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L’arrivo dell’elettronica di controllo ha portato le prestazioni delle moto a livelli impensabili, offrendo allo stesso tempo una sicurezza di guida mai vista prima. Ma ci sono limiti nella scelta degli pneumatici? La risposta è no, se si può calibrare il sistema.
Proprio come accade sulle Aprilia

IL BELLO DELLA CALIBRAZIONE

Nonostante ci sia ancora un certo numero di “puristi” della guida che si credono migliori di qualsiasi sistema elettronico, è indubbio che le piattaforme di controllo dinamico sulle moto siano ormai apprezzate da molti motociclisti. L’irrompere dell’elettronica, però, è stato accolto talvolta con sospetto, come tutto ciò che si “intromette” tra il polso del pilota e la ruota posteriore e che agisce in autonomia. La realtà naturalmente è ben diversa: solo grazie all’arrivo dell’elettronica oggi possiamo guidare senza problemi moto potentissime, e allo stesso tempo perfettamente gestibili, mai scorbutiche anche a velocità da lungomare. La chiave di tutto è racchiusa in tre parole: Ride By Wire.
L’acceleratore elettronico riceve dal pilota le indicazioni su come e quanto vuole accelerare e apre le farfalle in modo tale da offrire esattamente la coppia richiesta, ottenendo le migliori prestazioni sia da motori di media cilindrata, sia da propulsori sostanzialmente derivati dalle competizioni.
Di pari passo con il Ride by Wire è arrivato il controllo di trazione, l’angelo custode che veglia sui motociclisti, impedendo che una guida troppo disinvolta possa causare guai.
Il sistema Aprilia è siglato APRC (Aprilia Performance Ride Control), un pacchetto che include una combinazione molto ricca di soluzioni destinate a migliorare sicurezza e dinamica di guida. Il traction control è, con l’ABS, una delle maggiori conquiste dell’ingegneria applicata alla moto, un salvavita che nasce da un complesso insieme di grafici, calcoli, test su strada.
Ma è davvero tutto rose e fiori? Questi sistemi non hanno nessun punto debole? In realtà uno c’è. Le moto moderne vengono sviluppate fin dal primo giorno in parallelo con i controlli elettronici, che ingegneri e tester affinano giorno dopo giorno su una specifica configurazione del veicolo. Sospensioni, pneumatici, freni, ruote diventano elementi fondamentali durante lo sviluppo ed è logico che il modello in produzione esca dalla fabbrica con il mix di componenti ideale anche per ottenere il massimo dai sistemi elettronici di controllo.

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E se il possessore della moto volesse cambiare marca oppure misura degli pneumatici cosa succederebbe? L’elettronica funzionerebbe in modo impeccabile e sicuro come nella configurazione originale? La risposta è no. Cambiando diametri e profili non si è più nelle condizioni ottimali e il controllo di trazione, pur continuando a funzionare, non è più nel suo “mondo perfetto”. Niente di pericoloso, intendiamoci: all’interno dei livelli di intervento del traction control sarà ancora possibile individuare il più adatto alla specifica condizione d’uso, ma certo l’ideale resterà lontano. Che cosa fare? Saremo condannati a utilizzare per sempre gli pneumatici di primo equipaggiamento? Anche in questo caso la risposta è no, ma vale solo se si guida una Aprilia.
I tecnici di Noale, infatti, hanno progettato quello che attualmente è l’unico sistema elettronico al mondo in grado di “apprendere” quale siano gli pneumatici che si stanno utilizzando
, o almeno misure e circonferenza.
La calibrazione rende quindi le Aprilia (RSV4R, Factory e Tuono) capaci, tramite una breve procedura, di “leggere” la circonferenza della ruota posteriore e di tarare di conseguenza al meglio gli interventi dell’elettronica. La calibrazione è un po’ come quando un maestro d’orchestra dà il “LA” prima di iniziare il concerto, affinché tutti gli strumenti siano perfettamente accordati. In mancanza del maestro, l’orchestra sarà ugualmente capace di suonare il brano musicale, ma qualche strumento potrebbe essere dissonante. La calibrazione, quindi, apre un mondo a chi, ad esempio, ama provare differenti tipi di pneumatici oppure a chi usa le moto in pista per i track days o per correre.
È qualcosa a cui tutti arriveranno, prima o poi, ma che Aprilia ha introdotto per prima.

COME CALIBRARE
IL SISTEMA APRC

A motore avviato, ma a moto ferma, premendo il tasto Mode sul blocchetto elettrico di sinistra, si accede al menu della strumentazione.

Dal menu si accede alla funzione “Calibrating”.

Si tiene premuto il tasto finché la schermata della strumentazione non torna alla visualizzazione di partenza, con la scritta “Calibrating" che lampeggia.

Si procede in seconda marcia e a circa 40 km/h (occorre essere piuttosto precisi) per 8 secondi, finché la scritta “Calibrating” si spegne.

A questo punto, è possibile spegnere la moto e riaccendere, avendo cura di controllare che tutti i parametri dell'aPRC siano ancora impostati con il setup scelto in precedenza, cioè prima della procedura di calibrazione.

Se la scritta “Calibrating” non si spegne significa o che non si è in seconda marcia, o che la velocità non è vicina a 40 km/h, oppure che non si è rimasti a 40 km/h per un tempo sufficiente. In questo caso la procedura va ripetuta.

E ora buon divertimento!
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La primavera è alle porte: è tempo di rimettere in strada la nostra amata due ruote,
non senza aver prima effettuato un controllo sui componenti fondamentali.
Obiettivo: funzionalità e sicurezza al top

MANUTENZIONE DELLA MOTO IN CINQUE MOSSE

L'inverno sta finendo e presto arriverà – almeno per chi non ha continuato a usare moto o scooter nella stagione fredda – il momento di rimettere in strada la nostra amata due ruote. Le giornate si allungano, la temperatura diventa più mite, la voglia di lasciare a casa l’auto anche solo per raggiungere l’ufficio aumenta. Prima di ricominciare a guidare, però, è opportuno effettuare un controllo sui componenti che, durante l’inverno, potrebbero essersi deteriorati o aver ridotto la loro funzionalità. Pneumatici, catena di trasmissione, freni sono i primi particolari da verificare per essere certi che tutto sia al 100%.
Ecco una rapida carrellata di che cosa controllare prima di ripartire.

PRESSIONE E STATO DEGLI PNEUMATICI

Sarebbe buona norma ricoverare moto e scooter parcheggiati sul cavalletto centrale e con lo pneumatico anteriore appoggiato su una piccola asse di legno, in modo che resti isolato dall’umidità del terreno. La prima cosa da controllare è la pressione degli pneumatici, che nel corso della sosta – o magari molto prima: quando è stata l’ultima volta che avete controllato? – è cambiata. Si procede, quindi, a ripristinare la pressione secondo quanto indicato nel libretto di uso e manutenzione. Già che ci siete controllate lo stato di usura: quanto ma anche come gli pneumatici sono usurati. Di solito si tende a “tirare” la fine della stagione con il treno di gomme installato e, di conseguenza, a primavera ci si trova con pneumatici vecchi e/o troppo usurati.
Meglio ripartire con materiali “freschi”, che garantiscano le migliori prestazioni e la massima sicurezza. Se durante l’inverno avete montato (nel caso guidiate uno scooter) pneumatici invernali è il momento di rimpiazzarli con quelli estivi. In realtà non ci sono controindicazioni nell’utilizzare in estate pneumatici invernali, a parte il fatto che la loro usura risulterà superiore, e la tenuta di strada inferiore. Perché, dunque, buttare soldi e rinunciare alle prestazioni?



FRENI

Una piccola torcia (anche quella che tutti ormai abbiamo sugli smartphone) è sufficiente per verificare lo stato di usura delle pastiglie dei freni. Anche in questo caso i materiali, oltre che a usurarsi, tendono a invecchiare: pertanto se è da più di due anni che non sostituite le pastiglie, il consiglio è di montarne di nuove. Meglio farlo subito per non dover poi portare la vostra due ruote dal meccanico pochi giorni dopo aver ripreso a usarla.



BATTERIA

I più attenti si saranno dotati di un manutentore di carica, molti si saranno limitati a staccare i morsetti. I più distratti, invece, avranno lasciato tutto com’è e si troveranno, inevitabilmente, con la batteria scarica. C’è da sperare che non sia avvenuto il fenomeno della solfatazione, altrimenti la batteria sarà da buttare; in caso contrario, una notte di carica dovrebbe ripristinare la condizione originaria.



OLIO MOTORE

In teoria se non ci sono perdite (che sarebbero molto visibili sotto la moto o lo scooter) l’olio motore non scenderà di livello. Ma, anche qui, quand’è stata l’ultima volta che avete controllato? Un rapido check e potrete partire tranquilli.



CATENA DI TRASMISSIONE

Durante l’inverno il grasso tende a irrancidirsi, diventando duro e quindi perdendo tutto il suo potenziale lubrificante. In questo caso la catena va lavata (operazione piuttosto complessa) e poi lubrificata. Se ciò non fosse possibile, la soluzione è lubrificarla abbondantemente e poi stendere il nuovo lubrificante: il calore generato dal motore e dalla catena stessa provvederanno a sciogliere il grasso vecchio.

