11 novembre 2020 – Aprilia RS 660 ha scelto, per il suo debutto su strada, una delle strisce di asfalto e una delle piste più iconiche al mondo. Appena un mese fa, a metà ottobre, sul percorso di Big Sur in California è stata presentata dinamicamente al mercato americano una della delle moto più attese degli ultimi anni.
Alla guida della RS 660 si è presentato Rennie Scaysbrook, il pilota di origini australiane che, in sella alla Aprilia Tuono V4, nel 2019 ha vinto la Pikes Peak, la corsa in salita più famosa e prestigiosa al mondo della quale detiene anche il record assoluto. Ed è anche protagonista dell’adrenalinico video di lancio. Godetevelo.
Le doti dinamiche, il rigore del telaio e le prestazioni entusiasmanti del nuovo bicilindrico da 100 CV hanno esaltato Rennie che, trovandosi proprio dalle parti di Monterey per la presentazione americana, non ha resistito alla tentazione di testare la RS 660 anche a Laguna Seca, tra i cordoli della pista più famosa della California.
E così il Corkscrew, il celebre “Cavatappi” - veloce doppia curva in una discesa da brividi che caratterizza Laguna Seca - ha messo alla prova la nuova Aprilia che, nata per il divertimento di tutti i giorni in strada e per la guida sportiva e rilassata del weekend, sta regalando emozioni inattese a ogni test in pista, grazie alle sue qualità di leggerezza e agilità.
Ma la nostra curiosità ci ha portati a spingerci oltre, e a chiederci: al di là della notorietà del personaggio nel mondo del motociclismo, chi è Rennie? Quali sensazioni ha provato alla guida della nuova bicilindrica Aprilia? E quali emozioni ha provato mentre girava il video di cui è protagonista? Così, grazie alla collaborazione di Piaggio Group Americas, Wide ha contattato Rennie per un’intervista. Era il 4 novembre scorso, e Rennie si trovava in viaggio per l’Arizona per gareggiare nel Campionato AMA Supermoto, promettendo che avrebbe risposto alle nostre domande al suo rientro. Promessa mantenuta. Ecco quindi l’intervista esclusiva a Rennie Scaysbrook (38 anni, di Sydney, Australia; vive in California, Stati Uniti), che offre ai lettori di Wide magazine il ritratto sincero e appassionato di un vero motociclista.
Rennie, la breve biografia che troviamo sulla tua pagina Facebook recita: “Australiano in America. Road Test Editor per Cycle News. Campione della Pikes Peak International Hill Climb. Debuttante al TT 2020 dell’Isola di Man”. Ma chi è veramente Rennie Scaysbrook?
“Sono un padre, un marito e un irriducibile appassionato di moto. Le moto sono parte della mia vita sin da quando ne ho memoria, e mi ritengo molto fortunato a poter svolgere il lavoro di giornalista motociclistico, che mi offre la singolare opportunità di fare cose emozionanti come partecipare alla Pikes Peak. Vivo in California, che adoro, dove mi sono trasferito dall’Australia nel 2015”.
Puoi raccontarci dei tuoi esordi nel mondo del motociclismo, in qualità di pilota o di giornalista specializzato del settore?
“Ho ricevuto la mia prima moto all’età di 5 anni, ma la verità è che a 3 anni ero già in sella. La mia famiglia ha sempre avuto a che fare con le moto: mia madre, mio padre (che ha gareggiato per tre volte per il Tourist Trophy sull’Isola di Man), i miei zii e mio nonno, quindi possiamo dire che ho le moto nel sangue. All’inizio lavoravo come meccanico, ma detestavo quel lavoro. In compenso, mi piaceva scrivere, andare in moto e correre in pista. Così nel 2007, ho preso una laurea in giornalismo e, nel 2018 ero diventato un giornalista motociclistico a tempo pieno”.
click per ingrandire
Il tuo exploit all’edizione 2019 della Pikes Peak, in sella ad una Aprilia Tuono V4 1100, ti ha reso famoso in tutto il mondo: com’è nata l’idea di partecipare alla gara con questa moto italiana?
“Prima del 2019 ho gareggiato nella Pikes Peak per tre anni, al tempo in cui correvo per KTM. Sono arrivato quarto nel 2016, e secondo nel 2017 e nel 2018. Desideravo vincere più di ogni altra cosa, e quando poi KTM mi ha comunicato che non mi avrebbero opzionato per il 2019, ho parlato con Aprilia e da lì tutto ha avuto inizio. La Aprilia Tuono era la mia prescelta sin dall’inizio per gareggiare nell’edizione 2019 della Pikes – non desideravo nessun’altra moto. È una moto davvero straordinaria! Aprilia USA ha sostenuto il progetto durante la fase di collaudo, sviluppo e messa a punto, che è durata otto mesi e che ha visto la partecipazione del mio team e Crew Chief Jeremy Toye”.
Prima di allora, quanto ne sapevi sulle moto Aprilia e quali modelli avevi già provato?
