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A CORREGGIO, FINO AL 31 LUGLIO 2022

MARCO ARDUINI, NEL BLU DIPINTO DI BLU. MOSTRA ANTOLOGICA (1990-2022), TRA VESPISTI, UTILITARIE ED AEREI

Luglio 2022 – Nell’ambito del ricco cartellone di eventi “Estate a Correggio 2022” promosso dal Comune di Correggio (provincia di Reggio Emilia), spicca la nuova mostra dell’artista Marco Arduini, ospitata fino al 31 luglio al Museo di Correggio, Palazzo dei Principi. La rassegna antologica (1990-2022)nel blu dipinto di blu – è un’occasione da non perdere per ammirare le sue opere lungo un percorso di oltre 30 anni, con protagonisti i veicoli che hanno fatto, e continuano a fare, la storia della mobilità e dello stile italiano, come la Vespa e il suo mood, e le celebri utilitarie italiane. Mentre la sezione “In volo con le Reggiane” (2014-2022) è dedicata agli aerei, quelli “forgiati negli stabilimenti del Campovolo…”, con lo sguardo dell’artista puntato “sullo stile puramente estetico dell’oggetto” e sulle persone che lavorano intorno alle frecce d’acciaio, tra piloti, operai e ingegneri.

Foto courtesy di Marco Arduini, opera “Vespa Raid 1”.

Si legge nella presentazione della mostra: “I riferimenti alla ‘Pop Art’ americana sono qui molto evidenti. Sono espressioni e raffigurazioni del ‘boom italiano’ vissuto da bambino e rivissuto nel ricordo ancora molto presente. Sono viaggi con la Fiat Cinquecento con donne eleganti e composte; uomini in giacca e cravatta, autisti con i guanti da spider e ragazzini in pantaloncini corti felici ed eccitati. Sono viaggi fuori porta su uno scooter, la Vespa o la Lambretta. Tutti alla ricerca di nuovi e spensierati orizzonti, rievocazioni di piccole grandi avventure che hanno contraddistinto quell'epoca non così lontana”.

Foto courtesy di Marco Arduini, opera “Vespa Raid 2”.

Il curatore della mostra antologica di Marco Arduini è Bob Rontani, che scrive: “Quando pensiamo all'arte, ai suoi linguaggi, ai suoi stili siamo sempre consapevoli di entrare in un mondo di emozioni che l'artista cerca di trasmetterci con la speranza (necessità) di farli diventare nostri, di alzare quel velo magico dei nostri pensieri e di trasformarli in piccole, ma intense e profonde esperienze emotive. Marco assolve a questo compito in modo ineccepibile: ci porta indietro nel tempo e rimaniamo incantati da istantanee che sono sepolte da anni nei nostri cuori. Non nasconde una passione per i decenni passati, ci rimanda ai nostri anni della giovinezza con flashback potenti, penetranti, nei quali rispecchiarci è assolutamente inevitabile.
Sono i giorni delle partenze al mare, sono le gite in motocicletta, sono i prodigi della meccanica delle nostre terre, sono angoli della nostra città con bagliori di luce accecanti; sono, insomma, una continua ricerca, quasi archeologica, per farci accomodare su una macchina del tempo che era ferma, impolverata, nella soffitta dei nostri ricordi.

Foto courtesy di Marco Arduini, opera “La strada di cioccolato”.

La sua gentilezza nelle cromie, gli oggetti posizionati con estrema cautela negli angoli delle tele, il fermo immagine di un gesto (il gesto, che racchiude tutta la simbologia necessaria per una narrazione esaustiva e completa), questa piccola ombra di malinconia costante che non è mai tristezza, ma è ricordo, testimonianza, tatuaggio nella porzione più intima della nostra anima.
Ecco, la delicatezza. La delicatezza di una parte della nostra vita, che in pochi attimi, quasi in automatico, ci accompagna con assoluto rispetto in quelle che sono state le nostre esperienze.
Esperienze, cioè vita, cioè arte che diventa parte di noi.
Della nostra vita, appunto”. BOB RONTANI.

Marco Arduini: www.marcoarduini.it

Negli sfondi di questo articolo, opere di Marco Arduini (courtesy dell’autore) e il logo della sua nuova mostra, a Correggio. Da vedere!

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