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SPECIALE ACCESSORI

I KIT ORIGINALI PER MOTO GUZZI V7 MY 2014

Gli accessori Moto Guzzi sono sviluppati e testati per arricchire la moto in ogni dettaglio. Un universo unico e prezioso, creato per esaltare il potere emozionale di ogni Moto Guzzi e del suo motociclista. La gamma accessori per V7 è un irresistibile invito a personalizzare la propria moto, e renderla diversa da ogni altra, com’è unico ogni pilota.
  • Moto Guzzi V7 Racer
KIT SCARICO SLIP-ON RACING
Realizzato in collaborazione con Arrow, è costituito da una coppia di silenziatori realizzati in acciaio lucidato, non omologati per l’uso su strada aperta al pubblico. La forma conica richiama i silenziatori da competizione delle V7 che partecipavano alle competizioni delle derivate di serie negli anni ’70. Si montano sui collettori di serie senza effettuare alcuna modifica, sfruttando i supporti delle staffe di sostegno originali. Non necessitano di una mappatura specifica della centralina, garantiscono un sensibile risparmio di peso e un miglioramento delle prestazioni ai medi regimi e nella potenza massima, guadagnando un’accelerazione più pronta e un sound più sportivo.
KIT SUPPORTI SCARICO MONOPOSTO
Si tratta di due supporti realizzati in pregiato alluminio anodizzato in sostituzione di quelli di serie, permettendo così l’eliminazione delle pedane del passeggero e rendendo la moto monoposto
(per V7 Stone e V7 Special).
KIT AMMORTIZZATORI BITUBO
La coppia di ammortizzatori Bitubo con serbatoio del gas separato, sono studiati specificamente per le esigenze della V7 e sono dotati di regolazione nel precarico della molla e nell’idraulica in estensione e compressione. Grazie alla possibilità di personalizzazione delle tarature, sono in grado di garantire maggiore comfort e una migliore guidabilità, oltre a spiccare per un look davvero unico.
KIT PROTEZIONI SERBATOIO
Due protezioni in morbido materiale gommoso da applicare sui fianchi del serbatoio su cui appoggiare le ginocchia durante la guida, al fine di aumentare il comfort di marcia.
KIT FIANCATINE IN ALLUMINIO
Le fiancatine in alluminio spazzolato e anodizzato contribuiscono a rendere i profili della V7 più rastremati. Lo stile richiama anche in questo caso le creazioni artigianali tipiche delle competizioni degli anni ‘70.
KIT CUPOLINO
Il kit comprende il cupolino realizzato in materiale plastico stampato, non verniciato e i supporti in alluminio.
KIT PARABREZZA TOURING
E' progettato per offrire una migliore protezione aerodinamica, rispettando al contempo l’estetica della V7. Omologato secondo gli standard più severi (DOT e TUV), è stato testato su strada in ogni condizione climatica dai collaudatori Moto Guzzi.
KIT COPERCHI INIETTORI
Sono realizzati in alluminio e consentono di proteggere la zona degli iniettori dal contatto accidentale con le ginocchia del pilota.
KIT BORSE IN PELLE
E' composto da due valigie in vera pelle dal volume di circa 20 litri.
Le borse sono idrorepellenti e sono dotate di chiusura con fibbia in acciaio cromato.
KIT PORTAPACCHI
Questo pregevole articolo svolge due funzioni importanti: da una parte portapacchi, dall’altra solido appiglio grazie ai due maniglioni integrati. L’accessorio è realizzato in acciaio ad alta resistenza saldato a TIG e successivamente cromato.
KIT PEDANE ARRETRATE
Le pedane arretrate derivano da quelle utilizzate di serie sulla versione Racer della V7 e offrono una posizione di guida più sportiva.
Sono realizzate in alluminio anodizzato (per V7 Stone e Special).
SUPPORTO PEDANE KIT SCARICO SLIP-ON RACING
Supporti con pedane integrate che consentono l’adozione del kit scarico slip-on racing V7 senza rinunciare alla conformazione biposto originale del mezzo (per V7 Stone e Special).
BORSA BAULETTO
Si fissa sul portapacchi dedicato tramite cinghie ed è realizzata in vera pelle idrorepellente.
Può essere facilmente trasportata grazie alla maniglia posteriore.
COPRISERBATOIO
Fascia copriserbatoio in vera pelle idrorepellente, dotata di pratica tasca portaoggetti e di foro per il rifornimento.
BORSA SERBATOIO
Borsa serbatoio in nylon e vera pelle idrorepellente, dotata di due tasche laterali e una superiore portacartina. Si fissa tramite agganci rapidi al copriserbatoio che può restare montato sul serbatoio grazie al foro per il rifornimento ed è facilmente sganciabile e trasportabile grazie alla pratica maniglia.
KIT VALIGIE SEMIRIGIDE COMPLETE DI SUPPORTI
Grazie ad una capacità di carico di circa 42 litri, la coppia di valigie semirigide sono il compendio ideale per chi non vuole rinunciare a trasportare nulla sulla propria V7. Sono realizzate in sky tecnico, si agganciano facilmente ai supporti previsti nel kit. I profili riflettenti aumentano la visibilità notturna.
SELLA COMFORT GEL
Dedicata a chi pretende sempre il massimo comfort, questa sella dispone di un inserto in gel disposto sia nella zona di seduta del pilota, sia del passeggero. Grazie ai fianchi rastremati permette inoltre un migliore appoggio di entrambi i piedi a terra.
SELLA RIBASSATA COMFORT GEL
In questa sella il comfort del cuscino dotato di inserto in gel si combina alla praticità del profilo rivisto e ribassato di 20mm per consentire a tutti un sicuro appoggio dei piedi a terra.
KIT SEMIMANUBRI
Permette di abbassare la guida della moto, rendendola pari a quella di V7 Racer. Comprende cavi del comando acceleratore e tubi del freno anteriore dedicati (per V7 Stone e Special).
KIT V7 RECORD
Il nome Record evoca il prototipo di Moto Guzzi V7 che all’inizio degli anni ’70 conquistò 19 primati di velocità. Le forme dei componenti del kit richiamano alla memoria proprio le soluzioni aerodinamiche tipiche della racer anni ’70. Il kit si compone di un cupolino di forma tondeggiante che ospita il proiettore singolo della V7, caratterizzato dai profili laterali di raccordo alla zona del serbatoio e da una sella che ingloba il codone monoposto, sagomato a formare uno spoiler nella sua parte terminale. La seduta sportiva è realizzata in uno speciale materiale schiumato bicomponente, ignifugo e idrorepellente, con memoria di forma, il massimo della tecnologa di diretta derivazione agonistica. I componenti sono realizzati in vetroresina, rispettano gli standard di omologazione. Il kit Record è disponibile anche per V7 Stone e Special, aggiungendo il kit di semimanubri.
KIT BIPOSTO
Realizzato per V7 Racer, comprende tutto il necessario per rendere la moto biposto.
CAVALLETTO CENTRALE
Un altro componente studiato ed ingegnerizzato rispondendo ai più severi standard di sicurezza e resistenza. E’ realizzato in acciaio trattato per cataforesi e polveri, per renderlo inattaccabile agli agenti atmosferici.
TELO COPRIMOTO
E' realizzato in tessuto nero antigraffio ed è impreziosito dal logo Moto Guzzi presente
su ambo i lati.


click sul nome degli accessori per leggere i dettagli
AWARD
COMPARATIVA SUPERNAKED MCN: VINCE TUONO V4 R ABS

APRILIA DOCET

Aprilia Tuono V4 R ABS vince la comparativa delle supernaked realizzata dall’autorevole rivista inglese MCN, confermandosi la moto da battere non solo in pista, ma anche su strada.
Che l’Aprilia Tuono V4 sia la più efficace tra le supernaked in circuito è ormai risaputo, visto che negli ultimi anni è stata in grado di vincere tutte le comparative organizzate dalle più importanti riviste del settore, primeggiando regolarmente sulle accreditate moto della concorrenza, nel luogo in cui il cronometro è arbitro super partes.

Le modifiche introdotte sull’ultima evoluzione della naked di Noale, la Tuono V4 R ABS, ne hanno addirittura migliorato e aumentato le prestazioni in pista, suscitando l’entusiasmo dei giornalisti esperti del settore intervenuti da tutto il mondo a provarla nel circuito di San Martino del Lago a fine 2013. Allo stesso tempo, però, alcuni degli accorgimenti hanno reso la naked direttamente derivata dall’imbattibile RSV4 anche più ospitale e accogliente nell’utilizzo quotidiano, cui comunque questo tipo di moto deve essere capace, per forza di cose, di soddisfare al meglio.

La taratura standard più confortevole delle nuove sospensioni e la sella dall’inedita imbottitura ne hanno acuito le attitudini stradali, senza smorzarne però quel carattere puro, sportivo e un po’ selvaggio che da sempre caratterizza la Tuono V4. Come dire, pugno di ferro in guanto di velluto. Una filosofia che è piaciuta subito a tutti e che ha già conquistato il primo importante riconoscimento: la nuova Aprilia è risultata infatti la migliore nella comparativa realizzata su strada dall’autorevole rivista MCN. I giornalisti del settimanale inglese hanno portato le più sportive supernaked del segmento nel sud della Francia, sulla famosa Route Napoleon, uno dei percorsi stradali più gustosi in assoluto, per il succedersi ininterrotto di belle curve in sequenza che portano da Cannes a Grenoble.
Sul levigato asfalto francese l’Aprilia Tuono V4 R ABS ha affrontato e vinto la stilosa Triumph Speed Triple e soprattutto la potentissima KTM Super Duke R, sulla carta la favorita nella condizione del test solo su strada, avvantaggiata dalla maxi cilindrata di 1290 cm3.

L’esperto giornalista Adam Child, senior road tester di MCN, ammette che “per sensazione di leggerezza e di maneggevolezza, l’Aprilia ricorda addirittura una mille”. In sella alla Tuono V4 è come avere una sola moto con molteplici caratteri: si può viaggiare sempre nel modo desiderato, più piano o in maniera più sportiva, selezionando il riding mode corretto, come noto regolabile, al pari del traction control, anche in corsa. La sua elettronica non è solo la più efficace e completa, ma anche la più “user friendly”, la più facile da utilizzare. La sua ciclistica di chiara derivazione SBK, è in assoluto la migliore, in grado di rendere la Tuono V4 R maneggevole e comunicativa, ma anche stabile e divertente, anche in condizioni di asfalto non impeccabile. Ai tre giornalisti inglesi coinvolti nella prova è piaciuto inoltre il motore dell’Aprilia: il V4 eroga i 170 CV di cui dispone in maniera eccezionalmente dolce ed è dotato di un sound allo scarico esaltante, oltre che di un quick shift tale da permettere cambi marcia perfetti. L’ultimo capoverso del verdetto finale mette il sigillo al riconoscimento di Aprilia, la quale è “da ogni punto di vista la migliore moto della comparativa”.
Award
ANCORA RICONOSCIMENTI PER MOTO GUZZI CALIFORNIA 1400

IN USA ELETTA BEST CRUISER DA “MOTORCYCLIST”
IN AUSTRALIA PREMIATA DA “TWO WHEELS”

Si allunga la lista dei riconoscimenti che la critica internazionale ha assegnato nel corso del 2013 alla sempre più ammirata e desiderata Moto Guzzi California 1400. Gli ultimi, in ordine cronologico, sono arrivati alla fine dell’anno dagli USA e dall’Australia.