“Posso dire di avere una buona conoscenza della storia del motociclismo in generale, e quindi conosco bene anche Aprilia. Ricordo quando, da bambino, guardavo Max Biaggi correre in sella all’Aprilia Chesterfield nella classe 250 GP, Troy Corner sulla RSV1000, Colin Edwards sulla RS Cube, e Biaggi, Guintoli e Melandri sulla RSV4. Ho persino avuto la fortuna di testare l’Aprilia RSW250 Factory di Alex Debon sul circuito di Phillip Island nel 2009 – che moto! Una delle migliori mai guidate in vita mia!
“Tra quelle che ho posseduto, una delle mie moto preferite è la RS 250. Ancora non riesco a perdonarmi per averla venduta, ma è successo proprio quando mi sono trasferito in America.
“Per quanto riguarda le moto di serie, penso di aver guidato ogni modello di Aprilia degli ultimi 15 anni, in virtù del mio lavoro di giornalista. Mi piacerebbe molto provare una vera RSV4 1100 da corsa, come quella guidata da Lorenzo Savadori nel CIV. Sarebbe fantastico!”.
Com’è stato calarsi nei panni di attore e testimonial per la nuova Aprilia RS 660? Dov’è stato girato il video?
“Mi sono divertito molto sul set delle riprese. In quanto giornalista, conosco bene i requisiti di produzione che vengono applicati ai costruttori, e devo dire che è stato fantastico trovarmi nel ruolo di protagonista nel video. La troupe era straordinaria e in campo c’erano una serie di attrezzature di alto livello. Abbiamo inoltre chiesto alla polizia di bloccare il traffico di diverse zone di San Francisco per permetterci di eseguire le riprese. Mi sono persino esibito in impennate, stoppies e burnouts sotto gli occhi dei poliziotti che mi guardavano come a fare il tifo per me! In condizioni normali, simili acrobazie mi sarebbero costate le manette…”.
Puoi raccontarci qualche piccolo “segreto” del backstage? Qual è stato l’aspetto più complicato, o l’episodio più divertente di questa esperienza?
“La parte più divertente è stata sicuramente fare impennate e acrobazie davanti alla polizia, mentre la più complessa è stata cercare di sincronizzare le riprese con la troupe della produzione, che si trovava a un isolato di distanza da me mentre guidavo. Abbiamo dovuto calcolare i tempi in modo assolutamente esatto, per fare in modo che sia io che la telecamera sbucassimo sulla stessa strada contemporaneamente, e prima che gli edifici rientrassero nell’inquadratura (è una sequenza inclusa nella versione integrale del video di Aprilia). Sono stati necessari diversi tentativi, ma il risultato è fantastico. La troupe era assolutamente motivata a realizzare quella scena secondo copione. Avere una città del calibro di San Francisco tutta per me, è stata un’esperienza davvero incredibile”.
Che emozioni hai provato nel guidare la nuova RS 660?
“La mia vi sembrerà forse un’affermazione singolare, ma posso affermare che assolutamente chiunque guidi una RS 660 – da Aleix Espargaró a un comune pilota – troverà qualcosa che gli piacerà. In questo senso, è una moto speciale: regala al pilota una costante sensazione di controllo… ed anche un gran sorriso sulle labbra, ogni volta”.
Cosa ti ha colpito di più di questa moto?
“È una vera chicca! Adoro la sua leggerezza e la sua agilità, e la potenza è perfetta per la guida su strada. Penso che le moto sportive necessitino di questo tipo di assetto perché rende molto più divertenti le serpentine ad alta velocità rispetto ai rettilinei. Qualsiasi moto è in grado di farlo, ma non tutte vantano simili performance in curva. La RS 660 mi ricorda la mia vecchia RS 250, sebbene non così votata alla guida su pista”.
A chi consiglieresti la RS 660?
“A chiunque sia alla ricerca di una moto sportiva ma non vuole spingersi fino a una Superbike o a un modello Supersport. Quelle sono moto dalle prestazioni estremamente mirate, mentre la Aprilia è in grado di rispondere alle esigenze di una gamma molto più ampia di utilizzatori”.
E adesso, quale sarà la tua prossima sfida con Aprilia?
“A questo punto, chi può dirlo? Mi piacerebbe competere nella MotoAmerica Twins con la RS 660, ma al momento il mio obiettivo principale per il 2021 è il Tourist Trophy dell’Isola di Man. Forse la RS 660 sarebbe perfetta anche per il TT! La moto sulla quale non vedo davvero l’ora di salire è la Tuareg 660. La desidero dal primo momento in cui l’ho vista, l’anno scorso all’EICMA”.
Ed eccoci al commento finale. C’è qualcos’altro che vorresti dire ai nostri lettori?
“La RS 660 è una moto straordinaria, e sono molto lieto che una casa motociclistica come Aprilia l’abbia lanciata. Penso che nei prossimi anni potremmo vedere molti produttori tentare di copiare ciò che ha fatto Aprilia”.
Grazie, Rennie, che la strada sia con te!
Rennie Scaysbrook: www.instagram.com/renski33
