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Viaggi

LA CINA IN VESPA
NARRATA DA GIORGIO BETTINELLI

COM’ERA IL GIGANTE ASIATICO DIECI ANNI FA? IL CELEBRE VIAGGIATORE, CHE ATTRAVERSO’ “L’IMPERO CELESTE” IN DICIOTTO MESI, PERCORRENDO 39 MILA CHILOMETRI, LO RACCONTO’ IN UN LIBRO E IN QUESTO VIDEO DI FELTRINELLI EDITORE. FU IL QUINTO E ULTIMO TOUR DELL’INDIMENTICATO GLOBETROTTER IN SCOOTER, CHE IN 15 ANNI HA FATTO DUE VOLTE IL GIRO DEI CINQUE CONTINENTI. 300 MILA KM ON THE ROAD

Giorgio Bettinelli è stato il più straordinario viaggiatore in Vespa, romantico e coraggioso, folle e appassionato avventuriero. Memorabili i suoi tour in scooter, dal 1992 al 2008. Dieci anni fa, nel 2006, dopo quattro lunghi viaggi in Vespa attraverso 134 Paesi del mondo e oltre 260.000 chilometri percorsi in sella al celebre scooter italiano, compie un “all China Tour”. Andò così: nel 2004 Giorgio decide di iniziare una nuova vita in Cina. Compra una casa sulla riva del Mekong, si sposa con YaPei. Sembra l’avvio di una stagione della vita più tranquilla. E invece la “sindrome dell’altrove e del movimento”, alla scoperta di luoghi e persone, lo colpisce di nuovo. Il suo quinto viaggio comincia nel maggio del 2006. Questa volta in un Paese solo, la Cina appunto, toccando tutte le trentatré aree geografiche che compongono l'immenso mosaico cinese: e il China Tour diventa un libro-reportage (edito da Feltrinelli), intitolato “La Cina in Vespa” (l’ultima pubblicazione di Giorgio). In questo video (pubblicato sul canale YouTube di Feltrinelli Editore), l’autore racconta quella straordinaria esperienza, da lui vissuta proprio all’inizio dell’esplosione economica del “gigante asiatico” che ha segnato l’ultimo decennio a livello mondiale.

Giorgio Bettinelli presenta "La Cina in vespa"

Com’era nel suo stile, il poliedrico e indimenticato Giorgio Bettinelli (giornalista, scrittore, cantautore, attore e viaggiatore lombardo, nato a Crema nel 1955, scomparso a Jinghong, in Cina, nel 2008, a soli 53 anni), con la sua inconfondibile ironia e le puntuali annotazioni, nel libro fa immergere il lettore nelle grandi contraddizioni della Cina di dieci anni fa (e ancora persistenti). Dai piccoli villaggi di provincia agli immensi cantieri cittadini, dalle strade sconnesse ai modernissimi snodi autostradali, dai deserti sconfinati agli shopping malls all'occidentale. Viaggia per un anno e mezzo, percorrendo 39.000 chilometri, per incontrare nuovi ricchi e contadini, burocrati e donne bellissime, vecchi e giovani, e per cogliere qualcosa degli infiniti sapori e colori, suoni e silenzi che cadenzano la vita di tutti i giorni nei territori dell'antico Impero Celeste. Per tentare di conoscere qualcosa delle origini del “miracolo cinese”.

IL DONO INASPETTATO. Tutto iniziò nel 1992 a Bali, dove all’epoca Giorgio si era ritirato in un bungalow in riva al mare; un amico indonesiano gli dona una vecchia Vespa arrugginita. Giorgio la fa riparare, salta in sella e inizia per lui una “second life” straordinaria. Già perché da quel dono inaspettato cominciò tutto: lo racconta lui stesso nel libro “In Vespa. Da Roma a Saigon” (Feltrinelli Editore, 1997, un successo editoriale con dieci ristampe), che narra di quel suo primo viaggio in solitaria su due ruote (preceduto da un tour esplorativo dell’isola di Sumatra, che lo fece definitivamente innamorare della Vespa, simbolo di libertà). Nell’estate del 1992 lascia Bali, torna in Italia e propone il progetto del tour alla Piaggio, che lo sostiene: con supporto logistico (grazie ai numerosi dealer e punti di assistenza sparsi in tutto il mondo, avvisati dalla Piaggio ad ogni “passaggio” di Giorgio nei vari Paesi), burocratico (tramite Ambasciate e Consolati per ottenere documenti e permessi per il veicolo e attraversare le frontiere) ed economico, fornendo anche lo scooter. Ugualmente l’azienda lo aiuta anche nei viaggi successivi: e ovunque è intervistato dai media, che presto lo definiscono “ambasciatore della Vespa”. Così Giorgio parte in luglio, in sella ad una nuova Vespa PX 125, da Mentana, in provincia di Roma (dov’era allora residente), e sette mesi dopo giunge a Saigon (l’attuale Ho Chi Minh City), in Vietnam, dopo aver percorso 24 mila chilometri e attraversato 10 Nazioni: Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Bangladesh, Birmania, Thailandia, Laos e infine Vietnam.

Giorgio Bettinelli - Italia Vietnam in Vespa

VIAGGI STRAORDINARI. Giorgio non si ferma più: nel 1994-1995 affronta 36 mila km dall’Alaska alla Terra del Fuoco, arcipelago dell’America del Sud; nel 1995-1996 ne percorre 52 mila dall’Australia a Città del Capo, in Sudafrica; il quarto viaggio, chiamato “Worldwide Odissey”, dura tre anni, dall’ottobre del 1997 al maggio del 2001, con partenza dalla Terra del Fuoco e arrivo in Tasmania: 144 mila km tra Alaska, Siberia, poi in Africa attraverso lo Stretto di Gibilterra, Gibuti, Città del Capo, costeggiando l’Asia meridionale dallo Yemen all’Indonesia, fino all’Australia. Il momento più rischioso in Congo, dove fu rapito e derubato, ma si salvò. Delle sue straordinarie avventure rimangono, quali preziose testimonianze, i suoi libri. E le Vespa, fedeli compagne di viaggio di Giorgio? Le quattro PX sono esposte al Museo Piaggio di Pontedera, a due passi dallo stabilimento, dove lo scooter più famoso del mondo nacque 70 anni fa.

Le Vespa PX con le quali Giorgio Bettinelli ha viaggiato in tutto il mondo, esposte al Museo Piaggio. Nell’ultimo tour in Cina era in sella ad una GT.