Motorcyclist, mensile americano specializzato fondato nel 1912 e tra i più venduti al mondo, ha eletto la California 1400 la Best Cruiser del 2013 sostenendo che la nuova Moto Guzzi è riuscita nel duplice intento di piacere agli amanti del marchio dell’Aquila, quelli più innamorati delle sue unicità tecniche e geografiche, e di conquistare coloro che ritengono questi valori sentimentali un alibi per una moto con prestazioni nella norma.



Invece la California 1400 ha sorpreso anche questo pubblico più scettico, alzando l’asticella della tecnologia a un livello mai raggiunto prima d’ora: traction-control, ride by wire, cruise control e tre strategie di mappatura del bicilindrico sono raffinatezze mai viste prima su moto di questa categoria che sterza, frena e tiene la strada come nessun’altra. Inoltre, fatto non secondario, il suo potente bicilindrico imprime alla California le migliori performance velocistiche della categoria. Sintetica quanto efficace la sintesi di Frank Melling, columnist di Motorcyclist: “La California 1400 sembra e si guida come una moto, ma è veloce e moderna come un jet executive”. Quello di Motorcyclist è il terzo premio conquistato negli States dalla Moto Guzzi California, che è stata eletta “Best Cruiser” anche da Cycle Word e “Best of the Best” dalla bibbia del lusso a stelle e strisce Robb Report.



Il consenso riservato all’ammiraglia di casa Moto Guzzi rimane elevatissimo anche cambiando continente.
In Australia, i lettori del mensile Two Wheels hanno assegnato alla California 1400 il Reader’s Choice Award.
La cerimonia di premiazione si è svolta all’Hard Rock Cafe’ di Sydney alla presenza di due celebrities del mondo racing come Kevin Magee e Steve Martin che hanno consegnato il premio a Kris Matich, general manager della John Sample Automotive SA, importatore australiano di Moto Guzzi e Aprilia.

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Event
L’esposizione milanese si propone come il più importante salone moto al mondo,
e celebra il secolo di storia con nuovo logo, video e campagna Adv

EICMA COMPIE 100 ANNI

Eicma (Esposizione Internazionale del Ciclo, Motociclo e Accessori), il salone milanese che ogni anno accoglie e presenta al mondo il meglio delle novità e della produzione planetaria delle due ruote, compie 100 anni.



La prima edizione del salone si svolse infatti nel 1914, avendo come sede le salette prestigiose dell’hotel Kursaal Diana. Un luogo simbolo della belle époque milanese, dove la borghesia meneghina amava riunirsi ma, al tempo stesso, una sistemazione incredibilmente angusta se si pensa alla dimensione che Eicma ha raggiunto in un secolo di storia, fino a diventare la più importante esibizione motociclistica al mondo, scelta da tutti i costruttori per la presentazione delle più importanti novità.



Dopo il Kursaal Diana il salone migrò al Veloce Club di Milano dal 1920 al 1923, poi al Palazzo per le Belle Arti ed Esposizione Permanente dove rimase fino al 1939 e, successivamente, al Palazzo dell’Arte fino al 1952.
Negli anni del dopoguerra e della rinascita economica Eicma fu accolta nei nuovi padiglioni della Fiera di Milano, dove è rimasta fino al 2005 quando inaugurò il nuovo modernissimo polo fieristico milanese di Rho, alle porte della capitale lombarda. Un percorso straordinario che ha generato numeri incredibili: in un secolo di storia le esposizioni di Eicma hanno occupato oltre 2 milioni di metri quadrati, accogliendo 28.722 espositori da 40 paesi.

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Sono state oltre 5.000 le anteprime mondiali di prodotto che Eicma ha svelato nella sua storia a oltre 25 milioni di visitatori, che sono corsi a visitarla dai cinque continenti. Dunque nel 2014 Eicma doppia la boa del secolo: ed è l’occasione perché – nell’intenzione degli organizzatori – l’esposizione e Milano diventino il volano di una visione del presente e del futuro che nobiliti e dimostri come i veicoli a due ruote siano protagonisti del nuovo concetto di mobilità, oltre che ispiratori di una pur sempre forte e radicata passione.
Così Eicma si prepara all’edizione del centenario – in programma al polo fieristico di Rho dal 6 al 9 novembre – con una ventata di novità. Dal 2014 Eicma diventa “Esposizione Mondiale del Motociclismo” a sottolineare la leadership assoluta ormai conquistata, e si dota di una nuova immagine: nasce un nuovo logo che celebra il secolo di storia, arriva un affascinante video che ripercorre la storia del salone milanese attraverso le immagini delle sedi che lo hanno ospitato, ed è stata presentata la nuova campagna ADV che dovrà promuoverne l’edizione 2014.
La moto torna al centro della comunicazione con un’immagine che esalta la figura del motore, vero cuore pulsante di un mezzo animato e reso vivo dalla passione che ogni motociclista nutre per la sua due ruote.
Il salone dello scorso anno (il 71°, dato che molte edizioni saltarono per eventi bellici e che la cadenza non è sempre stata annuale) ha confermato lo stato di salute di Eicma: i visitatori hanno superato abbondantemente il mezzo milione. I sei enormi padiglioni espositivi e l’area esterna, distribuiti su una superficie di 280.000 metri quadrati, hanno ospitato 1.408 espositori, provenienti da 38 Paesi, 11 gare internazionali, 600 tra piloti e “artisti” delle due ruote.
La copertura mediatica ha confermato il primato mondiale di Eicma quale evento dedicato alle due ruote più importante del mondo: gli operatori della comunicazione (giornalisti, fotografi, operatori TV) che hanno contribuito alla copertura mediatica sono stati quasi 7.000.
Appuntamento al 72° EICMA: Esposizione Mondiale del Motociclismo ( www.eicma.it).
racing

APRILIA RSV4 SBK 2014:
UN BOLIDE D’ARGENTO
ALLA CONQUISTA DEL MONDIALE

SVELATA A PHILLIP ISLAND (AUSTRALIA) LA MOTO APRILIA RSV4 CON CUI MARCO MELANDRI E SYLVAIN GUINTOLI DARANNO L’ASSALTO AL MONDIALE SUPERBIKE 2014. LA FINITURA RIFLETTENTE DEL METALLO ESALTA LE LINEE AGGRESSIVE DELLA SUPERSPORTIVA ITALIANA, CAMPIONE DEL MONDO COSTRUTTORI IN CARICA, PROTAGONISTA DEI 5 TITOLI IRIDATI SBK DI APRILIA E PUNTO DI RIFERIMENTO TRA I MODELLI STRADALI
Phillip Island (Australia) – Aprilia Racing, campione mondiale Costruttori in carica e vincitore di 5 titoli iridati nelle ultime 4 stagioni, ha svelato a Phillip Island, alla viglia della prima gara 2014, le RSV4 numero 33 e 50 con cui Marco Melandri e Sylvain Guintoli andranno alla caccia del titolo iridato SBK. Abbandonato il binomio nero-rosso degli ultimi anni, Aprilia RSV4 si trasforma in un bolide d’argento.
E’ infatti il puro colore del metallo il tratto distintivo della livrea della RSV4 SBK 2014. Una rivoluzione stilistica che esalta le forme e il contenuto tecnologico della moto italiana, incoronata regina tra le moto sportive stradali dalla stampa specializzata di tutto il mondo e assoluta protagonista della World Superbike. Con due titoli mondiali Piloti e tre titoli mondiali Costruttori conquistati nelle ultime quattro stagioni, Aprilia RSV4 ha scritto pagine fondamentali nella storia recente del motociclismo agonistico, e si presenta ai cancelli di partenza della stagione 2014 con rinnovate ambizioni, all’altezza del palmarès Aprilia forte di 52 titoli mondiali complessivamente vinti, 294 GP conquistati sui circuiti del Motomondiale e 38 vittorie nella Superbike.
Le linee estreme della RSV4, vero purosangue da corsa, sono sottolineate da taglienti inserti rossi e neri (tradizionali colori Aprilia) che, insieme alla parti in carbonio e alla superficie riflettente del puro metallo, ne esaltano la compattezza e l’anima racing. Sulla carena della RSV4 compare l'ashtag #beAracer., è l'espressione dell'intenzione di Aprilia di creare, grazie alla tecnologia digitale, un più stretto collegamento tra il mondo racing e tutti gli appassionati motociclisti. Il telaio a doppia trave in alluminio, una vera scultura che imbriglia gli oltre 230 cavalli liberati dall'esclusivo, straordinario propulsore 4 cilindri a V stretta da 1.000 cc, viene esaltato dai trattamenti delle superfici e dagli accoppiamenti cromatici. Una scelta che non ha lasciato indifferenti i piloti e i tecnici, innamoratisi a prima vista di una moto che oltre a stupire con le sue caratteristiche tecniche, tra le quali spicca una avanzatissima dotazione di controlli elettronici totalmente sviluppati da Aprilia, si distingue per una eleganza tutta nuova.

