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Viaggi

DUE FRATELLI ON THE ROAD

#VESPA LOVERS SULLO STELVIO

ARTICOLO DI FEDERICO UBBIALI, 21 ANNI, DI PEDRENGO (BERGAMO), CON SPLENDIDE FOTO. UNA FAMIGLIA DI VERI VESPISTI.

“Bergamo, sabato 14 luglio 2018, ore 9.00: io e mio fratello Devid dopo una breve sosta al distributore, siamo pronti per partire per un week-end in sella alle nostre Vespa. La mia è una 125 LX del 2008 ed è soprannominata ‘cucciola’, per la sua ridotta cilindrata ma anche per il legame di affetto che ho instaurato con lei. Di secondo nome fa ‘temeraria’ perché l'ho abituata a lasciare l'asfalto cittadino e a fare un po’ di km. Da poco più di un anno la Cucciola condivide il box con la sorella maggiore, una Vespa 300 GTS Super nera, bella e scattante da fare paura. Le Vespa sono cariche, benzina ne abbiamo (per sicurezza anche una tanica da 2,5 litri) e la voglia di partire è tanta. Facciamo qualche km su strade extraurbane, passiamo per Aprica e raggiungiamo Bormio, dove ci fermiamo per concederci una sosta.

Rabbocco benzina davanti al lago Bianco, sulla cima del Gavia (Brescia).

Ignari di quello che ci aspettava, ripartiamo alla volta del passo Gavia… la strada si fa sempre più ripida, i centauri mi sorpassano, ma io continuo con disinvoltura, cercando di seguire mio fratello con il suo Vespone. Man mano che si sale di quota la lancetta del tachimetro scende: 50, 40, 30 km/h, ma ho l'occasione di gustarmi un magnifico panorama, che diventa sempre più affascinante e incontaminato. Gianni Morandi avevi proprio ragione quando cantavi: ma quanto è dura la salita, uno su mille ce la fa…. e forse sono proprio l'uno di cui parlavi!

Sono ormai le 13 quando trionfalmente raggiungo la vetta e, con la stessa disinvoltura con cui superavo le bici in salita, posteggio la mia vespa accanto a dei bolidi, suscitando gli sguardi increduli dei loro proprietari. Il tempo di mangiare e di rabboccare un po’ il serbatoio e ripartiamo alla volta dello Stelvio. Si scende e si risale, questa volta però con minor fatica.

Sosta dei Vespisti: Casa Cantoniera, Passo dello Stelvio (Bolzano).

Fatto qualche tornante il sole scompare lasciando il posto alla pioggia, ma tanto io e mio fratello, armati di tute antipioggia siamo attrezzati a tutto e nulla ci ferma; raggiungiamo così la cima dello Stelvio. Inevitabile e doverosa la foto con le nostre Vespa sotto il cartello “Passo dello Stelvio m.2758 s.l.m.”.

A sinistra, Federico Ubbiali, a destra il fratello Devid al Passo dello Stelvio, meta del viaggio.

Avevamo già percorso molta strada, ma l'obiettivo era raggiungere il lago di Resia. Continuiamo il viaggio scendendo dal versante opposto. Ogni tornante ci offre una vista magnifica, che diventa l’occasione per sfoderare la reflex e immortalare quei momenti.

Tornanti sul Passo dello Stelvio, verso la Svizzera.

Inizia a far tardi e ci ripromettiamo che non ci saremmo più fermati. Alle 19 siamo al lago di Resia, famoso per il campanile che emerge dalle sue acque… in realtà non era così perché erano in corso dei lavori, ma non fa niente, abbiamo fatto tanta strada per arrivare fin lì, facciamoci quindi un'altra foto.

Lago di Resia (Bolzano).

È l’ora di ritornare allo Stelvio, dove ci aspetta la cena nel nostro rifugio. Sta per calare il buio e risaliamo verso la cima stanchi ma contenti. Mi sento come Richard Hammond in uno dei faticosi test di resistenza alla TopGear, ma le nostre Vespa continuano a comportarsi benissimo, mostrandosi davvero affidabili. Al 20esimo tornante decido di far riposare la mia cucciola, mi fermo, alzo la sella, tolgo il vano sottostante e lascio prendere un po' d'aria al motore, intanto colgo l’occasione per avvicinarvi le mani e riscaldarle, visto che erano fredde e bagnate per la pioggia. Con la stessa soddisfazione con cui si raggiunge il traguardo di una gara, arriviamo nuovamente allo Stelvio; è buio, sono le 21.15 e finalmente ci aspetta la cena, indiscutibilmente meritata.

Non potevo desiderare altro: potevo mangiare, ero in buona compagnia e di lì a poco gli ospitali gestori del rifugio mi avrebbero offerto un bicchierino di limoncello, per festeggiare i miei 21 anni! Ah, ecco, forse non ve l'ho detto: la gita in Vespa era il regalo per il mio compleanno. Soddisfatti della giornata, siamo andati a dormire. Le nostre Vespa forse stavano già riposando da tempo o forse stavano ancora ‘sparlando’ di noi; immaginavo la cucciola che si lamentava per lo sforzo fatto durante la giornata, ma doveva solo che essere contenta perché era arrivata fin lì.

La mattina dopo lo Stelvio era coperto da una misteriosa nuvola bianca, le vespe non si vedevano nemmeno, ma ci aspettavano per ripartire e ritornare a casa. Accendo la mia, il motore è freddo, ma basta un’accelerata e parte subito.

In mattinata raggiungiamo Livigno con una certa velocità, ormai la mia Vespa era abituata a ben altre salite! Il week-end si è concluso all'insegna della pioggia, tanta pioggia, ma anche questo fa parte dell'avventura.

Le nostre Vespa, che conoscono il meccanico solo per la regolare manutenzione, dopo quasi 600 Km in due soli giorni ci hanno riconfermato la loro affidabilità, e quotidianamente – sia che le si usi per andare in università, al lavoro o per una gita fuori porta – con stile rendono omaggio alla mitica Vespa 150 GL di mio nonno, il primo Vespa Lover in famiglia”.

Articolo di Federico Ubbiali. Foto di Federico e Devid Ubbiali.