ancora, Fort Phil Kearny, “il forte costruito nel 1866 a protezione degli immigranti che attraverso il Bozeman Trail erano diretti in Montana. La postazione divenne testimone dei frequenti scontri tra l’esercito degli Stati Uniti e le tribù indiane Sioux, Cheyenne e Arapaho. Fort Phil Kearny è situato in una posizione molto suggestiva e arrivandoci con la nostra ‘aquila d’acciaio’ da una strada sterrata, si ha l’impressione di vivere un salto nel tempo o di trovarsi sul set cinematografico di un film western”.
A SHERIDAN, NELLA CASA DI BUFFALO BILL
Tappa obbligata a Sheridan, dove c’è “un luogo di culto: lo storico Sheridan Inn, detto anche ‘la Casa di Buffalo Bill’. Proprio qui Buffalo Bill, la celebrità in assoluto più conclamata in tutto il Wyoming, faceva le audizioni ai molti personaggi del suo ‘’Wild West Show”.
“Sulla strada che da Sheridan porta a Cody, la Bighorn National Forest e le Bighorn Mountains offrono spettacolari scenari. Su questi tratti di montagna si raggiungono passi di oltre 3.000 metri senza neanche accorgersene. La U.S.14 (Bighorn Scenic Byway) è una strada panoramica che sembra fatta apposta per appagare il motociclista”.
A CODY, PER VEDERE UN AUTENTICO RODEO
Cody Nite RodeoVicina al confine con il Montana, Cody (meta finale del viaggio), “è la porta d’accesso orientale al Parco di Yellowstone, primo parco nazionale al mondo: una meraviglia della natura che da sola vale un viaggio in Wyoming. La cittadina di Cody – spiega Tiziano –prende il nome dal Colonnello William Frederick Cody, meglio conosciuto come Buffalo Bill. Leggendario personaggio, cacciatore di bisonti, eroe della guerra civile, esploratore, showman e uomo di spettacolo. Vera e propria icona americana, Buffalo Bill ha contrassegnato un’epoca, tanto da diventare l’immagine stessa dell’American West. La città di Cody dedica un museo al suo eroe: è il Buffalo Bill Historical Center, imperdibile come l’Old Trail Town; un museo all’aperto dove sono stati trasportati 26 autentici edifici di una città del West risalenti al periodo 1879-1901, con interessante esposizione di oggetti di Nativi americani. Qui – conclude – c’è la possibilità di assistere ad un autentico Rodeo, in assoluto lo spettacolo più diffuso in tutto lo Stato del Wyoming. Il Rodeo di Cody è uno dei più apprezzati e qui competono i migliori cowboy dello Stato. Essere cowboy in Wyoming non è un fatto folkloristico: è una forma di riscoperta delle proprie radici”.
>(Photos: Tiziano Cantatore)