Romano Albesiano, Direttore Tecnico e Sportivo di Aprilia Racing e Responsabile Centro Tecnico moto del Gruppo Piaggio: “Gran parte del fascino di una moto da corsa, oltre ovviamente alle prestazioni pure, è dovuto al suo impatto visivo. Si tratta di oggetti esclusivi, sculture in movimento da ammirare, ed RSV4 ha sicuramente tracciato una strada importante in questo senso. La sua compattezza dovuta all’architettura esclusiva del motore V4 o lo splendido telaio lucidato di serie sono al contempo elementi funzionali e tratti distintivi del design, esaltati dalla nuova livrea che, a mio parere, è una delle più belle e particolari mai scese in pista”.

Marco Melandri, numero 33: “Raramente una moto mi aveva impressionato come questa. Mi è piaciuta subito, la trovo aggressiva ed elegante allo stesso tempo, con una combinazione cromatica davvero originale. Da pilota ovviamente mi concentro sulla velocità, ma da appassionato apprezzo una moto bella e ben rifinita. Spesso i dettagli estetici sono sinonimo di uno sviluppo curato e di una particolare attenzione a tutti gli aspetti del prodotto”.

Sylvain Guintoli, numero 50: “E’ semplicemente bellissima! La RSV4 mi è sempre piaciuta, la trovo aggressiva e decisamente racing anche in versione di serie. Le sue forme parlano di velocità, tutto è al posto giusto per garantire la massima prestazione. La nuova colorazione è la ciliegina sulla torta, se sarà veloce quanto è bella i rivali non avranno scampo. Questa livrea sarebbe bellissima anche in versione stradale, ne vorrei subito una!”.

APRILIA RSV4
SUPERBIKE 2014
La Scheda Tecnica

Motore
Aprilia 4 cilindri a V longitudinale di 65°, 4 tempi, raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero a camme (DOHC), quattro valvole per cilindro

Cilindrata
999 cc

Regime massimo
15.500 rpm

Potenza massima
> 230 CV

Alimentazione
Cornetti di aspirazione ad altezza variabile controllati da centralina controllo motore, iniezione elettronica con 8 iniettori e gestione Ride-by-Wire di ultima generazione

Rapporto di compressione
15:1

Cambio
Estraibile a sei rapporti

Frizione
Multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento

Gestione elettronica
Aprilia Racing ECU per accensione, iniezione, regolazione cornetti variabili, gestione del sistema Ride-by-Wire, controllo di trazione, anti wheeling

Telaio
Regolabile in alluminio a doppia trave con elementi fusi e stampati in lamiera

Sospensioni
Öhlins

Freni
Brembo

Peso
165 kg
racing

#bearacer
Aprilia offre tutta la passione per il motociclismo sportivo a chi ha le corse nel sangue

Autenticità, passione, emozione e tecnologia. Il tutto condito con i sapori forti della sfida e della competizione ad altissima velocità.
Nasce #bearacer, la chiave di accesso che, sulla rete, introduce al mondo Aprilia gli appassionati di motociclismo da tutto il mondo.
Be a Racer non è solo uno slogan, poi condensato in un hashtag, è piuttosto l’invito - irresistibile per ogni vero appassionato - a vivere le emozioni della pista e della gara così come fanno i piloti. Aprilia vuole così portare tutti vicino alla passione che muove ogni persona del team cinque volte campione mondiale nelle ultime quattro stagioni SBK.
Be a Racer è naturalmente un sito web (www.bearacer.com) che offrirà ai fans del racing di livello mondiale tutte le informazioni che riguardano Aprilia Racing. News, interviste ai piloti e ai tecnici, foto direttamente dalla factory di Noale e dai circuiti di tutto il mondo, le stesse piste sulle quali le RSV4 di Aprilia Racing, con i piloti Marco Melandri e Sylvain Guintoli, combattono per confermarsi ai vertici dl Mondiale Superbike.
#bearacer, è allo stesso tempo l’hashtag che introduce al mondo Aprilia - fatto di passione e della più avanzata tecnologia motociclistica - il popolo dei più importanti sociali network, per essere sempre presenti la dove nasce e si sviluppa la passione per il motociclismo sportivo del più alto livello.
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In Australia, vittoria e primato in classifica per Sylvain Guintoli. Marco Melandri ottimo secondo in Gara1 è terzo nel Mondiale. Aprilia subito in testa al Mondiale Costruttori

WSBK 2014: APRILIA SUBITO PROTAGONISTA
NEL PRIMO ROUND

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Aprilia Racing si è presentata da protagonista alla prima gara del Mondiale Superbike 2014. Sull’affascinante circuito di Phillip Island, in Australia (una vera “università” del motociclismo mondiale) le argentee RSV4 di Sylvain Guintoli e Marco Melandri hanno ripreso il discorso soltanto sospeso all’ultima gara dello scorso WSBK, fatto di vittorie e di primato.
Una vittoria e altri due podi (dunque tre su quattro teoricamente possibili) hanno decretato, ancora una volta, lo stato di grazia delle RSV4, scese in pista in una nuova spettacolare colorazione metallo e dimostratesi ben pronte a difendere il titolo Mondiale Costruttori conquistato nella scorsa stagione.
La prima frazione è vissuta sul duello tra i due alfieri Aprilia, Melandri e Guintoli, e l’irlandese Laverty che, dopo aver rimontato sul gruppetto di testa del quale ha fatto a lungo parte anche Giugliano, ha regolato gli avversari negli ultimi giri. Marco Melandri ha chiuso con un ottimo secondo posto precedendo in volata il compagno Guintoli (terzo) che, nella parte iniziale della gara, aveva a lungo condotto il plotone, forzando però troppo le gomme e trovandosi, nei giri finali, con la copertura posteriore finita, tanto da impedirgli di contrastare l’attacco di Laverty.
In Gara 2 la pattuglia dei protagonisti si è allargata anche a Rea, Baz e a Sykes, in rimonta dalle posizioni di rincalzo. Guintoli ha condotto la prima parte di gara e, una volta superato dai compagni di fuga Baz e Laverty, è tornato in testa al 12esimo giro. Due giri dopo un guasto al motore di Laverty - in quel momento secondo dietro il francese di Aprilia - e conseguente perdita di olio in pista, ha costretto Laverty al ritiro e i commissari a sospendere la corsa. L’ordine di arrivo è stato così deciso dall’ultimo passaggio sul traguardo con Guintoli vincitore davanti a Baz e Sykes. Il francese bissa così il successo dello scorso anno (sempre con Aprilia RSV4) e, grazie anche al terzo posto in Gara 1, prende il comando del Mondiale Piloti. La vittoria di Sylvain e il secondo posto di Melandri in Gara 1 valgono ad Aprilia il primato tra i Costruttori, un ottimo viatico per la stagione appena iniziata.

Dopo il bel secondo posto nella prima frazione Melandri ha avuto un’incertezza nel corso dell’ottavo giro della seconda gara: arrivato lungo in frenata è dovuto rientrare in 14esima posizione. Da lì ha iniziato una coraggiosa rimonta che lo ha portato fino alla ottava piazza finale, guadagnando così 8 punti che gli valgono il terzo posto nella classifica piloti.

Sylvain Guintoli: “In Gara 1 forse mi sono fidato un po’ troppo, sono partito forte e verso la fine non avevo più il feeling giusto con la gomma posteriore. Le condizioni erano molto diverse da quelle trovate nei giorni scorsi, comunque abbiamo fatto un buon lavoro. Nella seconda gara ho provato a stare coperto ed ha funzionato, se penso a quello che è successo durante l’inverno non posso che essere contento del nostro weekend, sono tornato finalmente sul gradino più alto del podio. Voglio ringraziare i ragazzi che mi hanno seguito durante la riabilitazione, ora sono piuttosto stanco ma avrò un mese a disposizione prima della prossima gara per recuperare”.

Marco Melandri: “Gara 1 è andata bene, ho fatto una buona partenza poi stato tranquillo nei primi giri per preservare le gomme in vista del finale. Purtroppo dopo metà gara la moto scivolava tanto, non riuscivo ad essere incisivo, quindi quando è andato in testa Eugene ho preferito conservare il secondo posto. Anche in Gara 2 volevo attuare la stessa tattica, ma per sorpassare Rea ho frenato più forte del solito, la ruota posteriore si è alzata e sono stato costretto a un dritto. Sono deluso perché ho buttato via punti importanti, sicuramente mi manca ancora esperienza nell’adattarmi alle reazioni della moto e adattare il setting alle mie caratteristiche di guida. Anche le condizioni della pista hanno fatto emergere dei problemi che non avevamo mai avuto. Ora devo inquadrare la situazione per essere pronto alla prossima gara”.
I RISULTATI DEL PRIMO ROUND
PHILLIP ISLAND – GARA 1
1. Laverty (Suzuki)
2. Melandri (Aprilia)
3. Guintoli (Aprilia)
4. Giugliano (Ducati)
5. Baz (Kawasaki)
6. Rea (Honda)
7. Sykes (Kawasaki)
8. Davies (Ducati)
9. Salom (Kawasaki)
10. Canepa (Ducati)

PHILLIP ISLAND – GARA 2
1. Guintoli (Aprilia)
2. Baz (Kawasaki)
3. Sykes (Kawasaki)
4. Giugliano (Ducati)
5. Rea (Honda)
6. Haslam (Honda)
7. Davies (Ducati)
8. Melandri (Aprilia)
9. Elias (Aprilia)
10. Salom (Kawasaki)

WSBK 2014 – PILOTI
1. Guintoli (Aprilia) 41
2. Baz (Kawasaki) 31
3. Melandri (Aprilia) 28
4. Giugliano (Ducati) 26
5. Laverty (Suzuki) 25
6. Sykes (Kawasaki) 25
7. Rea (Honda) 21
8. Davies (Ducati) 17
9. Salom (Kawasaki) 13
10. Canepa (Ducati) 11

WSBK 2014 – COSTRUTTORI
1. Aprilia 45
2. Kawasaki 31
3. Suzuki 28
4. Ducati 26
5. Honda 21
6. BMW 6
7. MV Agusta 3
Innovazione
Sicurezza, mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni e dei consumi:
l’innovazione corre verso il futuro, sempre più “green”

IL GRUPPO PIAGGIO
E LA RICERCA FINANZIATA EUROPEA

Partiamo da una domanda: perché l’Europa finanzia Innovazione e Ricerca? Il finanziamento alla ricerca, sia in ambito nazionale sia internazionale, ha la finalità di fornire indirizzo e supporto alle Imprese, alle Università e ai Centri di Ricerca, affinché possano rispondere meglio alle necessità e problematiche della Comunità.
click per ingrandire E’ dunque uno strumento politico e finanziario per dirigere la Ricerca, anche industriale, verso i campi socialmente utili, sostenendo l’Industria e la Ricerca pubblica e Privata nel loro sforzo economico. I finanziamenti spaziano in tutti i settori delle attività di Ricerca che si svolgono in Europa, dall’Agricoltura alle Scienze Sociali, alle Nanotecnologie.
Il Gruppo Piaggio, ovviamente, si interessa al settore che rappresenta il suo core business, ovvero la mobilità, in particolare quella individuale. E’ un settore molto vasto, che abbraccia l’ambito tecnico delle motorizzazioni tradizionali e innovative, le nuove tecnologie e i materiali, lo sviluppo di nuovi concept di veicolo, la sicurezza, l’elettronica, lo sviluppo di nuovi modi d’utilizzo dei veicoli e molto altro. Tutti argomenti di grande rilievo anche nelle politiche Comunitarie.
Negli ultimi anni la Commissione competente ha dato grande spazio al tema della Mobilità Sostenibile, a causa dell’aumento della sensibilità al problema delle emissioni di carbonio e i conseguenti obiettivi di riduzione (20% entro il 2020 rispetto al 1990).
Per questo è stato dato grande impulso anche alla ricerca per i veicoli elettrici, le batterie, lo sviluppo della rete infrastrutturale per la ricarica. Si tratta di temi fondamentali per il futuro ma che, al presente, hanno scarsa remuneratività industriale e che quindi necessitano di sostegno politico finanziario. Lo stesso accade per l’aumento della sicurezza degli utenti stradali, in termini di educazione, infrastrutture e veicoli, sistemi di trasporto intelligenti etc.

L’IMPEGNO DI PIAGGIO NEI PROGETTI PIU’ AVANZATI
Piaggio utilizza da molti anni strumenti di finanziamento proposti da organismi nazionali ed europei a supporto delle più innovative tra le proprie attività di R&S (Ricerca&Sviluppo). La partecipazione a progetti finanziati si pone, infatti, come sostegno alle due principali direzioni della R&S in Piaggio, ovvero lo sviluppo di nuove soluzioni per la mobilità, attraverso il miglioramento della funzionalità e della sicurezza dei propri veicoli, e la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi, grazie a motorizzazioni sempre più ecocompatibili e prestazionali.
L’adesione a tali iniziative permette di usufruire di numerosi vantaggi, tra cui l’opportunità di lavorare all’interno di consorzi costituiti da una grande varietà di soggetti nazionali e internazionali (imprese, centri di ricerca, università), di generare conoscenza, di facilitare il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca scientifica e di rafforzare la propria competitività e il respiro internazionale.

Safety in motion

Il Gruppo Piaggio negli ultimi anni ha colto diverse volte queste opportunità: il progetto APROSYS ha riguardato lo studio sulla sicurezza passiva dei motocicli (simulazioni e prove di crash); nei progetti WATCH-OVER e SAFESPOT sono stati realizzati sistemi cooperativi basati su comunicazione veicolo-veicolo; in SAFERIDER (7° PQ) è stata la volta dello sviluppo di sistemi informativi di bordo (navigazione, telediagnosi, chiamata di emergenza etc. ) e sistemi di ausilio alla guida (allarmi collisione, curva pericolosa etc.); in 2BESAFE è stato realizzato uno studio sul comportamento di guida motociclistica e interazione auto/2 ruote; in ESUM sono state promosse pratiche virtuose per la mobilità urbana (es. veicoli sicuri); nel progetto VERITAS sono stati sviluppati dei nuovi sistemi di progettazione ergonomica che tengano conto anche delle necessità di utenti anziani e disabili.
sim
click per ingrandire
Piaggio è stato capofila del progetto SIM (Safety in Motion), finanziato dal 6° Programma Quadro della Commissione Europea e conclusosi nel 2009, che ha riguardato lo sviluppo e la sperimentazione di sistemi di sicurezza attiva, preventiva e passiva, concretizzati in un prototipo funzionante di veicolo a tre ruote (MP3) equipaggiato con sistema di frenatura avanzata (ABS a tre canali), sospensioni semiattive e un sistema combinato di sicurezza passiva (airbag frontale e giacca gonfiabile) e interfaccia Uomo-Macchina innovativa.
I risultati del Progetto SIM hanno fatto da guida per molte innovazioni tradotte poi nella produzione di serie.
Complessivamente i progetti elencati hanno portato al Gruppo benefici per oltre € 1.580.000 e favorito la collaborazione con primarie imprese internazionali e con:
Centri di ricerca: Centro Ricerche Fiat, Cidaut (Fundación para la Investigación y Desarrollo en Transporte y Energía), Dekra, TNO (Dutch Organization for Applied Scientific Research), Fraunhofer Institut, PERCRO (Perceptual Robotics Laboratory), INRETS French National Institute for Transport and Safety Research.
Università: Università di Pisa, Università di Firenze, Università di Bologna, University of Stuttgart, Technical University of Chemnitz, Czech Technical University in Prague.
Municipalità: Roma (Agenzia per la mobilità), Londra (Transport for London), Parigi (Agenzia per la mobilità), Barcellona (Direzione del traffico).

DAL 2014 AL 2020: IL PROGRAMMA HORIZON 2020
Come recita il sito dell’Unione Europea, Horizon 2020 è lo strumento finanziario di attuazione dell'Unione dell'Innovazione e la Ricerca, volta a garantire la competitività globale dell'Europa.
horizon2020
Inteso come un mezzo per guidare la crescita economica e creare posti di lavoro, Horizon 2020 ha l'appoggio politico dei leader europei e dei membri del Parlamento europeo.
Essi hanno convenuto che la ricerca è un investimento nel nostro futuro e quindi messo al centro del progetto dell'UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e posti di lavoro. Unendo la ricerca e l'innovazione, Horizon 2020 pone l’enfasi sull’eccellenza scientifica, sulla leadership industriale e sull’affrontare le sfide sociali. L'obiettivo è garantire che l'Europa produca scienza di livello mondiale, rimuovendo gli ostacoli all'innovazione e rendendo più facile per i settori pubblico e privato lavorare insieme nella realizzazione di innovazione.
Il programma Horizon 2020 dunque fornirà finanziamenti per il settore del trasporto nel suo complesso, dalle navi agli aerei, per ridurre al minimo l'impatto dei sistemi di trasporto sul clima e l'ambiente, attraverso lo sviluppo di apparecchiature intelligenti, infrastrutture e servizi e migliorando i trasporti e la mobilità in aree urbane. Horizon 2020 mira a favorire una migliore mobilità di persone e merci, più sicura con una sostanziale riduzione della congestione del traffico, attraverso lo sviluppo di nuovi concetti di trasporto merci e della logistica e riducendo i tassi di incidenti, morti e feriti e il miglioramento sicurezza. Horizon 2020 sostiene una leadership globale per l'industria europea dei trasporti rafforzando la competitività e le prestazioni dell’industria manifatturiera europea dei trasporti e dei servizi connessi.

LE REGOLE DEL GIOCO
Per essere ammessi a un finanziamento Europeo occorre presentare una proposta progettuale come risposta ad un bando idoneo. Nella proposta sono specificati scopi, tempi, costi, compagine, risultati attesi. Occorre costituire un consorzio internazionale con competenze di elevata qualità, che garantisca il raggiungimento dei risultati del progetto. Le domande vengono verificate e valutate dalla Commissione Europea; viene definita una graduatoria di merito.
eu parlamento
Il Parlamento Europeo

Il progetto, se viene ammesso, deve essere sviluppato nel periodo e con il budget stabilito in fase di domanda. Periodicamente viene sottoposto a verifica da parte della Commissione Europea, sia dello stato di avanzamento tecnico, sotto la responsabilità della Direzione Sviluppo e Strategia di Prodotto/Innovazione, sia economico, sotto la responsabilità di Finanza Agevolata.
A queste verifiche corrispondono delle erogazioni intermedie del finanziamento, fino al raggiungimento della conclusione del progetto ed erogazione finale del contributo. Horizon 2020, in vigore dal 2014 al 2020, raccoglie le eredità di tutti i diversi Programmi Quadro europei precedenti, diventando uno strumento unico: con un budget di circa 80 miliardi di Euro per sette anni, si articola in tre macro-tematiche e nello specifico l’eccellenza scientifica, la leadership industriale e le sfide sociali.

PIAGGIO E HORIZON 2020
La definizione dei contenuti del programma H2020 è stata raggiunta attraverso il contributo attivo delle piattaforme tecnologiche europee, organismi promossi e coordinati dalla Commissione Europea. Essi sono costituiti da soggetti pubblici e privati, riuniti allo scopo di indicare le priorità per le tematiche di ricerca, sviluppo e innovazione e proporre percorsi di medio-lungo termine.
Innovazione Piaggio, in collaborazione con Affari Istituzionali, ha supportato attivamente ACEM (Association des Constructeurs Européens de Motocycles, l’associazione che rappresenta a livello europeo i costruttori di motocicli e ciclomotori), partecipando in prima persona ai Tavoli di Lavoro che riguardano direttamente il core business del Gruppo: motorizzazioni tradizionali, sicurezza stradale, mobilità urbana. I Tavoli sono promossi da ERTRAC (European Road Transport Research Advisory Council), la piattaforma tecnologica della Comunità Europea di riferimento per il settore Transport.
Il Gruppo Piaggio ha aderito alla nuova associazione EGVIA (European Green Vehicles Initiative Association), ponendosi come interlocutore privilegiato per la proposizione delle tematiche riguardanti i veicoli 2 ruote elettrici. Mentre le tematiche di ricerca ed innovazione dei veicoli leggeri, sono state inserite in un bando specifico in area “Green Vehicles” per i veicoli elettrici di categoria L, con budget tra i 5 e gli 8 Milioni di Euro, con finanziamento fondo perduto fino al 100%.
Piaggio ha partecipato e condiviso la stesura del Programma “Smart, green and integrated transport” con particolare interesse per argomenti quali i veicoli elettrici del futuro, lo studio di nuovi powertrain con emissioni sempre più ridotte, le architetture innovative di veicolo e lo sviluppo di soluzioni mirate alla sicurezza degli utenti stradali vulnerabili. Su questi temi, in sintonia con la strategia di ricerca aziendale, saranno infatti incentrate le principali attività di ricerca di Piaggio dei prossimi anni.

IN ITALIA: PROGETTI D’ECCELLENZA

Nel recente passato Piaggio ha sviluppato importanti progetti finanziati anche a livello nazionale. Il progetto MUSS (Mobilità Urbana Sicura e Sostenibile), presentato nell’ambito del bando “Industria 2015” del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha riguardato lo sviluppo di tecnologie innovative per l’eco-compatibilità e per un trasporto urbano più sostenibile.
industria 2015
Il progetto, che ha coinvolto numerosi partner industriali e centri di ricerca sotto la direzione Piaggio, ha generato risultati significativi in termini di studio e realizzazione di nuovi propulsori con minori consumi, emissioni e motorizzazioni alimentate da combustibili alternativi, miglioramento dei veicoli attraverso lo studio della dinamica, della riduzione del peso e degli attriti, Life Cycle Management, studio e introduzione di sistemi di sicurezza attiva e passiva (sistemi di frenatura avanzata, controllo di trazione e stabilità, simulazione e sperimentazione crash…), studio di sistemi d’interfaccia uomo-macchina e sistemi informativi di bordo, aumento del comfort (termico, acustico e meteorologico) e dell’ergonomia, studio di nuovi layout di veicoli elettrici ed ibridi, studio e proposizione di nuovi veicoli sicuri basculanti.
Anche a livello nazionale, le più recenti iniziative ministeriali dimostrano l’intenzione di incoraggiare una partecipazione attiva dei soggetti interessati e una convergenza con gli obiettivi di Horizon 2020. Il MIUR ha promosso nel 2012 la nascita dei Cluster Tecnologici Nazionali intesi come aggregazioni organizzate di enti di varia natura e focalizzati su uno specifico ambito tecnologico, con l’obiettivo di contribuire alla competitività e alla crescita economica nazionale.
trasporti italia
Piaggio ha aderito all’iniziativa attraverso il Cluster “Trasporti Italia 2020”, prendendo parte alla definizione di un piano strategico per lo sviluppo di mezzi e sistemi innovativi ed eco-sostenibili per la mobilità di superficie. Contestualmente è stata presentata, e successivamente ammessa al finanziamento, la proposta progettuale Italy 2020 per lo sviluppo di nuove soluzioni di veicoli smart, green and interconnected.
Piaggio, dunque, si dedica attivamente all’utilizzo di finanziamenti pubblici come opportunità per sostenere e migliorare le attività di ricerca dei prossimi anni, coltivare i rapporti con le istituzioni e la collettività per la condivisione di obiettivi di ricerca di interesse pubblico, nonché sviluppare innovazioni di eccellenza per una mobilità più eco-compatibile e sicura.
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MOTO GUZZI NORGE GT8V POLIZIA STRADALE:
AD APRILE IN SERVIZIO SULLA MILANO-SERRAVALLE

La Moto Guzzi Norge GT8V vestirà anche la divisa della Polizia Stradale in servizio sulla A7 Milano-Serravalle. Una livrea che si aggiunge alla polizia municipale di Milano, Varese, Trento-Monte Bondone e Polizia Penitenziaria, mentre all’estero è entrata nella flotta tedesca della Polizia di Berlino e in quella libica.
L’erede della granturismo che fu cara all’ingegner Giuseppe Guzzi nel suo famoso viaggio da Mandello alla Scandinavia del 1928, si è, infatti, aggiudicata l’assegnazione di quattordici unità allestite per il servizio di pattugliamento di un’autostrada tra le più trafficate d’Italia.
Il prototipo, preparato secondo un rigido capitolato, ha ottenuto l’approvazione finale lo scorso novembre, nel corso dell’ultima prova effettuata presso lo stabilimento di Mandello del Lario, alla presenza degli ufficiali della Polizia Stradale e dei dirigenti dell’Arval, società di noleggio a lungo termine che gestisce le flotte per l’autoparco della Polizia di Milano.


Questa speciale Norge GT 8V si differenzia dalla versione standard per la presenza di numerosi dispositivi e comandi personalizzati secondo le esigenze della Polizia, che hanno modificato sensibilmente l’estetica della granturismo di Mandello. In particolare spiccano la presenza dei faretti led, della sella regolabile e del codino con piano di scrittura. Numerosi sono le apparecchiature elettroniche presenti, come la radio e il microfono, il navigatore GPS, il telepass oltre, ovviamente alle sirene e ai lampeggianti. Nella borsa laterale sinistra è stato ricavato l’alloggiamento del mitra e sempre a sinistra trovano posto i comandi ausiliari per sirene e lampeggianti. Tutto questo completa la dotazione di serie, che su Norge GT8V include anche ABS, parabrezza regolabile elettricamente e manopole riscaldate.
La produzione di questa serie speciale è iniziata a dicembre mentre, per vedere le moto su strada – o meglio sull’autostrada A7 – bisognerà attendere l’inizio della primavera, ormai prossima.

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Le moto della Polizia Stradale:
dal Falcone alla V7 dei policemen americani

La moto simbolo nella storia ultrasessantenne della Polizia Stradale è stata sicuramente la Moto Guzzi Falcone 500, in servizio dal dopoguerra fino all’inizio degli anni ’60. Prima di lei, al tempo della Milizia della Strada, scioltesi nel 1943 a seguito dell’invasione nazista, la protagonista era stata la Moto Guzzi Sport 14, caratterizzata da un elegante colore blu. Quattro anni dopo, con il vertiginoso aumento del traffico, il Ministero dell’Interno decide d’istituire un corpo speciale che vigili e controlli sulla disciplina della circolazione, sulla sicurezza della viabilità e sui mezzi di trasporto. Nasce così la Polizia Stradale, 2800 agenti riconoscibili da una nuova divisa con il simbolo del sagittario e dalle loro fiammanti motociclette: le rosse Moto Guzzi Falcone.
Nel 1959 il corpo raggiunge le ottomila unità e all’infaticabile Falcone si affiancano le prime “pantere”: sono l’Alfa Romeo 1900 TI destinate ai poliziotti con abilitazione alla guida veloce. Autorizzazione estesa anche ai motociclisti, chiamati spesso a celebrare le principali ricorrenze con un programma di spettacoli acrobatici altamente spettacolari: il cerchio di fuoco, l’otto, la stella, la piramide umana e il ponte umano. Nello stesso anno auto e moto della flotta in servizio, fino quel tempo rispettivamente di colore nero e rosso, sono unificate in un più marziale grigio-verde.
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Nei primi anni sessanta nella flotta di Falcone Sport e Turismo si affianca la Gilera B300, la prima bicilindrica prodotta in serie in Italia. Più agile e scattante della collega Moto Guzzi, la Gilera è impiegata prevalentemente nel servizio staffetta e portaordini presso i reparti mobili e le questure. A limitarne la diffusione è l’arrivo, alla fine del decennio, della rivoluzionaria Moto Guzzi V7, amata tanto in Italia quanto e forse più negli States, dov’è subito arruolata sia alla LAPD (Los Angels Police Department) sia alla SFPD (San Francisco Police Department).
Tornando in Italia, nel 1971, si cambia nuovamente livrea: dal grigio verde si passa a un più visibile e brillante bianco-azzurro. Nel 1977 dopo anni di onorato servizio le mitiche V7 700 lasciano il posto alle moderne T3, la prima Moto Guzzi dotata dell’innovativo sistema di frenata integrale Guzzi-Brembo. Negli anni ottanta la collaborazione tra Polizia Stradale e Moto Guzzi si consolida con la potente 850 T5, una moto caratterizzata da un allestimento particolarmente curato e dotato di un’inedita carenatura.

click per ingrandire Negli anni ’90 la Polizia affianca alle stradali T5 l’enduro NTX 750 PA, moto notevolmente più agile e maneggevole della T5 e per questo utilizzata prevalentemente in ambito urbano. Nel 2003 si rompe il monopolio della Moto Guzzi con l’ingresso dell’agile Aprilia Pegaso 650 che affianca le NTX e le T5. Nel 2007 vengono allestiti i primi prototipi della nuova Norge GTL 1200, che entra nelle flotte di alcune polizie municipali mentre la Polizia Stradale attenderà l’arrivo della più potente GT8V per proseguire una collaborazione con Moto Guzzi ultra sessantennale. Per gli appassionati della materia si consiglia di visitare il Museo delle Auto della Polizia di Stato a Roma: oltre alle auto più rappresentative, compresa la famosa Ferrari 250 GTE del leggendario maresciallo Armando Spatafora, sono presenti le principali moto citate in quest’articolo, perfettamente restaurate.
museoauto.poliziadistato.it
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DA LONDRA A BERLINO: "MET" E POLIZEI IN SELLA

L'allestimento speciale “Polizia” di moto e maxiscooter prevede luci lampeggianti, sirene, radio e l'equipaggiamento necessario ai poliziotti motociclisti, impegnati nel servizio di pattugliamento per la sicurezza delle strade e la prevenzione del crimine. Sono decine le flotte di veicoli del Gruppo Piaggio, con livrea personalizzata e grafiche riflettenti, scelte dalle Polizie di numerose città.
La “Polizei” di Berlino, per esempio, è dotata di una flotta di Moto Guzzi Norge 850, mentre i “met” (i poliziotti metropolitani) di Londra viaggiano su MP3 250; e in Spagna la “Securidad Ciudadana” della Comunitad de Madrid conta una flotta di 70 veicoli, tra moto Aprilia Pegaso 650 e maxi scooter Piaggio XEvo 250. Scooter Piaggio allestiti sono in dotazione anche alla polizia locale (policia de barrio) di Siviglia e di Cordoba. In Grecia, la Polizia Ellenica ha una flotta di quasi 500 moto Aprilia: Pegaso 650 Strada, Mana 850 GT ABS e quasi 200 Dorsoduro 750 per rafforzare la task force dei team “Dias” che pattugliano le strade delle grandi città, soprattutto Atene e Salonicco. Anche in Israele MP3 è usato dai poliziotti; facile incontrarli a pattugliare le strade di Gerusalemme.
Trenta Aprilia Mana 850 fanno parte della flotta della polizia della città cinese di Chongqing; mentre in Tibet, la polizia della capitale Lhasa ha scelto Piaggio MP3.

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QUANDO L’AMBU-CYCLE PUO’ SALVARE UNA VITA

La “Red Shield of David”, la Croce Rossa Israeliana, ha da poco incrementato la sua flotta veicoli con Gilera Fuoco 500 per interventi rapidi di assistenza medica. La Red Shield of David conta già 150 MP3 250, allestiti con equipaggiamento ICU (Intensive Care Unit) e personalizzati con i colori e i loghi dell'associazione di soccorso medico Anche l’organizzazione di soccorso medico United Hatzalah di Israele ha di recente inserito, nel proprio parco veicoli, una flotta di scooter Piaggio XEVO 250, in allestimento pronto soccorso, equipaggiati con sirene e lampeggianti. Li chiamato “ambu-cycles”, scooter-ambulanza, capaci di giungere rapidamente sul luogo di un incidente. La United Hatzalah è un’organizzazione nazionale con oltre 2.000 volontari sparsi in tutto il Paese. La sua missione è proprio raggiungere quanti hanno bisogno di cure mediche entro i primi minuti dopo l'incidente, e che necessitano di assistenza di primo soccorso.

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People
Il regista di Minneapolis Eric Tretbar fa recitare la sua amata 1000 S nel suo ultimo film, una storia di passione e libertà su due ruote

GIRL MEETS BIKE:
LIBERA PER AMORE DI UNA MOTO GUZZI

Eric Tretbar è un regista indipendente di Minneapolis con la passione per le Moto Guzzi e la musica indie-rock. Dopo sette film, che hanno conquistato importati riconoscimenti come l’Audience Award al Berlin Film Festival e l’Indipendent Spirit Award all’Indie Film Festival di LA, finalmente ha avuto l’occasione di scrivere una storia con protagonista la sua Moto Guzzi.
Girato nella piccola cittadina di Northfield, Girl Meets Bike narra l’esperienza di Kat (Ruth Menard), una giovane insegnate di scuola superiori che decide di vendere il suo abito da sposa per acquistare la sua prima moto, una datata Moto Guzzi 1000 S. Il suo desiderio è seguire in sella alla grossa bicilindrica il fidanzato James (Sam Scherf) e i suoi amici motociclisti e conquistare così una dimensione di libertà e indipendenza. Accolta con affetto e tenerezza dal gruppo, Kat inizia a sentirsi circondata da eccessive attenzioni e raccomandazioni su come guidare e cosa fare sulla sua motocicletta.

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Tutto questo è troppo per il suo riconquistato spirito libero, e matura in lei la convinzione che il gruppo, più che adoperarsi per salvaguardare la sua incolumità e insegnarle a guidare, la stia in realtà controllando. Decide così di partire per un viaggio di 400 miglia, distanza eccessiva per la sua minima esperienza motociclistica, cadendo rovinosamente. Ferita e impaurita in un primo tempo decide di rinunciare a proseguire il suo viaggio ma, grazie agli amici, ritrova il coraggio per ripartire perché solo proseguendo in sella alla sua Moto Guzzi ritornerà libera. In questa storia c’è molto della vita di Eric Tretbar, a partire dalla motocicletta, una splendida Moto Guzzi 1000 S che il regista acquistò in una bella giornata di ottobre a credito da un concessionario del Minnesota che, guardandolo negli occhi gli disse: “Tu sei la persona giusta per questa moto” e si accontentò di un anticipo di appena 150 dollari e della promessa di Eric di saldare il debito entro l’estate.
Anche la figura di Kat, l’attrice protagonista, è ispirata alla storia di Kirsten, sorella di Eric. Appena dopo il divorzio dal marito Kirsten confessa a Eric che desiderava possedere una moto, ma l’ex marito che le detestava, gliel’aveva sempre negato. Decide così di acquistare una pesante e voluminosa BMW R60/5 del 1972, infischiandosene del consiglio fraterno di scegliere una più maneggevole e docile Honda 350. Con la sua nuova moto s’iscrive a una scuola guida dove, tra i quaranta allievi, tutti maschi, si dimostra la più abile nel curvare e frenare.
Due settimane più tardi Kirsten sente di dominare con autorità la sua grossa motocicletta e, come Kat, parte per un viaggio in solitaria, in questo caso da Los Angeles a Simi Valley.
Eric riscopre nuovamente una storia simile qualche anno più tardi nel libro “The Perfect Vehicle” di Melissa Holbrook Pierson, che, guarda caso, guida una Moto Guzzi modello V65 Lario. Il cineasta capisce che nel suo garage lo attende l’attrice protagonista del suo ottavo film. Parte così, davanti alla sua scura Moto Guzzi 1000S il primo ciack di Girl Meets Bike. Da vedere!

GIRL MEETS BIKE A Moto Girl Film Production
Executive Producer
ROBERT LEMON
Written and directed by
ERIC TRETBAR

Style
Giacca e pantaloni tecnici, guanti e casco: stile e protezione per veri riders

PERFETTO LOOK DA MOTOCICLISTA
FIRMATO MOTO GUZZI

Nella fantastica collezione apparel di Moto Guzzi i capi di abbigliamento sono ben coordinabili con gli accessori. Scegliendo tra le ultime novità, divertendosi a combinare gli elementi, il risultato è un perfetto look da motociclista che, oltre a garanzia di stile e qualità dei capi e dei materiali scelti, è ideale per viaggiare su due ruote, in città e fuori, ben protetti anche dai capricci metereologici della primavera incipiente. Ecco la combinazione vincente.
  • GIACCA TECNICA
    In Cordura e nylon, impermeabile e traspirante, con protezioni per spalle e braccia removibili. Interno removibile con sistema di regolazione in vita per il maggior confort. Rinforzi su spalle e braccia. Aree di ventilazione tramite zip. Elementi riflettenti per aumentare la propria visibilità alla guida.
  • PANTALONI TECNICI
    In Nylon, poliuretano e poliammide, impermeabile e traspirante, con protezioni nell’area delle ginocchia. Parte inferiore della gamba regolabile. Elementi riflettenti.
  • GUANTI WINTER TOURING
    In pelle e poliammide, con membrana impermeabile e fibra termica, protezioni e palmo rinforzato. Logo Moto Guzzi ricamato e applicato su patch ovale in gomma.
  • GUANTI STREET SUMMER
    In pelle con parti traforate, protezioni e palmo rinforzato. Logo Moto Guzzi ricamato e applicato su patch ovale in gomma.
  • CASCO MODULAR
    Calotta: in resina rinforzata stampata ad iniezione. Polistirolo interno di protezione in due taglie (M ed L). Doppia omologazione P/J per un utilizzo come integrale e jet. Visiera: stampata ad iniezione, con predisposizione integrata trattamento antiscratch. Visiera interna parasole facilmente azionabile. Sistema di ritenzione: a sgancio rapido semplice e robusto. Omologazioni: ECE 22-05 EUROPA. Disponibile anche in Versione ECE Bluetooth SCS.
SHOPPING DAL DEALER
I capi citati e le collezioni di accessori & lifestyle Moto Guzzi sono disponibili presso la rete ufficiale dei concessionari ( www.motoguzzi.it).
On The Road
Diciotto isole nel mezzo dell’Atlantico: qui il turismo di massa non è mai arrivato.
E’ la destinazione di un viaggio capace di portarvi stretto contatto con paesaggi incontaminati

ISOLE FAER ØER L’INCANTO DELLA NATURA

Se ne sente parlare durante le qualificazioni dei Mondiali di calcio, quando una squadra composta da dentisti, insegnanti e panettieri sfida le nazionali più forti. Poi le Faer Øer tornano a vivere nel loro silenzio, con la capitale Torshavn, la più piccola del mondo (15 mila abitanti), i paesaggi impervi, le coste sferzate dal Mare del Nord e milioni di uccelli marini che di queste isole sono i padroni incontrastati. Se ne stanno lassù, le Faer Øer, a metà strada tra la Scozia e l'Islanda, tappa obbligata per chi in Islanda ci vuole arrivare con la moto partendo dalla Danimarca, quando il traghetto scarica tutti per due giorni e torna indietro a caricare altri viaggiatori in Norvegia.
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Proprio perché la sosta è forzata a volte è percepita come una perdita di tempo nel viaggio che porta verso la meta finale. Sono pochi i viaggiatori che puntano proprio qui, eppure queste isolette hanno molto da dire, soprattutto dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e storico, visto che ospitano la Roykstovan, la più antica casa in travi di legno d'Europa (ha quasi 1.000 anni) conservata e ancora abitata, o la Magnuskatedral, una cattedrale in pietra costruita nel 1100 e mai ultimata. Ma il più grande spettacolo delle Faer Øer è quello offerto dalla natura, assolutamente incontaminata.
Le strade sono tutte ben pavimentate, per cui non è necessario possedere una moto enduro; con una stradale il viaggio si può affrontare tranquillamente, purché il veicolo sia in perfetta efficienza, dato che come si può facilmente intuire l’eventuale ricerca di pezzi di ricambio sulle isole Faer Øer può rivelarsi molto complicata. Gli spostamenti tra le diciotto isole avvengono in battello o con l’elicottero. Da non perdere Mykines, la più piccola delle Faer Øer, con il suo villaggio da 15 abitanti e la scuola che pare essersi fermata al secolo scorso. Il viaggio per raggiungerla è di per sé interessante, perché sia il battello sia l'elicottero fanno una sola tratta al giorno: una volta arrivati occorre necessariamente pernottare nell'unico ostello dell'isola (prenotato preventivamente). Venirci ne vale la pena, perché un’escursione da queste parti lascia il segno: vi troverete al cospetto di milioni di uccelli, tra cui pulcinelle di mare (“puffin”) e gabbiani di ogni tipo, che scavano i nidi direttamente sui pendii dell'isola offrendo uno spettacolo naturale indimenticabile. Sulle Faer Øer la guida della moto si mescola con il trekking: meglio sapere, dunque, a cosa si va incontro ed essere equipaggiati a dovere. E tra i tanti modi per arrivare qui ed esplorare questi luoghi, certamente farlo in moto ha un sapore decisamente speciale.

ISTRUZIONI PER L’USO
Ad occuparsi dei trasporti marittimi è la compagnia Smyril Line, che parte da Hirshtals, in Danimarca, e viaggia fino all’Islanda, giungendo alle Faer Øer dopo 38 ore di navigazione. Dovrete essere piuttosto resistenti al mal di mare, perché una volta superata la costa inglese vi troverete in mare aperto e in caso di maltempo ballerete parecchio.
L’ufficio turistico che si occupa delle Faer Øer in Italia è quello danese. Torshavn è la capitale e il centro nevralgico di tutte le attività delle Faer Øer, dove sono concentrate le scuole, il porto, i commerci, gli uffici e la maggior parte delle possibilità di alloggio, che spaziano dall'hotel agli ostelli ricavati negli alloggi lasciati liberi dagli studenti durante l’estate: quest’ultima è sicuramente la soluzione più economica per il pernottamento.
Le strade sono ben asfaltate e dotate di una buona segnaletica; collegano anche i piccoli centri. Il traffico è praticamente assente: ci sono più pecore che auto, ma proprio le pecore, che non si fanno troppi problemi ad attraversare la strada, costituiscono un potenziale pericolo. Meglio fare attenzione. Sebbene le isole siano piccole non è difficile guidare per oltre 1.000 km. Il tempo minimo di permanenza per una visita completa, pur senza spostarsi nelle isole del Sud, è di almeno una settimana. D’altra parte occorre tenere presente la frequenza del trasporto navale, con un solo viaggio alla settimana.
Il clima è molto variabile: può cambiare più volte al giorno; la temperatura si aggira attorno ai 10°-15°C. Le Faer Øer appartengono alla Danimarca, per cui è sufficiente la carta di identità, dato che le isole hanno sottoscritto il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone, nonostante gli abitanti non siano cittadini europei. La moneta locale è la corona faroese, diversa da quella danese ma con lo stesso valore.

APPUNTI DI VIAGGIO:
I POSTI IMPERDIBILI

Al largo delle coste settentrionali dell'Europa, tra il Mare di Norvegia e il nord dell'oceano Atlantico, a metà strada tra l'Islanda e la Norvegia: siamo nelle Faer Øer, diciotto isole dai nomi impronunciabili e dalla bellezza incontaminata, dove vivono solo cinquantamila abitanti.
Da vedere: Isola di Stóra Dímun; Suðuroy dove visitare il suggestivo faro, nella zona di Akraberg; le spettacolari scogliere di Vestemanna; trekking sull’isola di Eysturoy, che offre percorsi incantevolmente immersi nel verde.
E ancora: “il dito della strega” (Trølkonufingur), una scheggia di roccia che si innalza dalle acque e punta verso il cielo, staccata dalla costa. Mykines, in cui convivono trecento specie diverse di uccelli, come cormorani, procellarie e puffin dal becco coloratissimo. Streymoy è una tappa obbligata, dove ha sede Tórshavn, la capitale più piccola del mondo. Saga musem; le rovine della Cattedrale di San Magnus, nella zona di Kirkjubøur; nella Kirkjubøargarður si possono ammirare suppellettili, attrezzi ed utensili, testimoni di vita isolana.
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DOVE OSANO LE AQUILE:
NELLA CAVA DI MARMO IN SELLA A MOTO GUZZI

Inedita cavalcata degli amici del social forum Griso Guzzi all’interno delle cave di marmo di Carrara, in Toscana, tra le Alpi Apuane. “Mai accaduto prima”, affermano le guide che hanno scortato il gruppo tra le suggestive gallerie sotterranee, dove di solito lavorano i mezzi di estrazione dei blocchi del prezioso materiale, e certo non le motociclette.
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L’idea di organizzare un tour nei bacini marmiferi carraresi è stata di due Guzzisti del forum Griso: Giovanni (nick-name Il GriGio) e Nicola (BigNick), entrambi di Sarzana. La fantastica gita ha visto il folto gruppo passare dall’azzurro del cielo e del mare al bianco delle cave, ritrovandosi immersi in uno scenario insolito e unico, quasi lunare, a 600 metri di profondità.
Flavio Grespi, tra gli animatori del vivace forum, ha inviato a Wide le spettacolari immagini del tour e la videoclip “scream”: in quel luogo speciale hanno lanciato un bell’urlo liberatorio tutti insieme.
E già stanno preparando la prossima avventura: il “Giro d’Italia in Griso”, dal 10 al 25 maggio 2014. Tour itinerante a scopo benefico: i fondi raccolti andranno alla cooperativa La Bula, che si occupa di formazione e integrazione sociale dei giovani disabili.
Partenza da Mandello del Lario (patria di Moto Guzzi), attraversando Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, con giro della Sardegna poi della Sicilia, risalendo in Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Trentino, nuova tappa a Mandello e festa finale a Parma con i giovani della cooperativa sociale. In totale, 16 tappe con una percorrenza di 3.646 km e medie giornaliere di 243 km. I Grisisti partecipanti delle varie regioni italiane si passeranno il testimone ad ogni tappa, durante eventi aperti a tutti gli appassionati di Moto Guzzi. Prevista anche una tappa al Museo Piaggio, il 13 maggio.

Info sul tour Griso:
www.grisoguzzi.it
info@grisoguzzi.it
MotoGuzziGriso in Facebook e @grisoguzzi in twitter

Al via la nuova stagione dei raduni motociclistici

Riparte la voglia di moto e di raduni. Nel calendario 2014 del Moto Guzzi World Club gli appuntamenti principali sono: il “2° Raduno Area Mediterranea”, dal 25 al 27 aprile in Tessaglia (Grecia); il “Meeting Nazionale” (30 maggio/1° giugno) in Versilia (Toscana); il “Meeting Internazionale” (dal 29 al 31 agosto) a Port Valais, in Svizzera. E ancora: il “Trofeo Moto Guzzi e Gentleman Cup 2014” (6 eventi, da aprile a ottobre, nei migliori autodromi italiani, per “divertirsi in pista, in sicurezza”); e l’international meeting Moto Guzzi ad Anzanigo (Huesca) in Spagna, il 3 e 4 maggio. Oltreoceano i club Guzzisti ufficiali sono in Australia, Giappone, USA.

Info: motoguzziworldclub.it
Ricco anche il calendario di eventi del club tedesco Guzzi-Stammtisch di MÜnsterland (online su www.guzzi-stammtisch.de).
E numerosi sono pure gli appuntamenti fieristici con protagoniste le moto, da Dortmund a Roma, compresi quelli dedicati ai veicoli d’epoca, con eventi in UK, Francia, Germania.

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THE BEST VIDEO OF THIS ISSUE
SUL CIRCUITO DI BRNO, REPUBBLICA CECA

ON BOARD: BRIVIDI RACING
CON ALEX HOFMANN E APRILIA RSV4

Curve, chicanes, rettilinei: brividi racing sul circuito di Brno in Repubblica Ceca dove corrono i piloti della Moto GP. Telecamere sul casco e sull’avanbraccio e via, su una rombante Aprilia RSV4 aprc.
Quell’Aprilia campione del mondo in carica, e temibile concorrente nel WSBK 2014 appena iniziato. Alla guida della potente moto c’è l’esperto (e davvero simpatico) Alex Hofmann, già pilota nel Motomondiale e in Superbike, da anni collaudatore ufficiale del team Aprilia Racing, impegnato nei test di sviluppo della RSV4. Il tedesco e l’italiana Aprilia sanno regalare agli spettatori di questo video emozioni davvero superlative. Ready? On board!

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MY BIKE MOVIE

TU E LA TUA MOTO SU WIDE!


Per i veri riders la propria moto, di qualunque età, è un oggetto di culto, che viene coccolato, curato, conservato; di cui essere orgogliosi, compagna di viaggi e di avventure. A quanti saltano ogni giorno in sella alla propria moto nuova, a quanti conservano con amore quella “ereditata” in famiglia, a quanti curano con amore una moto d’epoca, WIDE dedica la rubrica “My Bike Movie”.

MAKE YOUR BIKE MOVIE!

Riprendi la tua moto – Aprilia o Moto Guzzi che sia – e raccontaci, in un breve video, che cosa rappresenta per te. Puoi narrarne la storia o raccontarci un viaggio che avete fatto insieme. Puoi montare immagini di vita quotidiana o far rivivere le emozioni che avete condiviso.
Il tuo video verrà visionato e, se selezionato, apparirà su Wide, nella nuova rubrica “My Bike Movie”, per presentare a tutti gli appassionati worldwide te la tua moto, la più speciale al mondo.
Perché ogni storia di moto è una storia unica.

Invia la tua clip video a: wide@piaggio.com